Rendere possibile l'impossibile e correre 100 km

Rendere possibile l'impossibile e correre 100 km

La 100 km del Passatore è un’ultramaratona che si svolge ogni anno l'ultimo sabato di maggio con partenza da Firenze e arrivo a Faenza. La gara, che si svolge dal 1973, prende il nome da uno dei più efferati briganti romagnoli, il Passatore, che in quelle terre imperversava a metà Ottocento.

Il percorso è piuttosto impegnativo: oltre a percorrere i 100 km, il corridore deve superare alcuni dislivelli tra cui, il più insidioso è a metà gara e porta al Passo della Colla, a 913 metri sul livello del mare. Quando ho iniziato a correre circa 4 anni fa, il massimo che riuscivo a fare erano 5 km.


Come affrontare dunque questa sfida che mi sembrava molto più che ambiziosa, decisamente impossibile?

Il primo passo è stato pianificare un programma di allenamento con la flessibilità di poterlo modificare in corsa. La resistenza è una dote che va allenata ed è intimamente collegata alla forza di volontà, ma nella vita gli imprevisti accadono e quando il mio ginocchio ha iniziato a dare segnali importanti di un forte affaticamento, ho dovuto essere flessibile e modificare il mio programma. Se c’è una cosa che la corsa mi ha insegnato è guardare avanti, la rinuncia non è un’alternativa contemplata. Sveglia dunque tra le cinque e le sei del mattino, almeno 3 allenamenti alla settimana, 60 allenamenti in tre mesi, 1500 chilometri corsi in 4 mesi, tra cui 1 maratona, 1 ultramaratona di 50 chilometri, 1 lungo di 65 chilometri in meno di un mese.

E se state pensando che non potete farlo per via dei figli troppo piccoli, vi conforti l’idea che correre non ha tolto tempo prezioso alle mie tre ragazze di 5, 2 e 1 anno, ma ha dato a me un maggiore equilibrio psicofisico e nuove energie da utilizzare a loro servizio (e vi assicuro che ce ne vogliono tante!).

Se invece il vostro dubbio riguarda l’età, ricordatevi che Fauja Singh, maratoneta britannico di origine indiana più volte campione del mondo over 90, ha corso l’ultima maratona prima del ritiro, quella di Hong Kong, nel 2013, cinque settimane prima del suo 102º compleanno.

Premesso tutto ciò, il Passatore è davvero stata una sfida oltre ogni limite: ci sono stati momenti di freddo intenso e dolore lancinante in cui è stato molto difficile non dare ascolto alla vocina che mi diceva di mollare, che l’abbigliamento troppo leggero e la caviglia troppo gonfia erano ottime ragioni per ritirarsi senza l’onta della vergogna.

Ma nella corsa, poi qualcosa succede. In quel confronto con se stessi così solitario e così assoluto, alla fine i nemici da sconfiggere sono proprio i nostri limiti e le nostre paure.

In quei momenti è stato fondamentale l’aver scoperto in tanti anni di corsa che i miei limiti cambiano con me, basta non arrendermi. Non è importante arrivare primi o superare l’ultimo record, quello che conta davvero è arrivare in fondo, affrontare i propri demoni e vincere la sfida con se stessi. Sognare l’impossibile e cominciare con un passo, è questa l’essenza della corsa, pratica e filosofica al tempo stesso. Come la vita.

 

 

Antonio Altobelli

General Manager ABC srl - Consulente - Formatore

7 anni

Volere è potere.

Massimo Moroni

KEY ACCOUNT MANAGER

7 anni

....ci sarò

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