2) Resources, Competences, Dynamic Capabilities and Competitive Advantage (in a Creative Economy) - Entertainment Industry
L'immagine di copertina che rappresenta edifici del MIT Sloan School of Management ambientati a Napoli è stata realizzata è generata da un algoritmo GAN

2) Resources, Competences, Dynamic Capabilities and Competitive Advantage (in a Creative Economy) - Entertainment Industry

19-20 dicembre 2022

  • Come si è trasformato nel tempo l’approccio “Resource Based” alla strategia d’impresa? Qual è il significato che assumono le “Dynamic Capabilities” (che attengono alla rapidità nel cambiare e apprendere) in un’ “Economia della Creatività” dove irrompono, con il proprio potenziale di disruption, le tecnologie dell’Intelligenza Artificiale? Quali nuovi modelli organizzativi e di business sono in grado di abilitare l’implementazione e l’esecuzione di strategie più “agili”?
  • Nell’ambito del Master MEIM, nato dalla collaborazione dell’Università Parthenope di Napoli e della Sloan School of Management del MIT, due giornate seminariali sono state dedicate a cercare, assieme agli allievi del corso, una risposta a queste domande.

 Link alla prima unità didattica ->


Seconda unità didattica (19 dicembre, pomeriggio)

Dopo aver approfittato dell’illuminante contributo del prof. Michael Cusumano, della Sloan School of Management del MIT, che ha evidenziato i tratti di un’economa delle piattaforme, gli studenti del Master MEIM hanno cercato tali tratti in un settore in vertiginosa crescita dell’”economia creativa”: l’intrattenimento. Un’industria che si nutre del tempo e dell’attenzione degli spettatori, e che vede oggi protagoniste della competizione poche grandi piattaforme globali (ad esempio quelle di streaming), molto integrate a monte, in competizione coi produttori tradizionali. In tale settore, il prodotto e il valore sono la creatività dei creatori di contenuti – registi, sceneggiatori, scenografi, costumisti, musicisti, tecnici del suono, della luce e degli effetti speciali ecc – Una creatività che tipicamente giungeva al mercato mainstream solo attraverso una catena del valore che aveva nel mezzo, tra l’autore e il pubblico, i produttori cinematografici e televisivi, gli editori (per libri e periodici), le reti di broadcasting e le sale cinematografiche, i distributori e i retailer dei libri (come i librai e Amazon dei primi anni).

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Partendo dalla constatazione della rivoluzione delle piattaforme di streaming gli allievi sono stati invitati a guardare più avanti e si sono cimentati nell’analisi di alcuni nuovissimi modelli di produzione e distribuzione. Il caso di studio su cui hanno lavorato riguarda il progetto e il modello di business di una Decentralized Autonomous Organization (DAO) creata sulla piattaforma Discord e che sta coinvolgendo un gran numero di creativi sparsi per il mondo. Il caso di studio ha riguardato "2137AD - Under a Green Sky", un progetto di ecosistema multimediale di dimensioni globali, con l'obiettivo d creare in un paio d'anni: una serie TV di fantascienza, un gioco per cellulare e uno per PC, almeno tre collezioni di Non Fungible Token (NFT), un token associato al progetto, del merchandising, due graphic novel e l'inizio di un metaverso dedicato.

I diritti di proprietà intellettuale di tutto questo saranno la base per costruire una Decentralized Autonomous Organization (DAO) alla quale potranno partecipare gli interessati, a vario titolo contributori di idee e sviluppatori di contenuti, ciascuno dei quali, in prospettiva, potrà trarre profitti dai diritti legati alla vendita dei prodotti previsti dal progetto. La produzione, così organizzata, scardina la catena del valore dell’intrattenimento facendo a meno di intermediari (come Netflix, Amazon, Disney ecc.) che di solito provvedono ad anticipare gli ingenti investimenti per produrre i contenuti in vista di lauti profitti legati alla distribuzione su vasta scala. 

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La discussione del caso è stata fatta in collegamento con il fondatore della DAO, Lugi Forlai, col quale ci si è soffermati anche sull’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo nel progetto, a supporto della produzione di artworks, processo che normalmente è molto costoso e permette la valutazione di un numero molto più ristretto di proposte fornite dai creator.

Luigi Forlai si è poi soffermato sull’impatto che avrà l’intelligenza artificiale nell’economia creativa e più in generale in tutti quei settori in cui i chat bot intelligenti trasformeranno l’interazione dell’umano con l’artificiale. Con la possibilità di disruption di grandi business di piattaforma.

La terza parte del seminario è stata invece dedicata alla supply chain della produzione di automobili, tornando ad alcuni temi in cui, negli anni ’90, Michael Cusumano ha dato un contributo decisivo.

Link alla terza unità didattica ->

Nota: L'immagine di copertina che rappresenta edifici del MIT-Sloan School of Management ambientati a Napoli è stata generata da un algoritmo GAN

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