Rinnovo CPI: la guida definitiva per stare sereno e risparmiare

Rinnovo CPI: la guida definitiva per stare sereno e risparmiare

Devi fare il rinnovo CPI della tua attività ma non sai come fare? Scopri quello che ti serve senza impazzire tra leggi, scadenze (compresa quella del 7 ottobre 2016), spese pazze e voci di corridoio di personaggi improvvisati (anche se non sei un esperto)

Il momento del rinnovo CPI è una di quelle attività topiche nella persecuzione della sicurezza antincendio della tua attività e delle persone che ci lavorano. Magari sei già esperto sull’argomento o magari te ne hanno parlato e sai che dovresti fare qualcosa ma non hai tutto chiaro… Ad esempio, che cos’è esattamente un rinnovo CPI? A cosa serve? E’ obbligatorio? A queste e altre domande, qui trovi risposta.

Partiamo proprio dall’inizio. Alcune attività lavorative/commerciali/produttive sono, al riguardo dell’incendio, potenzialmente più rischiose rispetto ad altre. Come già sai se segui questo blog, queste attività più pericolose sono soggette ai cosiddetti controlli di prevenzione incendi, in sostanza un insieme di procedure necessarie a progettare e costruire l’attività con criteri di sicurezza antincendio (ne avevamo parlato qui).

In fase di avvio o modifica di un’attività, tutto questo iter autorizzativo si conclude con la presentazione della cosiddetta pratica SCIA ai Vigili del Fuoco (la fa il professionista antincendio per te), con la quale attesti di aver fatto tutto quello che c’era da fare per realizzare l’attività in conformità alle norme di prevenzione incendi.

Tuttavia, come puoi intuire facilmente, l’obbiettivo della sicurezza antincendio non si raggiunge solo una volta una tantum, ma è un qualche cosa che va invece perseguito e garantito nel tempo… Eh già, se speravi di non dover più investire energie e denaro in attività di sicurezza antincendio, mi dispiace, purtroppo non è così…

Il fatto è che le opere e gli apprestamenti di prevenzione incendi che hai realizzato o che possiedi non sono eterni. Ad esempio agli impianti va fatta manutenzione per tenerli “in forma”, gli estintori vanno verificati (e ricaricati) per evitare brutte sorprese nel momento del bisogno, i rivestimenti protettivi che conferiscono la resistenza al fuoco alle tue strutture vanno esaminati per essere certi che non si siano deteriorati con il tempo e così via.

Ed ecco quindi che, sulla base dell’obbiettivo di mantenere efficiente, nel tempo, la sicurezza antincendio della tua attività, la legislazione prevede l’obbligatorietà di verificare e “rinnovare”, tramite un procedimento ad hoc, la conformità antincendio della tua attività precedentemente ottenuta.

… Prima di andare avanti… Se stai pensando che tanto non è poi così importante verificare i tuoi apprestamenti antincendio perché tanto cosa vuoi che succeda, ti informo che non è proprio così e cherischi davvero grosso. Al Comando VV.F. conoscono la tua attività e sanno quando la tua autorizzazione antincendio “scade”. Non rinnovare presuppone l’ipotesi di reato ed è punito con arresto sino ad un anno o ammenda da 258 a 2.582 euro, come puoi leggere qui.

Non essere in regola con le norme di prevenzione incendi e le procedure collegate, è considerato unillecito importante, potenzialmente in grado di causarti grossi problemi fino ad arrivare alla chiusura dell’attività o molto peggio, se dovessero esserci conseguenze penali. Non permettere che questo accada!

Ma non disperare! Infatti ho scritto questo articolo proprio per darti un quadro complessivo e più chiaro di quanto ruota attorno al mondo del rinnovo CPI, con informazioni semplici e pratiche. Alla fine della lettura di questo articolo:

  • conoscerai tutti i “cosa, come, dove, quando, perché” del rinnovo CPI
  • saprai come risparmiare nel fare il rinnovo CPI
  • saprai come essere tranquillo e sereno sapendo a chi rivolgerti e cosa chiedergli, escludendo subito le persone improvvisate (anche se si dichiarano esperti)

Ti svelerò quindi le stesse cose che facciamo noi di Antincendio Semplice e che facciamo fare ai nostri clienti in occasione di un rinnovo CPI, rivelandoti anche qualche astuzia e trucco ;-)

Prima di darti tutte le info che ti servono, se hai da fare un rinnovo CPI (o più di uno) e stai cercando un professionista antincendio specializzato a cui affidarti, puoi tranquillamente contattarci in privato cliccando qui, vedremo insieme se possiamo aiutarti.


Cos’è esattamente il rinnovo CPI?

Il rinnovo del CPI (Certificato Prevenzione Incendi) è la procedura con cui attesti che la tua attività è ancora sicura dal punto di vista antincendio, in regola con gli obblighi di prevenzione incendi e che, pertanto, hai diritto a rinnovare la precedente autorizzazione antincendio costituita dal CPI (o documenti equivalenti).

Per correttezza professionale ti devo segnalare che parlare di rinnovo CPI è in parte sbagliato, in quanto questa è una dizione che ci arriva dal passato, quando tutte le attività soggette a controlli di prevenzione incendi avevano (o avrebbero dovuto avere) un CPI rilasciato dai Vigili del Fuoco a seguito di loro sopralluogo.

L’attuale normativa attiva da Ottobre 2011 invece, ha un po’ rivoluzionato il discorso e le attività soggette sono state divise in tre categorie in ordine crescente di pericolosità (A, B, C). Attualmente il CPI viene rilasciato solo a quelle di categoria C, dopo sopralluogo obbligatorio dei VV.F., mentre quelle di categoria A e B ottengono l’autorizzazione antincendio già nel momento di presentazione della pratica SCIA, senza fare nient’altro (per loro sono comunque previsti dei sopralluoghi dei VV.F. a campione).

Pertanto parlare indistintamente di rinnovo CPI non è corretto, in quanto quelle di categoria A e B neanche dispongono di questo documento. E difatti, attualmente, l’ex procedura di rinnovo CPI ha cambiato nome e si chiama “Attestazione rinnovo periodico della conformità antincendio” (obbligatoria per tutte le attività A, B, C).

Tuttavia siccome si sa, le abitudini sono dure a cambiare, nel linguaggio comune in molti continuano a parlare di rinnovo CPI (come si chiamava una volta) e, anche se non corretto, in questo articolo continuo a chiamarlo così perché ritengo più utile essere il più chiaro possibile anziché essere preciso a tutti i costi.

Attenzione!

La condizione indispensabile per poter procedere ad un rinnovo CPI è che non ci siano state modifiche sostanziali dal punto di vista antincendio alla tua attività. Se invece hai apportato modifiche che interferiscono con la prevenzione incendi, non è il rinnovo che devi fare ma un’altra tipologia di pratiche, parlane con un tecnico antincendio esperto.


A chi spetta fare il rinnovo CPI?

Il rinnovo CPI è in capo al titolare dell’attività. Considera che:

  • la persona fisica che firma la presentazione del rinnovo CPI può anche non coincidere con la persona che all’epoca aveva firmato la pratica SCIA (o le altre pratiche equivalenti prima dell’Ottobre 2011), a patto che comunque abbia un titolo o una carica in seno alla società/organizzazione intestataria dell’iter autorizzativo antincendio
  • qualora nel frattempo ci fosse invece stata una variazione dell’intestazione della società, prima del rinnovo CPI (o contestualmente) devi presentare una richiesta di voltura di titolarità delle istanze antincendio
  • normalmente per fare il rinnovo CPI devi farti aiutare da un professionista antincendio. Esiste tuttavia un caso in cui puoi pensare di fare tutto te senza coinvolgere nessuno, te ne parlo nel paragrafo successivo


Come si fa il rinnovo CPI?

Il rinnovo CPI è una pratica suddivisa in due tipi di documentazioni:

  • la prima parte è generica e include le generalità del richiedente e dell’attività, una copia del CPI esistente e l’attestato del versamento per la presentazione della pratica. Inoltre, fondamentale,deve includere la dichiarazione di non variazione delle condizioni antincendio della tua attività
  • la seconda parte invece è più tecnica e viene chiamata “Asseverazione” (in latino significa più o meno affermare solennemente, con certezza). In sostanza è la dichiarazione con cui si afferma che gli impianti di protezione attiva antincendio (ad esempio idranti e rivelatori di incendio) e i prodotti/sistemi per la protezione passiva (ad esempio rivestimenti e intonaci antincendio) sono ancora funzionanti ed efficienti.

Al riguardo di queste documentazioni le cose più importanti che devi sapere sono:

  • la prima parte la firma il titolare dell’attività (a proposito, la modulistica la trovi qui)
  • la seconda parte la può preparare e firmare solo ed esclusivamente un professionista antincendio iscritto agli elenchi ministeriali ed in regola con l’aggiornamento professionale obbligatorio. Questa documentazione è necessaria solo se disponi dei succitati impianti e prodotti/sistemi

Molto ma molto teoricamente quindi, se nel tuo caso non è necessaria l’asseverazione, potresti anche pensare di fare tutto da te senza coinvolgere nessun tecnico antincendio. Scarichi il modulo, lo compili, paghi i diritti di segreteria (puoi cercare la tua attività e la relativa tariffa VV.F. cliccando qui) e ti prendi la responsabilità di dichiarare che non ci sono state variazioni e che hai fatto le manutenzioni di legge agli apprestamenti antincendio.

Tuttavia te lo sconsiglio fortemente. Perché? Perché per poter preparare e presentare la pratica devi comunque sapere come compilarla correttamente, dove reperire i dati, spendere del tempo per presentarla e, soprattutto, devi essere certo che non ci siano state variazioni e/o decadimenti delle condizioni di sicurezza antincendio (ne sei assolutamente sicuro?).

Molto meglio incaricare un professionista esperto di prevenzione incendi che si occuperà di tutto, facendoti dormire meglio di notte (magari evita quello della foto…). Con la sicurezza antincendio non si scherza, se succedesse qualcosa ti assicuro che rimpiangerai di non averlo fatto, senza contare che l’assicurazione si attaccherebbe a qualunque cosa pur di non risarcirti (= grosso problema).

Come fa il tecnico antincendio incaricato ad asseverare l’efficienza di impianti attivi e prodotti/sistemi passivi? Quello che deve fare (si spera) è in primis verificare gli incartamenti esistenti alla ricerca di informazioni e specifiche sull’attività e sugli apprestamenti da verificare, dopodiché procedere alle operazioni costituite da verifiche strumentali e/o visive (a seconda del caso).

Ad esempio se nella tua attività è installato un impianto idranti, deve eseguire come minimo un esame visivo dell’impianto (onde individuare componenti rotti o usurati da sostituire) e una prova di portata/pressione dell’impianto per verificare il raggiungimento delle prestazioni di progetto e/o di norma.

Oppure se nella tua attività la resistenza al fuoco delle strutture è stata ottenuta utilizzando, ad esempio, vernici o intonaci antincendio, deve verificare che non sussistano danneggiamenti di sorta e controllare tali prodotti sulla base delle norme tecniche di riferimento e/o delle istruzioni dei produttori.

Successivamente il tecnico antincendio provvede a compilare la pratica e presentarla a Comando VV.F., comprensiva di tutta la documentazione richiesta. Dovrebbe inoltre consegnarti i risultati delle prove e verifiche eseguiti, da conservare nel fascicolo antincendio da conservare a disposizione per i controlli dei VV.F. (non vanno quindi allegati alla pratica di rinnovo CPI).

Se non fa tutto questo ci sono alcune probabilità che tu abbia ingaggiato qualcuno di superficiale e/o incompetente (poi nessuno è perfetto, per carità, ma i soldi e la sicurezza sono i tuoi, ricordalo…). Ricordati di affidarti sempre ad un professionista antincendio esperto e soprattutto specializzato (cioè che si occupa per la maggior parte del suo tempo di prevenzione incendi e non di altre 6 discipline tecniche…).

Le ultime cose che devi sapere qui sono:

  • se nel corso del tempo hai fatto delle modifiche non rilevanti ai fini della sicurezza antincendio, puoi aggiungere la relativa documentazione alla pratica di rinnovo CPI, in modo che al Comando abbiano sempre la situazione aggiornata dei tuoi luoghi
  • se l’attività di cui devi fare il rinnovo CPI è un serbatoio fisso di GPL di capacità non superiore a 5 m³ e non al servizio di altre attività soggette, esiste una procedura di rinnovo dedicata, leggermente differente


Ogni quanto va fatto il rinnovo CPI?

La regola generale è che la pratica di rinnovo CPI va presentata, per tutte le attività soggette, ogni 5 annidalla data di presentazione della SCIA, ad eccezione delle seguenti attività per cui la scadenza è elevata a 10 anni:

  • attività 6 (ex attività 6) – Reti di trasporto e di distribuzione di gas infiammabili, compresi quelli di origine petrolifera o chimica, con esclusione delle reti di distribuzione e dei relativi impianti con pressione di esercizio non superiore a 0,5 MPa
  • attività 7 (ex attività 96) – Centrali di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi e di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, piattaforme fisse e strutture fisse assimilabili, di perforazione e/o produzione di idrocarburi
  • attività 8 (ex attività 97) – Oleodotti con diametro superiore a 100 mm
  • attività 64 (ex attività 82) – Centri informatici di elaborazione e/o archiviazione dati con oltre 25 addetti
  • attività 71 (ex attività 89) – Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti
  • attività 72 (ex attività 90) – Edifici sottoposti a tutela  destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre, nonché qualsiasi altra attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi
  • attività 77 (ex attività 94) – Edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendio superiore a 24 m

Inoltre, dal momento che la nuova normativa (attiva dal 07/10/2011) ha cambiato le attività soggette e le scadenze del rinnovo CPI (prima erano, a seconda dei casi, 3 anni, 6 anni oppure senza scadenza per i CPI rilasciati “una tantum”), sono sorte alcune casistiche speciali di scadenze (in cui magari rientri) che devi conoscere:

  • se la tua attività dispone di un progetto già approvato dai VV.F. e avevi presentato la dichiarazione di inizio attività (DIA) ma non hai ancora ottenuto il CPI (e quindi l’iter non si è ancora concluso), devi fare il rinnovo CPI entro il 07/10/2016. Questa è la scadenza di rinnovo CPI per cui buona parte delle attività è attualmente in difetto e per la quale si sta correndo ai ripari.
  • se la tua attività rientra tra quelle attualmente soggette ed era già esistente e dotata di CPI alla data del 07/10/2011, devi rinnovare il CPI entro la data indicata sopra il documento
  • se la tua attività rientra tra quelle del paragrafo precedente (quindi attuali attività 6 – 7 – 8 – 64 – 71 – 72 – 77), che con la precedente normativa non dovevano rinnovare il CPI in quanto emesso “una tantum”, ora devi fare il rinnovo CPI entro il 07/10/2017 (se il tuo CPI è stato emesso entro il 01/01/1988) oppure entro il 07/10/2019 (se il tuo CPI è stato emesso tra il 01/01/1988 ed il 31/12/1999) oppure entro il 07/10/2021 (se il tuo CPI è stato emesso tra il 01/01/2000 ed il 07/10/2011)


Cosa succede se presenti un rinnovo CPI tardivo (cioè oltre i termini di scadenza suddetti)?

Beh, la legislazione ha ormai chiarito che tale comportamento potrebbe far sottintendere una temporanea interruzione dell’attività o all’esercizio dell’attività stessa in violazione dell’obbligo di rinnovo CPI. In ogni caso, presentando in ritardo il rinnovo CPI, hai queste due conseguenze:

  • dal punto di vista amministrativo il nuovo conteggio di 5 o 10 anni parte comunque dalla data originale di scadenza (quindi non guadagni, evidentemente, nessun tempo)
  • dal punto di vista penale, data la potenziale violazione degli obblighi, il Comando VV.F. potrebbe accertare, anche tramite una visita tecnica presso la tua attività, i presupposti per segnalare all’autorità l’ipotesi di reato…


E’ semplice fare il rinnovo CPI? E’ una pratica complessa?

Dipende dalla tipologia e complessità della tua situazione. Se stiamo parlando del rinnovo CPI di una semplice centrale termica, senza nessun impianto da provare e nessun rivestimento protettivo da verificare la risposta è sì, la pratica è relativamente semplice e veloce.

Se invece parliamo del rinnovo CPI di uno stabilimento industriale con diverse attività al suo interno e con svariati apprestamenti antincendio da testare, verificare e asseverare, ovviamente ci sono tempistiche e costi completamente diversi.


Come risparmiare sul rinnovo CPI

Formule magiche non c’è ne sono, ma c’è qualcosa che puoi fare. Ecco i principali fattori su cui puoi intervenire:

  • Verifica se sei ancora soggetto – è la cosa più banale ma può sfuggirti! L’attuale assetto normativo ha introdotto alcune attività soggette e ne ha cancellate altre. Prima di procedere al rinnovo CPI assicurati con il tuo tecnico (o chiedimelo nei commenti qui sotto) che la tua attività sia ancora soggetta… Se non lo fosse più, niente rinnovo CPI e quindi massimo risparmio :-)
  • Azzera le scadenze se hai più di un’attività – Se hai più di un’attività soggetta, potresti ritrovarti con una data di scadenza CPI diversa per ognuna di esse. Se quindi rinnovassi il CPI per ogni singola attività con la sua data di scadenza, finiresti per chiamare e incaricare il professionista antincendio di continuo. Molto meglio fargli rinnovare i CPI delle tue attività tutte insieme e ripartire con il conteggio delle scadenze, per tutte, da zero. In questo caso puoi spuntare prezzi migliori in quanto per il tecnico dovrebbe costare meno fare tutto il lavoro una volta sola anziché spezzettarlo in più volte
  • Metti a disposizione i tuoi impiantisti/manutentori – Se il rinnovo CPI delle tue attività prevede l’asseverazione del professionista antincendio per impianti e rivestimenti, lui ti includerà nei propri costi, le spese per le verifiche strumentali (ad esempio le prove idrauliche per gli impianti fissi di spegnimento). Se invece gli fornisci i tuoi impiantisti/manutentori dotati di strumenti per fare le prove/verifiche, il professionista ti defalcherà tali spese (ovviamente i tuoi fornitori devono costarti meno di quelli che ti offrirebbe lui)
  • Muoviti per tempo – Così come se prenoti un volo aereo all’ultimo ti costa di più, è chiaro che se chiami un tecnico di prevenzione incendi alla sera e vuoi un rinnovo CPI entro 2 giorni, è molto probabile che questo professionista dovrà mettere in pausa altre attività e correre ad occuparsi del tuo caso, e questo potrebbe avere un costo economico aggiuntivo. Assicurati di fare le cose per tempo.


Quanto costa il rinnovo CPI?

Ovviamente non è possibile rispondere precisamente vista la moltitudine di casi e situazioni possibili. Devi però sapere che l’investimento necessario per il rinnovo CPI è di solito composto dalle seguenti voci:

  • costo del professionista antincendio
  • costo delle prove/verifiche strumentali sugli apprestamenti antincendio (se esistenti)
  • costi Tesoreria Provinciale per presentazione pratica

Puoi diminuire o eliminare questi costi se fai quanto ti ho spiegato al paragrafo precedente. La terza voce invece è sempre fissa, non eliminabile e attualmente varia da un minimo di € 50 ad un massimo di € 250 per ogni singola attività soggetta.


Concludendo…

Ora sei un esperto di rinnovo CPI!  Hai visto tutte le cose principali che ruotano attorno a questo procedimento antincendio, mentre i tuoi colleghi imprenditori o amministratori magari continuano a non sapersi difendere in questa giungla di norme, tecnici, adempimenti, obblighi, sanzioni, ecc.

Come forse già sai, oltre ai vantaggi generali ad appoggiarsi ad Antincendio Semplice, ci sono dei vantaggi specifici per un rinnovo CPI fatto con noi:

  • se per l’attività di cui devi fare il rinnovo CPI hai già una pratica di valutazione progetto o SCIA eseguita con noi, la pratica di rinnovo CPI costa il 50 % del prezzo intero
  • se sei nostro cliente, non devi pensare a niente e puoi dedicarti al tuo lavoro, perchè ti ricordiamo noi, per tempo, la scadenza corretta

Questa è la testimonianza di un nostro cliente a cui avevamo fatto un rinnovo CPI:

Francesco Vulcano
Ho dovuto rinnovare la conformità antincendio per la centrale termica dell’azienda di cui sono socio, mi hanno consigliato di contattare il sig. Marco Riefolo per svolgere le pratiche e visionare i locali per avere la sua collaborazione. Sono stato molto soddisfatto sia in merito della professionalità che della puntualità data. Se dovessi consigliare ad un conoscente il sig. Marco Riefolo lo consiglierei senza alcun indugio.
Francesco Vulcano – Contitolare azienda lavorazione carni

Ti ricordo che puoi contattarci in privato cliccando qui, anche se devi fare un rinnovo CPI tardivo oltre il 07/10/2016, vedremo insieme come aiutarti.

Fammi sapere nei commenti se qualcosa non ti è chiaro! Ciao!

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salve, volevo chiedere, noi abbiamo un albergo dove siamo in subaffitto tramite un'altra societa. mi spiego, l'albergo di proprietà del comune ha dato in affitto a questa società che cè la sub affittata, noi abbiamo fatto la voltura in data 25/03/2018 ai vigili del fuoco, mentre il rinnovo della società di cui siamo in subaffitto la presentata in data 28/05/2013. siamo obbligati a fare il rinnovo? grazie mille per la risposta. cordiali saluti matteo F.

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