RIPARTI DA TE
Come ci si prepara a non lavorare 15 ore al giorno?
E soprattutto: che cosa distingue chi è capace di usare il proprio tempo a proprio favore da chi lo disperde?
Qual è la capacità da imparare per non farsi sottomettere dai propri clienti?
Come si fa a guadagnare di più facendo di meno?
Come è possibile abolire l’orario di lavoro?
Come si può smettere di correre dietro ai clienti?
Come si può andare in ferie per un mese intero?
Conoscere queste risposte vorrebbe dire risparmiare anni di tentativi, di privazioni e di rinunce.
Vorrebbe dire avere una cartina geografica con la migliore scorciatoia a portata di mano per fare di meno e meglio.
Il problema è che nessuno ce lo insegna.
Nessuno ci ha mai spiegato quali sono i modi per portare a termine con successo i progetti ed essere liberi per le nostre passioni.
Perché essere Professionisti Liberi non è un caso, ma il risultato di un’abitudine.
Chi è professionista, è professionista sempre
Chi è libero è libero sempre
Chi è responsabile è responsabile sempre
Chi decide è perché è abituato a decidere sempre
Come chi è prigioniero della propria attività o schiavo del proprio cliente del resto.
E in questo articolo voglio spiegarti quali sono le due cose che più di altre separano chi è professionista libero da chi è libero professionista, magari anche principiante.
E scoprirai che diventare Professionista Libero è più facile di quello che pensi, se avete qualcuno che te lo fa vedere, capire e toccare con mano.
In questi anni ho avuto il privilegio di seguire di persona e da vicino i liberi professionisti.
All’inizio venivano ad incontrarmi spesso persone molto libere e poco professioniste
che non guadagnavano niente,
che lavoravano 25 ore al giorno,
che sprecavano le proprie risorse
e che non riuscivano a portare a casa risultati né per sé, né per i loro clienti…e magari a casa rischiavano pure il divorzio o non sapevano nemmeno che faccia avesse loro figlio.
Ed è stato straordinario trasformare la loro vita professionale in Professionisti Liberi, molto professionisti e altrettanto liberi, aumentando le loro capacità relazionali, la loro produttività e i loro guadagni.
E in questi 15 anni, non importa se il mio cliente fosse un networker, un consulente finanziario, un consulente di management, un marketer, un commercialista, un venditore…
…da tutti ho imparato aiutandoli a non lavorare 15 ore al giorno e a non essere schiavi dei propri clienti che a fare la differenza sono solo due cose, più di altre:
1) Quanto sei libero di decidere
2) Come gestisci il tuo tempo
Ovvero, la loro capacità di decidere ciò che è meglio per la propria azienda e per i propri clienti…e le loro strategie nell’organizzare la risorsa più preziosa che hanno: il tempo.
Ma fammi capire una cosa: tu sei un libero professionista, giusto?
O un free lance, o un commercialista, o un marketer, o un networker o mettici tu come ti fai chiamare…
…comunque hai la responsabilità di guidare la tua Io spa?
Così come hai la responsabilità di guidare te stesso e di influenzare altre persone, in particolare i tuoi clienti.
Dico bene?
E per fare questo hai bisogno di essere libero di decidere ciò che è giusto per te e per i tuoi clienti.
E soprattutto devi essere capace di ottenere risultati usando il bene più prezioso che hai e che non torna mai indietro: il tuo tempo.
Non è forse così?
In modo che tu possa lavorare di meno e guadagnare di più
In modo che tu possa portare a termine con successo i tuoi progetti
In modo che tu possa smettere di correre dietro ai tuoi clienti
In modo che tu possa avere di più facendo di meno
Pensaci bene per ottenere tutto questo hai bisogno di sapere:
1) Quanto sei libero di decidere
2) Come gestisci il tuo tempo
…così come devi sapere fare la cosa giusta al momento giusto; perché la cosa giusta fatta al momento sbagliato diventa sbagliata.
…così come sai che è meglio fare la cosa giusta fatta male che la cosa sbagliata fatta bene
Perchè questo vuol dire essere produttivi e ottenere risultati.
Soprattutto vuol dire essere riconosciuti come Professionisti Liberi capaci di distinguersi dalla mediocrità generale.
Se ci pensi più sei focalizzato meno perdi tempo,
più decidi più produttivo sei
più produttivo sei più tempo hai
più tempo hai più guadagni ottieni.
Ed in questa palude di mediocrità professionale è facile distinguersi se sai come fare e se c’è qualcuno che te lo spiega.
Altrimenti rischi di cadere nella spirale di queste due categorie: i sottomessi e i prigionieri
1. I sottomessi:
…sono quelli che vivono nel mondo che non c’è, nel mondo ideale di come, secondo loro, deve essere un cliente e di come deve comportarsi.
Spesso li senti dire che “Non ci sono più i clienti di una volta”
Alla continua ricerca della risposta giusta da dare per poter portare a casa l’ordine o, peggio ancora, per giustificare un mancato risultato.
Proiettati all’esterno, sono dipendenti dagli altri o dalle cose.
Sì, perché per loro conta lo status delle cose e si struggono su come averlo, costi quel che costi, anche a scapito della propria libertà.
Piuttosto che impegnarsi per diventare un professionista affidabile preferiscono dimostrare di avere successo, puntando sull’apparenza
Vestiti, tablet, cellulari all’ultima moda per poi continuare con ristoranti, auto di lusso e belle donne.
Sottomessi, prima ancora che dal cliente, dall’idea di successo e di stereotipo del come essere riconosciuto in società.
Non hanno chiara la differenza fra far vedere ciò che sei diventato e far vedere ciò che vorresti diventare.
Preoccupati da come fare soldi, come fregare gli altri, spesso lamentano al bar difficoltà con i vari clienti.
Oppure accusano chissà chi di come sia difficile gestire una IO SPA nel 2015, costretti a fare i salti mortali per colpa del Governo Ladro e delle tasse.
Vendono qualità ma, spacciano competenza perché per loro contano di più le ore lavorate che la sostanza.
Consulenti di professione prostitute per soldi, spesso di sopravalutano perchè gli manca il lingotto d’oro più importante: rendersi conto.
Per loro volere è potere anche se in realtà poi non si accorgono ma è l’esterno che decide per loro.
Molte volte non vedono futuro perché sono impauriti dall’idea di tornare a zappare la terra.
Ed è per questo che sono alla continua ricerca del sogno del business del secolo che permetta loro di fare un mucchio di soldi.
Illusi dal guadagno facile e capaci di cambiare servizi e settore dall’oggi al domani non è mai responsabilità loro.
Perché loro,ahimè, sono sfortunati e vittime delle circostanze!!
Sono ostaggi di falsi pregiudizi, cose come: nella vita contano i soldi, mai lasciare la strada vecchia per quella nuova, ho sempre fatto così, non ho tempo, sono gli altri che non capiscono, non mi posso fidare di nessuno.
Pregiudizi che li hanno portati a diventare dei sottomessi nella speranza che la dea bendata si ricordi di loro concedendosi sottoforma di sospirata ricchezza.
Conoscete qualcuno così?
2. Poi ci sono i PRIGIONIERI:
Professionisti capaci di arrivare sempre in ritardo per essere fin da subito al centro dell’attenzione.
Adrenalinici e tifosi della Missione Impossibile si sentono i migliori. Sono quelli del “O la va o la spacca”
Per loro la professione è un’arma di terminazione di massa per far vedere quanto sono bravi.
Spesso in competizione col mondo, sono figli del riscatto personale, dei self made che si sono fatti da soli…loro sanno!
Alla continua ricerca della prestazione e di far vedere chi ce l’ha più lungo si dimenticano di curare i particolari della propria professione.
Ma, tutto sommato, hanno tanto lavoro…il problema è che si dimenticano di portarlo a termine lasciando sempre qualcosa in sospeso.
O peggio ancora dimenticandosi di coloro che gli hanno dato fiducia.
Sono i principali rappresentanti della procrastinazione.
Sanno che non devono lasciare a domani quello che potrebbero fare oggi e allora lo lasciano a dopo domani così hanno oggi e domani liberi.
Fanno vedere di essere in difficoltà ma non si fanno mancare nulla.
E poi sono costretti a lavorare il sabato e la domenica, festività comprese, perché durante la settimana sono stati troppo liberi e poco professionisti.
Sono quelli che alle 21.00 di sera hanno ancora il telefono che bolle di chiamate per questo o quel cliente. I sempre reperibili!!
Possono avere una Porche parcheggiata nel garage ma, mangiano tonno per far tornare i conti o sfilano il portafoglio per ultimi per farsi offrire dagli altri.
Si sono permessi il lusso di finanziamenti, debiti e leasing pur di possedere gli strumenti del mestiere ma, nel frattempo ne sono diventati schiavi.
Schiavi dei propri impegni e del proprio fatturato per far fronte ai propri doveri e ancor peggio schiavi della propria azienda.
Non si sono mai preoccupati di creare un meccanismo che si prendesse cura di loro perché loro sono il meccanismo.
Ed è così che invece di avere un’azienda che lavora per loro, sono loro che lavorano per la propria azienda.
Non sono i titolari della loro IO SPA ma ne sono i dipendenti/schiavi.
Una prigione d’orata dalla quale è difficile venirne fuori perché è complicato cambiare la ruota bucata di un’auto se l’auto è in movimento.
Ma, a questo punto, lascia che ti dica una cosa.
Lo sai che la cosa bella è che si può fare.
Cosa?
Puoi mettere insieme il meglio e non il peggio delle due figure.
Perché per diventare Professionista Libero senza più problemi di tempo e denaro non è grazie a quanti soldi hai, o al titolo di studio, o per le tue competenze, o per quanti santoli hai in paradiso…
Ma è nel tuo modo di gestire la tua libertà professionale e in come gestisci il tuo tempo a fare la differenza che fa la differenza.
Se ci pensi…puoi avere impatto sulla realtà degli altri se prima le cose che proponi hanno cambiato la tua di realtà.
La prima cosa che devi imparare è perché le persone fanno quello che fanno e come migliorarlo.
Sto per svelarti perché non sei ancora un Professionista Libero.
Memorizza queste tre parole…in questo ordine preciso:
1) ESSERE
2) FARE
3) AVERE
Tu hai degli obiettivi…giusto? Scometto che ne hai scritte un sacco di pagine di obiettivi.
Sono sicuro che sono anni che scrivi fogli sopra fogli.
Bene, gli obiettivi sono la parte “Avere” di queste tre parole.
Immagina fra i tuoi obiettivi:
- Voglio avere un bel sito
- Voglio guadagnare
- Voglio organizzarmi meglio
- Voglio pagare meno tasse
- Voglio fare milioni di euro
- Voglio ottenere più risultati
- Voglio risolvere questo problema…
- Voglio…qualunque cosa vuoi!!
Quando le persone hanno ben chiaro cosa vogliono si concentrano a testa bassa su cosa devono fare per arrivare a raggiungere ciò che vogliono.
Quante volte ti è capitato da libero professionista di farti queste due domande:
- Quale è il mio obiettivo? (Avere)
- Cosa devo fare per raggiungerlo? (Fare)
Dai, conosci molto bene tutto ciò, ci siamo finiti tutti lì dentro…
Sei curioso di sapere come invece funziona il meccanismo?
Te lo svelo facendoti un esempio…
Dalle mie parti ultimamente va di moda aprire negozi di attrezzature per giocare a golf…
E quindi molte persone comprano un set di mazze nuove nella speranza di migliorare il proprio gioco…
…che poi nella migliore delle ipotesi finiscono come accessorio nel soggiorno di casa al posto dei vasi.
Sì perché un giocatore di golf che fa schifo con un set di mazze nuove rimane un giocatore di golf che fa schifo.
Quindi hanno “avuto” – le mazze da golf – e hanno “fatto” – che sono andati a comprarle ma…
…si sono dimenticati di iniziare da dentro di sé e dall’iniziare a pensare e a ragionare come un giocatore professionista pensa e interpreta la realtà…
…in pratica iniziare dall’Essere.
E se parliamo di denaro il piatto da servire è sempre lo stesso…
Le persone spesso comprano grandi case o grandi immobili, belle auto, bei vestiti.
E tanti cercano di “fare” quello che fanno i ricchi e di “avere” quello che i ricchi hanno…
Così comprano, case e aziende, auto mirabolanti, iscrivono i figli alla Bocconi o in chissà quale altra scuola dalle ricche referenze.
Così per “fare” devono lavorare 25 ore al giorno e “avere” più debiti a 3 zeri e quindi lavorare 28 ore al giorno…
…in un circolo vizioso di persone indaffarate che corrono come matte, schiave dei sistemi creati da loro stesse
Essere – fare – avere
…in questa sequenza è una combinazione di una cassaforte, la tua cassaforte che una volta aperta genera risorse come tempo e denaro.
Ma, una combinazione ha una caratteristica……deve essere rispettata la sequenza dei numeri…
…perché se la combinazione è 57465…e tu decidi di invertire i numeri mi dispiace ma non si apre…
…e dopo 5 tentativi chissà cosa succede???
Ovunque tu sia ora nella tua professione è il risultato di quel tassello…il tassello della casella dell’Essere.
Non è tanto ciò che fai a fare la differenza, è più come pensi e l’atteggiamento che hai in ciò che fai che fa la differenza…
Volere non è potere ma, la consapevolezza è potere.
Ma, ancora una volta non è colpa tua.
Quando eravamo giovani ci dicevano sempre “Vai a scuola, prendi buoni voti e trovati un posto sicuro”.
In pratica ti insegnavano a diventare schiavo perché le persone in generale sono disposte a barattare la propria libertà anche per un pezzettino di sicurezza.
Ti voglio fare una domanda da PROFESSIONISTA LIBERO:
- Puoi lasciare la tua attività per un anno o anche di più e quando torni trovarla migliore di quando te ne sei andato?
Sì hai capito bene, perché di libertà di tempo e di denaro non di accumulo di tempo e di denaro che si tratta…
Se la tua risposta è NO…
…Sto per svelarti il modello di pensiero che ti ha portato dove sei ora…
Seguimi…
Dal punto di vista professionale le persone possono decidere di diventare schiave o di essere libere in base a 4 scelte:
1) DIPENDENTI: sono quelli che quando si parla di soldi o di lavoro, non gradiscono la sensazione di paura che può accadere a causa dell’incertezza economica.
Sono alla ricerca di una ricompensa, un premio…d’altronde da piccoli cercavano l’approvazione degli altri.
La verità è che vogliono sentirsi sicuri e lo vogliono nero su bianco.
Non sono sempre interessati ai soldi ma, alla sicurezza assolutamente SI’.
È una questione di contratto non tanto di cosa fanno.
Vengono pagati per ciò che fanno e per il tempo che impiegano e questo è tutto scritto su un bel foglio che loro hanno firmato…
Scambiano le ore in cambio di denaro…un’ora vale un’ora.
2) AUTONOMI: sono i capi di se stessi e amano fare a modo loro…seguaci del “Fai da te”…
…no non lavorano per la Leroy Merlin o la Brico ma, se lavorano e si fanno il sedere pretendono di essere ricompensati.
Vogliono decidere loro quanto guadagnare.
Si guadagnano la sicurezza prendendo il controllo della situazione. “L’azienda sono io…”
Finiscono qua spesso professionisti di alto livello e poco liberi come gli avvocati, medici, venditori, consulenti, formatori…proprio te!!!
Sono dei perfezionisti…fanno le cose bene…e quelle giuste?
Vogliono essere rispettati come esperti del loro campo e per loro l’indipendenza viene prima di tutto.
È per questo che si sentono liberi ma…
…è difficile trovare collaboratori e quindi lavorano come gli schiavi di una volta per la loro azienda e fanno le cose a modo loro…
…d’altronde sono artefici del proprio destino…
…e pensano di essere liberi.
Ovverosia sono autonomi, sono liberi professionisti ma non PROFESSIONISTI LIBERI…
Anche loro come i dipendenti sono pagati per il tempo (a volte molto di più di quello che hanno preventivato) e per l’esperienza che hanno in ciò che fanno.
Decidono lentamente e cambiano idea velocemente…
Loro sono l’azienda e sono fieri di possedere un lavoro…che trattano come una creatura…
…mentre il terzo profilo è…
3) TITOLARE: è il profilo di colui che ha creato un’azienda che lavora per lui e può così lasciare la sua attività…
…perché loro possiedono un sistema di gioco e prende le persone competenti per fare quel gioco…
,,,come in una squadra di calcio il cui allenatore decide chi, come e cosa.
Hanno due caratteristiche:
1) sanno creare un sistema
2) sanno gestire persone.
Il sistema è ciò che distingue un Autonomo da un Titolare.
Dedicano tempo all’azienda fino a quando l’azienda si occupa di loro.
E poi ci sono gli…
4) INVESTITORI: che fanno i soldi con i soldi…perché sono i soldi che lavorano per loro
Il loro rapporto con i soldi è che loro diventino i miei schiavi…
Ma intanto Complimenti!
Perché già con questa sessione hai imparato:
1. Che c’è qualcosa che distingue chi esercita la libera professione da chi è PROFESSIONISTA LIBERO
e non è la fortuna, le condizioni privilegiate, i soldi, gli oroscopi o le stelle: ma, cosa decidono per la propria libertà professionale e come gestiscono il tempo.
2. Hai imparato inoltre che i sottomessi si stanno allenando a spacciare competenze
mentre gli schiavi a lavorare 15 ore al giorno perché come fanno le cose loro non le fa nessuno.
Mentre tu puoi diventare un Professionista Libero, altri lo hanno già fatto, è possibile, e tu ne sei capace, hai solo bisogno di capire come fare.
3. Hai capito che la combinazione vincente è ESSERE-FARE-AVERE
Di conseguenza l’avere è in diretta proporzione alla tua capacità di creare dentro di te le risorse necessarie per il tuo successo.
4. Ed il successo è questione di cosa ti è stato insegnato.
Perché hai quattro posizioni a disposizione e sono: DIPENDENTE, AUTONOMO, IMPRENDITORE E INVESTITORE...
Se ci pensi ognuno di noi può migliorare se è disponibile ad imparare…
È che a volte ce ne dimentichiamo e rimaniamo ipnotizzati nella cultura del telegiornale: dove tutto va male e tutti sono brutti e cattivi.
Ora, caro mio, il fatto di sapere queste cose ti distingue già da chi là fuori è convinto che sia solo una questione di fortuna.
Siamo noi a costruirci i nostri risultati perché noi rimaniamo i principali responsabili degli eventi della nostra vita.
Un saluto
Loris
P.S. Anche tu vuoi smettere di lavorare 15 ore al giorno senza essere sottomesso dai tuoi clienti? Ti aspetto il 17 Ottobre all'evento Professionista Libero (www.professionistalibero.it).