Ripensare la costruzione dei portafogli
Tempi duri per i risparmiatori.
Mia mamma diceva sempre: “come la fai, la sbagli”.
“Dove li mettiamo questi benedetti risparmi, tutti nel materasso come si faceva una volta?”
Eh, no, cara mamma. In questo modo finiranno per perdere di valore per effetto dell’inflazione.
“Allora mettiamoli nelle obbligazioni. Quelle, almeno, sono sicure”.
Eh no, con i tassi che iniziano a salire, è come iniziare una gara sapendo già che la perderai. Lo sai che negli ultimi 12 mesi, l’indice che misura l’andamento del mercato obbligazionario globale è sceso dell’11%? E non è escluso che possa scendere ancora nei prossimi mesi.
“Ma io ho i BTP, su quelli mica ci perdo, le cedole le prendo sempre”.
È vero che ogni sei mesi ti arriva la cedola, ma il prezzo del tuo BTP decennale è sceso di oltre 10 punti solo negli ultimi tre mesi. Speriamo non ti servano i soldi prima della scadenza.
“Bè, Nani*, non vorrai mica dirmi che dovrei mettere i nostri risparmi in azioni?”
Vedi, mamma, se li mettiamo sul mercato azionario, investiamo in azioni di società che, in un contesto di aumento dei prezzi, possono riuscire a preservare il loro valore, almeno fino a quando riusciranno a mantenere inalterati i loro utili, ovvero fino a quando riusciranno a ribaltare sul consumatore finale il rincaro dei prezzi delle materie prime.
“Va bene, se lo dici tu, ci credo: mettiamoli tutti nelle azioni”.
Calma mamma, vacci piano. È vero che in questo momento non ci sono molte alternative e la più grossa occasione che abbiamo per il futuro è la Borsa, ma non dimentichiamoci la regola numero uno del buon investitore, la diversificazione.
Oggi più che mai vanno ripensati i modelli tradizionali di portafoglio. Se fino a ieri un portafoglio bilanciato composto solo da azioni e obbligazioni ha funzionato benissimo, oggi bisogna fare di più.
Lo sai che negli ultimi 20 anni i mercati azionari hanno generato un ritorno medio di oltre il 10% annuo? Con l’inflazione che mediamente è stata del 2,5%, era sufficiente avere il 25% di azioni in portafoglio per proteggersi dall’inflazione. Il restante 75% potevi investirlo come volevi, che qualcosa ti rimaneva sempre.
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Oggi con l’inflazione che viaggia ben oltre il 5% e con le banche centrali che hanno intrapreso la strada del rialzo dei tassi, è necessario inserire nei portafogli anche altre asset class come ad esempio le materie prime, l’immobiliare, le valute e la liquidità.
“Liquidità? Significa che devo tenere anche un po’ di soldi sul conto corrente?”
Si, mamma. Vedi, oggi più che mai, una strategia che devi adottare per cercare di ridurre i rischi è quella di investire un po’ alla volta con i piani di accumulo.
“I pac? Quelli che ho fatto per mettere via i soldi per l’Università?”
Sì, proprio quelli. Sai che hanno fatto uno studio sull’andamento dei mercati negli ultimi 50 anni prendendo in esame i cali registrati dagli indici azionari tra il 10% e il 50% nelle varie crisi che si sono susseguite. Ebbene, su venti piani di accumulo con una durata di soli 24 mesi, solo un pac ha generato un rendimento negativo. Lo stesso ha poi interamente recuperato nei sedici mesi successivi.
Oggi, poi, si può nuovamente pensare di stipulare un pac su un fondo obbligazionario. Così si sfrutta il calo dei prossimi mesi che non durerà a lungo perché le obbligazioni, prima o poi, scadono e, se non fallisce l’emittente, rimborsano a 100.
“Ok, mi hai convinto. Che Pac mi consigli? Italia, Usa, Cina?”
Meglio un bel pac su un fondo azionario globale. Lascia che sia il gestore a decidere dove investire. Se proprio vuoi fare una scelta più specifica, penso che il settore della tecnologia resterà quello più interessante nei prossimi anni.
Sicurezza informatica, Intelligenza Artificiale e Cloud sono tre dei settori che cresceranno di più in futuro.
“Nonna, dai retta a me” interviene mio figlio che ha appena finito di studiare, “mettili in bitcoin i tuoi soldi, è lì che va il futuro”.
Ma questa è un’altra storia…
*appellativo affettuoso con cui mi chiamava mia mamma