Ripple a picco dopo gli accertamenti legali
La terza principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, il Ripple (XRP), è stata colpita da una causa legale collettiva intentata giovedì 3 maggio negli Stati Uniti.
Il prezzo del token è crollato questa settimana, con un tonfo del 24% in sette giorni, segnando -9,01% sulle ultime 24 ore.
XRP/USD 300 Minute Chart
Il querelante, Ryan Coffey, sta chiedendo un risarcimento non specificato ed ha dichiarato che Ripple Labs starebbe vendendo titoli non registrati.
La citazione completa si può leggere qui.
Il documento mette in evidenza il fatto che la US Securities and Exchange Commission (SEC) ha chiarito che i token digitali, come il XRP, spesso costituiscono “titoli e non possono essere venduti legalmente senza essere registrati presso la SEC o senza aver chiesto un’esenzione dalla registrazione”.
La causa di Coffey è diretta sia alla compagnia che al suo Amministratore Delegato Brad Garlinghouse e si asserisce che anziché essere minati come ad esempio il Bitcoin o l’Ethereum, i token XRP “vengono creati dal nulla” e sono posseduti da persone legate al Ripple che rilasciano la alt-coin in modo selettivo, con una ICO infinita.
Secondo l’azione legale, gli addetti ai lavori starebbero vendendo con discrezione il Ripple al pubblico nel tentativo di spingere la domanda e il prezzo del token, al fine di ottenere dei conseguenti profitti.
È di ieri la notizia che anche lo studio legale californiano Johnson Fistel, LLP, specializzato in diritti degli azionisti, starebbe “indagando su potenziali accuse contro Ripple Labs”.
Non ci sono però solo brutte notizie per il XRP. Martedì, Ripple ha annunciato che la piazza di criptovalute sudcoreana Coinone starebbe passando alla rete blockchain aziendale di Ripple per i pagamenti transnazionali.
Titoli … o qualcosa di diverso?
Con il Ripple sotto i riflettori in questo modo, emerge, ancora una volta, il bisogno di una maggiore chiarezza normativa insieme alla risposta alla domanda (valida sia per il Ripple che per le altre valute alternative): il XRP è un titolo?
Alcuni recenti articoli di Bloomberg mettono in evidenza il fatto che, poiché il XRP non è ancora definito con chiarezza, potrebbe significare che viene considerato come un titolo in base alle linee guida della SEC.
Se così fosse, il XRP non sarebbe più considerato una criptovaluta.
E se ciò avvenisse, sarebbe soggetto a norme e requisiti simili a quelli che governano asset come i titoli azionari.
Non abbiamo mai avuto così tanto bisogno di una maggiore regolamentazione delle criptovalute, afferma Antoine Verdon, Amministratore Delegato e cofondatore di Proxeus, parlando di questa situazione in via di sviluppo.
L’ambiguità che circonda il XRP è un buon esempio del perché le ICO dovrebbero essere più lungimiranti riguardo alla conformità ed alla regolamentazione, fa notare.
“Le modalità in cui saranno regolamentate le cripto sono oggetto di discussione, arriveranno, e anche piuttosto velocemente. Quindi è nell’interesse di tutti che la comunità delle criptovalute contribuisca a dirigersi verso l’autoregolamentazione e verso una condotta etica fin dall’inizio”.
Accuse ridicole?
Nick Saponaro, cofondatore e capo sviluppatore di The Divi Project, ritiene che le accuse contro il Ripple siano quasi ridicole per chiunque abbia una conoscenza della tecnologia e della natura del token XRP.
“Le accuse elencate non fanno notizia per chiunque sia dentro al mercato delle criptovalute da abbastanza tempo da averlo compreso a fondo. E se qualcuno non comprende bene un mercato, perché dovrebbe buttarci dentro i propri soldi alla cieca?”
Saponaro sottolinea che le specifiche tecniche di Ripple sono chiare nella descrizione della tecnologia che fa la compagnia stessa: che mantiene un ledger XRP centralizzato e che il successo del XRP richiede “gli sforzi di Ripple Labs e di altri”.
Secondo lui, l’azione legale collettiva riflette il fatto che Ryan Coffey e gli altri investitori scontenti non hanno effettuato le dovute ricerche prima di prendere una decisione di investimento.
“Ripple non ha imbrogliato nessuno. Queste persone probabilmente hanno visto il token XRP di Ripple salire sulla notizia ed avranno pensato “dai vediamo come va con questa cripto da soldi facili di cui mi hanno parlato i miei figli”. Hanno fallito, hanno venduto in preda al panico e si sono arrabbiati perché hanno fatto un cattivo investimento su qualcosa che non capivano”.
Scommesse ragionate e non uno schema da soldi facili
C’è un’amara verità nelle parole di Saponaro, oltre ad alcune lezioni da imparare.
Troppi investitori sono entrati nel mondo delle criptovalute con l’idea sbagliata che i token fossero una strada veloce verso la ricchezza, senza comprendere pienamente la tecnologia.
In più di un caso, sono finiti sul lastrico. Ryan Coffey, che ha dato il via all’azione legale, è rimasto infatti scottato dal trading del XRP: ha perso in totale 551 dollari. Dice Saponaro:
"Quello che spero è che questa causa dimostri che la criptovaluta non è uno schema da soldi facili. Tutt’al più è una scommessa ragionata e se non sai quello che stai facendo potresti perdere i tuoi soldi molto velocemente. Sfortunatamente, quello che le accuse probabilmente finiranno per fare sarà scatenare una serie di FUD (paura, incertezza e dubbi) che i bastian contrario utilizzeranno per impedire ad investitori altrimenti interessati di fare il salto nella tecnologia di prossima generazione (dopo aver fatto le dovute ricerche)".
Un saluto a tutti e per chi volesse restare aggiornato sulle principali News Finanziarie basta seguire il mio profilo, buona giornata
Tommaso Leone
General Director
Uptovalue Asset Management SA
www.uptovalue.ch