Rompere gli schemi: un'avventura senza mappa

Rompere gli schemi: un'avventura senza mappa

L'estate rappresenta quel segmento dell'anno in cui il tempo sembra scorrere con maggiore rapidità, quasi a sfuggirci dalle mani. Questo accade paradossalmente in contrasto con il desiderio collettivo di rallentare, di prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana. Social network e media ci inondano di suggerimenti su come "staccare la spina", sull'importanza del riposo, sulla necessità di disconnettersi, sul detox digitale e sul benessere generale.

Nel mio caso personale, ho deciso di dare fiducia a queste teorie e di sperimentare anch'io un distacco, nonostante la mia natura sia quella di una persona costantemente connessa e affamata di informazioni e conoscenze. L'inizio di questa mia avventura è stato segnato dal distacco dai social media, a causa di un imprevisto incontro con il Covid che mi ha costretta a rallentare. Durante questo periodo, ho vissuto diverse emozioni intense e contrastanti:

1. La paura di perdere il contatto,

2. Il terrore di essere dimenticata,

3. Tachicardia nel valutare la mia scelta,

4. Una mente in tumulto come una pallina da flipper,

5. Immagini veloci prodotte da scimmie impazzite,

6. Un respiro affannoso causato da un'ipersalivazione del pensiero legato al timore del fallimento.

Queste sensazioni hanno dominato i miei giorni fino a quando non ho deciso di prendere carta e penna per annotare alcune idee, ritrovando il piacere della scrittura. Non è stato un processo indolore, ma certamente curativo. Quando ho finalmente riaperto LinkedIn e sono tornata a leggere post, cercare notizie e aggiornamenti, mi sono sentita sopraffatta da un'ondata di situazioni, proclami e affermazioni che mi hanno riportato in uno spazio mentale oscuro. Mi sono vista come se fossi dietro un vetro, osservando la felicità altrui.

Tuttavia, grazie a una domanda posta da Alessandro durante un nostro incontro - "Quanto ci importa tutto questo?" - ho trovato la forza di reagire. La mia risposta è stata "Per nulla". Questo mi ha permesso di leggere con un nuovo spirito critico, analizzando ciò che veramente conta per me, il mio modo di essere e ciò che mi rende felice.

Ho riscoperto un tesoro di video, informazioni e nozioni che, se non valorizzati, rischiavano di cadere nell'oblio. Ho ritrovato il piacere di pianificare e scrivere un post per il semplice gusto di farlo, per condividere qualcosa con chi mi legge. Ho riscoperto la mia meravigliosa newsletter, la stessa che stai leggendo, trascurata per troppo tempo perché paragonata a modelli che non mi appartenevano. Eppure, ci sono quasi 5500 persone che si sono iscritte, quindi è tempo di svegliarmi e di essere di nuovo me stessa.

Questo periodo mi ha insegnato che i modelli standard non sono adatti a me. Posso disconnettermi meglio quando sono impegnata e gestisco i miei tempi in maniera organica, mantenendo un rapporto sano e amorevole con me stessa e il mio corpo. Se pensate che debba sedermi di fronte al mare a meditare, vi sbagliate di grosso.

E ora, alcuni consigli fuori dal coro per te, che potrebbero aiutarti a vivere l'estate con uno spirito più vero:

1. Ascolta i tuoi desideri: Comprendi ciò che veramente desideri e ciò che ti piace, anche se significa andare controcorrente. 🎯

2. Pianifica con leggerezza: Riprendi in mano la tua agenda (meglio se cartacea) e goditi i momenti belli, perché il privilegio di fare ciò che ti piace è impagabile. 📖

3. Valorizza i tuoi spazi: Che sia attraverso una newsletter, un blog o semplicemente i tuoi appunti personali, ricorda di essere te stesso e di esprimere la tua unicità. ✍️

4. Non aspettare il momento "giusto": Non hai bisogno di agosto o di qualsiasi altro mese per staccare e ricaricarti. Ogni momento è buono se lo vivi pienamente. ⏳

Ripartiamo da qui, riparto da agosto. E tu, come hai vissuto questo periodo? Come ricarichi le tue batterie? E perché al ritorno molti dicono "purtroppo, ahimè, già tutto è finito"? Dove è andata la bellezza del momento e del qui ed ora?

Denis Loriggiola

Addetto vendite g.d.o.

3 mesi

Marcella mica poco e ti lovvo per la scelta e conosco molto bene quelle sensazioni e quel loop terribile da farne conto e potrei dire tanto ma tanto, anche se ognuno deve trovare il suo percorso da fare sicuramente la scrittura è un buon consiglio o anche darsi alla creatività, il resto diciamo per me rompere gli schemi è nella mia natura e lo sto già facendo con cautela la sfida è sempre ricostruire dopo.

Elisabetta Carrara

👩💻HR Consultant

3 mesi

Io non so se rompo gli schemi, ma sicuramente rompo.. Quest'estate, per motivi diversi, mi sono fermata anch'io. Sai, quando ti trovi a dover scartavetrare a mano tutte le finestre di casa e a pitturare i mobili del bagno, hai tutto il tempo per fermarti, riflettere e ripensare alle cose importanti (oltre a maledire i 40°). Sicuramente rientro dall'estate diversa. Chissà cosa succederà. Marcella Loporchio grazie per la riflessione.

GIOVANNI ROMAGNANI

ORIENTATORE CARISMATICO DELLA COMUNICAZIONE RADIOFONICA, MANUALE ANALOGICA E DIGITALE !!

4 mesi

VIENE TRATTEGGIATA UNA DINAMICA CHE RISALE A 40 ANNI FA. 1984 IL GRANDE FRATELLO, GEORGE ORWELL.

Mara La Salandra

Direzione Operativa |HR Magenta Poliambulatorio/ health coach /NPL

4 mesi

Marcella leggerti è sempre una bella scoperta ! Rompere gli schemi fa bene alla mia salute . Comprendo che il mondo ha molte più variabili di quelle che vivo di solito e allarga decisamente la mia mappa . Adoro scoprirmi disconnessa ma connessa con me stessa, vivere con l’attesa di un nuovo giorno per godermi momenti di lunghe letture e corse in luoghi sconosciuti .

Mariangela Ottaviani

Writers Coach - Editor - Ghostwriter - Ascolto le parole dentro di te

4 mesi

Rompere gli schemi fa bene. Anzi, è doveroso, purché “la rottura” sia una nostra scelta. Senza preoccuparsi se sia giusta o meno. Deve essere “la nostra”. Marcella Loporchio grazie per questi tuoi pensieri “fuori dal coro”.

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