Rosso, Rossi, Scaroni, il club di Vicenza vuole il Lane in SerieA
Roberta Paolini
Vicenza come Parma. Ridare ad una città che ha due palloni d’oro la sua squadra era stato il primo passo. Ora Renzo Rosso, patron di Only The Brave, l’uomo del gruppo del lusso nato sulle colline tra Marostica e Bassano, ha chiamato a raccolta il gotha dell’imprenditoria berica per aiutarlo nella rinascita Lanerossi Vicenza, che oggi gioca in Serie C. Il suo è un “undici” pesante che annovera quasi tutti i vicentini celebri nel mondo dell’industria. Una sfida importante, per un territorio che storicamente si è distinto più per il solitario successo del singolo che per la prosaica capacità di “fare squadra”. Ma Rosso è un uomo che riesce ad unire. E l’audacia nelle sfide impossibili non gli è mai mancata.
come barilla a parma
A Parma la cordata formata da Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Marco Ferrari, Angelo Gandolfi, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti a fine 2018 ha ripreso il controllo di una società uscita dal baratro e riportata nella massima serie. Rosso vorrebbe ripercorrere quell’ascesa. Ha blindato i soci (l’aumento di capitale deliberato a gennaio prevede un lock up al 2022) e ha già annunciato che questa non sarà un’operazione di facciata. Si dovrà investire. «E’ sicuramente innovativo e moderno vedere che così tante realtà vicentine hanno deciso di far parte della grande famiglia L.R. Vicenza. Sono tutte società che nel loro settore rappresentano il meglio del Made in Italy, oltre che la nostra “vicentinità” nel mondo – ha detto Rosso alla presentazione della nuova compagine - Come me, gli imprenditori che ora fanno parte della squadra hanno sentito il dovere e l’onore di restituire qualcosa alla comunità e al territorio dove hanno realizzato il loro successo». L’ambizione dichiarata è di arrivare in serie A nell’arco di un quinquennio.
aspettando baggio
Tutto è iniziato questa estate. In luglio l’annuncio di aver sondato il terreno con uno degli amici di sempre, Paolo Scaroni. L’attuale presidente del Milan e il patron della Diesel si conoscono da tempo e Scaroni un passato con il Vicenza ce l’ha, è stato presidente dal ’97 al ‘99. Poi è stata la volta dei due “palloni d’oro” Paolo Rossi e Roberto Baggio. E infine un altro annuncio, a novembre, con l’entrata di Pablito nel cda del rinato Lane e la promessa di cercare di coinvolgere anche il divin codino. Un’operazione di marketing riuscita, ma Rosso non voleva solo rifare il maquillage al Lane e quindi il 18 di febbraio l’ufficialità. Non solo Scaroni entra nella compagine sociale, ma accanto a lui una squadra (è il caso di dirlo) di nomi della Vicenza industriale. In tutto 11 aziende. La nuova governance verrà definita con la prossima nomina dei membri del Cda, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2018.
Accanto alla Scaroni Partecipazioni c’è la famiglia Zambon che entra con la Cleops Srl, la società di investimenti della famiglia, proprietaria della multinazionale chimico-farmaceutica. C’è uno dei big della pelle di Arzignano: Rino Mastrotto. Investirà direttamente come persona fisica il fondatore del gruppo conciario (che porta il suo nome e del quale sta cedendo il controllo) specializzato nella lavorazione di pelli a uso industriale per i settori automotive, arredamento e calzature.
la lista si allunga
C’è l’ex vicino di casa di Molvena (dove ha un’unità storica) Dainese Spa, il diavolo della tuta di Valentino Rossi. Gruppo fondato da Lino Dainese leader mondiale nella produzione di abbigliamento, protezioni e sistemi di sicurezza dedicati a motociclismo, ciclismo, sci, equitazione e vela (fa i sistemi airbag per i kiwi di New Zeland ma anche le tute per la Nasa). E poi c’è l’azienda di preziosi di Bressanvido, Better Silver, fornitori di Pandora e Swarovski e tra le storie di successo del distretto orafo berico. Nella lista figura anche la Futura, holding della famiglia Chilese proprietaria di Came Spa, azienda specializzata nella produzione di avvolgimenti, pressofusioni e componenti per motori elettrici. E ancora il re dei supermercati, Mario Cestaro. Il presidente di Unicomm, gruppo da oltre 2 miliardi della grande distribuzione italiana, operante con varie insegne tra cui Emisfero Ipermercati, Famila e A&O, investirà direttamente anche in questo caso persona fisica. E ancora la Omis, della famiglia De Toni e Bellotto. I loro sistemi di sollevamento, carriponte, gru e impianti sospesi, prodotti a Sandrigo, lungo la Marosticana (strada che congiunge Vicenza a Bassano) sono venduti in tutto il mondo. E ancora la Sipe, società che costruisce prefabbricati industriali, commerciali e direzionali appartenente al Gruppo Icm. E quindi anche la storica famiglia di costruttori vicentini Maltauro è della partita.
Infine la pelletteria Sagi, atelier di progettazione e produzione di borse e accessori in pelle, per la moda e il lusso e il veicolo QDB Srl (acronimo di “Quei De Bassan”) una società appositamente costituita da un gruppo di imprenditori bassanesi già presenti nella compagine sociale del Bassano Virtus.
Se lo ricordano tutti Mister Diesel, il sabato pomeriggio, a vedere la sua Virtus Bassano. Quell’esperienza venne coronata quattordici anni fa con una invasione di campo e la promozione nella serie D. Il re del jeans mondiale, in un piccolo stadio di provincia corse giù nel rettangolo verde ad abbracciare i suoi giocatori come un tifoso qualsiasi. Il Lane però è tutta un’altra partita, Rosso lo sa bene.