Sanità integrativa e LTC
L'assistenza sanitaria integrativa è una forma di tutela che permette di integrare e/o sostituire le prestazioni pubbliche nell'ambito dei servizi medico-sanitari.
Può essere stipulata in autonomia, far parte dei benefit che ogni azienda mette a disposizione dei propri dipendenti oppure rientrare nei diritti previsti sempre più diffusamente dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL), dai Contratti Integrativi Aziendali e dal regolamento dei diversi Albi Professionali. Quasi 15 milioni di italiani beneficiano di una qualche forma di assistenza sanitaria supplementare. Tuttavia molti lavoratori non sanno di aver già acquisito, attraverso l'attività professionale, una copertura sanitaria integrativa con tutti i vantaggi ad essa legati.
Il ricorso alla sanità privata può dunque riguardare il singolo, che può stipulare polizze e contratti in autonomia, o essere realizzato in forma collettiva come precedentemente descritto.
Proprio perché varie sono le modalità di adesione e le possibili forme di assistenza sanitaria integrativa cui accedere, altrettanto varie sono anche le prestazioni cui la sottoscrizione può dare diritto: a seconda dell'ente erogante, la sanità integrativa può ad esempio offrire agli iscritti un rimborso, totale o parziale, delle prestazioni medico-sanitarie erogate dalle proprie strutture ospedaliere o da strutture e ambulatori convenzionati. Allo stesso modo, anche la modalità di rimborso, diretto o indiretto, viene spesso a dipendere dal tipo di convenzione che intercorre tra la struttura prescelta e l'ente con cui si è sottoscritta la propria soluzione di sanità integrativa.
Informarsi è quindi estremamente importante! E non solo per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze, ma anche perché sono molti gli italiani che già beneficiano di una qualche forma di assistenza sanitaria integrativa, senza però esserne consapevoli o senza godere a pieno di tutti i relativi benefici.
Oggi in alcuni prodotti di sanità integrativa è presente ance la LTC, uno strumento indispensabile per la sfida alla non autosufficienza
L'aumento della aspettativa di vita produrrà un incremento della spesa per pensioni, sanitaria ma sopratutto per la non autosufficienza, per la quale già oggi lo Stato spende circa 30 miliardi, cui vanno aggiunti altri 9,2 miliardi spesi dalle famiglie, prevalentemente per le badanti. Dato, quest'ultimo, ovviamente sottostimato perché molte sono irregolari. Secondo le ultime stime, il costo per la non autosufficienza (Long Term Care) passerà dall'attuale 1,8% a oltre il 3% del Pil nei prossimi trent'anni e, visti i dati del bilancio pubblico sarà molto difficile aumentare questa spesa, e allora che fare? La soluzione, prima ancora che dividersi tra i fautori del servizio pubblico o privato o tra volontarietà o obbligatorietà di adesione, potrebbe essere quella di suggerire che tutti i fondi pensione complementari, e in tutte le tornate di rinnovi contrattuali, venga prevista l'adesione alla LTC in forma collettiva e soprattutto a "vita intera", al fine di garantire le prestazioni anche dopo il pensionamento e finché si vivrà
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