#Sanremo2021:  Il Festival più digitale, giudicato in analogico
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#Sanremo2021: Il Festival più digitale, giudicato in analogico


Si è concluso da qualche giorno il Festival di Sanremo, edizione numero 71, anno 2021 DC. L'anno della definitiva esplosione del digitale nel mondo ed addirittura in Italia, l’anno in cui la spesa, il pilates e l'aperitivo si fanno online, le riunioni su Zoom ed il Nasdaq batte in continuazione i suoi record.

Sanremo2021 è stato il Festival più commentato sui Social da quando - prima Nielsen e poi Talkwalker - misurano questo aspetto della fruizione dei video. E’ stato il festival più visto in streaming e su RaiPlay . Tutti risultati oggettivi e riconosciuti anche dai principali centri media, da osservatori e analisti su tante testate generaliste e di settore (Qui alcuni dati su Sole24ore BrandNews, Touch Point).


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Il #Festival2021 è stato un contenuto pensato, costruito, scritto, prodotto, veicolato per il pubblico del 2021. Un pubblico ormai maturo dal punto di vista digitale e decisamente multipiattaforma. I risultati sono stati buoni, almeno secondo i parametri che dovrebbero essere rilevanti nel 2021.

Eppure assistendo alle tradizionali conferenze stampa del giorno successivo emergeva un’altra narrazione: Flop, disastro, figuraccia. Alcuni insistevano sui concetti di “platea”, “contatti”, “share”. Altri rispondevo con dati e punti percentuali in più o in meno senza sforzarsi di sottolineare i dati di fruizione digitale, come fossero un orpello inutile e marginale. Sembrava di vivere in un’altra epoca. Un’epoca molto lontana, pre Euro, Anni 90 circa. Non siamo ingenui. Vale la solita massima “follow the money”. I listini sono costruiti ancora su logiche prettamente televisive. Le valutazioni dei criciti sono dunque una ragionevole conseguenza, se non fosse che le logiche a cui si fa rimento sono quelle della tv degli anni 90, con sette emittenti, una unica piattaforma di distribuzione e la lira come moneta di scambio.

Ci lasciamo dunque questo Festival alla spalle con una domanda ed un auspicio.

La domanda è: ha davvero ancora senso valutare (e vendere) un contenuto pensato per il 2021 con il metro di giudizio di 30 anni fa misurandone il successo sulla base di share ottenuta in improbabili fasce notturne?

La domanda è retorica e porta all'ausipicio che si estende in generale a tutta l'industria televisiva, ovvero che si possano aggiornare secondo logiche più attuali i listini ed i parametri di valutazione cui sono legati. Passando definitivamente dalle lire in analogico agli Euro in digitale.

Annalisa Polcino

Head of PMO & Special Projects | Staff Presidente @Rai | Ex-Discovery | Ex-21th Century Fox

3 anni

Caro Stefano, condivido pienamente il tuo contributo ma, ahimè, credo che di base ancora manchi una vera e propria consapevolezza e sensibilizzazione verso i dati digitali. Mediaviews, ore di visione, etc.. risultano ancora troppo poco tangibili per molti, e di conseguenza poco appetibili. Bisognerebbe anzitutto migliorare la modalità di comunicazione, rendendola più snella e comprensibile. Dati chiari, semplici, senza l'ausilio di crescite % a tripla cifra...

Andrea M. Michelozzi

FED Ceo - Tv Journalist - Communications & Marketing Manager - HbbTv Sponsorship Consultant - Media & Digital Advisor

3 anni

Stefano, grazie del tuo contributo che stimola una analisi più approfondita senza dover mettere l'acceleratore a ciò che si legge. Puoi immaginare che sia un tema che apre un dibattito per ore. Non sono convinto che il pubblico sia maturo e consapevole, soprattutto di fronte ad una offerta che ha, per una parte, il traino di un modello ben identitario e, dall'altra, il fatto che sia live e, quindi, destinato a soddisfare i gusti o meno. Lo esprimi anche tu quando parli di commenti che sembrano fuori luogo, dimostrano il "disorientamento" del pubblico ed aggiungo anche di parte degli addetti ai lavori. Comprendo la tua domanda, ma è nei fatti che la parola Sanremo debba essere legata ad un prodotto "classico" (non tradizionale), che devi saper gestire, perchè a mio parere nell'edizione 21 ci sono stati degli "strappi esagerati" che non hanno fatto bene al prodotto. C'è da fare una grandissima attenzione all'offerta, alle piattaforme ed al pubblico, ma grandissima sul serio, perchè ciò che è scontato per una parte, non lo è per l'altra. Merita una riflessione più ampia e grazie per il tuo spunto :)

Eliana Corti

Giornalista, content writer, copywriter, esperta di televisione

3 anni

Infatti i vincitori, anzi, i finalisti sono lo specchio di un pubblico più contemporaneo (e per certi versi la denuncia contro Chiara Ferragni riflette lo scontro analogico vs digitale)

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