Sanzioni alla Russia o sanzioni all'UE?
Sono ormai passati più di quattro mesi dal fatidico giorno in cui, la Russia ha dato inizio all'invasione dell'Ucraina, o come meglio definita dal Cremlino, operazione speciale su larga scala.
USA e UE sono state protagoniste nell'emanazione di sanzioni economiche molto aspre, attuate con lo scopo ultimo dell'indebolimento dell'economia della Russia; ma come stanno andando veramente le cose?
In seguito alle sanzioni, abbiamo visto svilupparsi un'ingente fuoriuscita di capitali dai mercati finanziari russi e un rublo in caduta libera.
Tuttavia, la contro risposta di Mosca non si è fatta attendere; l'effetto sul Rublo non ha avuto molta durata e al contrario, si è rafforzato contro le valute Euro e Dollaro.
Rinunciare ai flussi energetici dalla Russia ha davvero danneggiato la Russia? Non illudiamoci: le importazioni di componenti energetiche russe da parte di paesi come India e Cina sono raddoppiate nell'anno corrente.
Le sanzioni danneggeranno soprattutto la zona Euro, che dipende fortemente dall'import di energia fossile come il gas e il petrolio.
L'inflazione ci si aspetta ancora crescere nei mesi a venire nonostante i rialzi dei tassi d'interesse che la BCE si aspetta di fare (misura che verrà presa comunque con cautela per evitare di causare un eccessivo aumento degli spread di paesi come l'Italia)
Secondo AMUNDI la BCE prospetta di effettuare a malapena due rialzi dei tassi nel corso dell'anno, ritmo totalmente differente da quella che è stata e continuerà ad essere effettuata dalla Federal Reserve.
Attualmente l'inflazione nell'Eurozona è all' 8.6% (in Italia si attesta attorno l'8%)
Continuerà l'approfondimento in merito con un'osservazione sul cambio EUR/USD domani
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