SAPORE DI SUGHERO
Il sughero, un materiale meraviglioso dai mille utilizzi e dalle molteplici proprietà.
Isolante e galleggiante, per ricordarne due.
É stata una settimana complicata, incastrata tra la ripresa Pasquale e l'approvazione del DEF.
A latere delle solite incombenti occupazioni, mi è capitato di fermarmi a riflettere sugli eventi che stavo attraversando. É un esercizio solitamente notturno e molto utile per focalizzare la situazione, cogliere e valutare cose da fare e pianificare le successive interlocuzioni e azioni.
Questa settimana, tuttavia, mi è sembrato che la situazione presentasse profili indefiniti, come se l'atteggiamento prevalente fosse indeterminato.
Insomma, la settimana ha avuto il sapore del sughero.
Provo a spiegarmi.
Ci sono tanti temi sul tavolo che richiedono attenzione e sui quali occorre prendere una posizione da portare avanti. Temi anche molto tecnici e che per questo richiedono un approfondimento, un certo grado di studio e, come spesso accade in questo lavoro, anche una dose di confronto e condivisione più o meno intensa e assidua.
Ma questa settimana ho assistito a tante "non scelte". Di fronte alla difficoltà di un tema o di una condizione su cui costruire una posizione comune, spesso la scelta è stata di non scegliere, di non affrontare proprio la questione.
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Come disse una volta una saggia persona "non conosco nessun problema che ignorato si sia risolto da solo".
Ed è per questo che mi sento stranito dalla situazione.
Anziché affrontare un momento complicato e provare a trovare proposte, soluzioni, tentativi di avanzamento in molti hanno preferito lasciare andare le cose, senza guardarle, come non esistessero o non li riguardassero.
Certo scegliere e avanzare tentativi comporta la possibilità inevitabile di eventualmente sbagliare. Ma francamente non credo che sbagliare sia peggio di non fare nulla per poter dire di non aver sbagliato. Si finisce con il fare come il sughero: galleggiare restando a galla e seguendo le onde senza controllare la rotta.
Ma non fare nulla ha un rischio sottile e quasi nascosto: come il sughero si rischia di finire a fare tutto isolati.
Per non scegliere dove andare o quale posizione prendere si finisce a non essere seguiti o ascoltati.
Per questo l'atteggiamento del sughero non paga. Galleggiare non contribuisce ad avanzare in nessuna direzione, certo può evitare di prendere posizioni scomode e dover difendere idee contestate o controverse. Ma a forza di non appoggiare nessuna idea si finisce per trovarsi nè con chi è a favore nè con chi è contro e dunque isolati.
Ecco, in questa settimana ho incontrato troppi sugheri...e non è facile averci a che fare perché si rischia di farsi avvolgere dalla confortevole comodità di un isolante asciutto e morbido. Ma in questo atteggiamento non mi ci ritrovo e dunque mi vedo a profondere ancora più sforzi per andare oltre i muri di sughero.
Fatica sicuro, incertezza altrettanta, rischio di passare per scocciatore quasi assicurato.
Ma non sono sughero e non riesco a diventarlo.