Sconvolgimenti ambientali: crisi o opportunità?
La massiccia crescita demografica del sud del Mondo, il progressivo invecchiamento della popolazione e gli squilibri sociali introdotti dalla delocalizzazione produttiva rischieranno di scontrarsi con gli effetti dei cambiamenti climatici, che, qualora dovessero danneggiare localmente talune economie, ne comprometterebbero la possibilità di ripagare i propri debiti.
L’analisi degli eventi paleontologici passati ha dimostrato come, nel corso della storia della Terra, i repentini cambiamenti climatici siano già stati responsabili di almeno 6 estinzioni di massa, ma quello che ora spaventa la comunità internazionale è la consapevolezza che l’eventuale settima estinzione, potenzialmente incombente, potrebbe essere la prima causata dall'attività umana.
Nel medio periodo potrebbe vacillare la correlazione di stampo lineare fino ad ora osservata circa il rapporto tra emissione di gas serra e aumento della temperatura globale: continuando ad immettere anidride carbonica in atmosfera ai regimi attuali, la temperatura globale si innalzerà (linearmente come avvenuto finora) fino ad arrivare ad un punto limite che causerà o la scomparsa dei ghiacciai polari o lo scongelamento del permafrost.
In un simile scenario, l’adattamento e la mitigazione sono le uniche due alternative con le quali potere affrontare le sfide climatiche che il futuro riserva:
Oltre a questa rappresentazione “pessimista” dei possibili scenari evolutivi legati ai cambiamenti climatici, ne esiste anche una di stampo più “ottimista”, la quale vede nel riscaldamento globale l’unica ancora di salvezza per il mondo per come è oggi conosciuto. Secondo questa teoria, sarebbe proprio la sovra temperatura indotta dall’Uomo ad evitare la prossima glaciazione e, di conseguenza, l’estinzione di gran parte delle specie oggi viventi.
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