Scrivere da professionista. 5 regole d’oro + 1
Quando un cliente mi presenta il suo manoscritto per una scheda di valutazione, oppure quando guido qualcuno come writing coach, segnalo per il suo bene tutti i punti deboli e do innumerevoli indicazioni chiare su come migliorare e rendere eccellente quel testo.
La dura verità
Col tempo mi sono accorta che nella scrittura “fiction” ci sono delle debolezze ricorrenti. Che abbia a che fare con un ordinario di giurisprudenza o che l’aspirante autore sia un giovane talento che non si era mai cimentato con i libri, i 5 consigli su cui mi ritrovo a martellare più spesso sono sempre quelli.
Un regalo speciale
A te ho deciso di darli gratis, oggi: perle che puoi usare subito se ti stai cimentando nella stesura del tuo romanzo, o che ti conviene mettere via per quando troverai il tempo di tirar fuori quell’idea favolosa dal cassetto.
Ti offro anche un bonus che, da quel che vedo, può fare la differenza: una regola preziosa che può cambiare di molto l’effetto di quel che scrivi.
1. Impara a rinunciare
Lo so bene che quando abbiamo un’idea in testa la vogliamo dire proprio tutta, nei dettagli. So che una volta che l’abbiamo scritta ci affezioniamo a ogni singola parola che abbiamo usato.
Ricordati bene: questo attaccamento è nemico del tuo successo.
Non devi affezionarti alle frasi che hai scelto. Al contrario, devi tagliare, potare, buttar via. Rileggi con freddezza. Tratta il tuo testo come farebbe un capo, non come un genitore. Tieni solo quello che serve davvero e cestina il resto senza rimpianti.
2. Di chi è quella voce?
Se ci sono dei personaggi, tieni a mente il rischio che corri più di ogni altro: che parli come te. Il tuo personaggio non è te (a meno che non lo sia davvero): ha una vita diversa, non abita a casa tua, ha un passato diverso. E quindi parla a modo suo. Rileggi sempre chiedendoti se la sua voce sia davvero sua, e tu stanne fuori.
3. Resisti
Non cedere alla tentazione di ripetere.
Se il tuo personaggio si sente smarrito in un ambiente che non conosce, fai in modo che il lettore lo veda da come si comporta, dalle espressioni del suo viso e anche dalle parole che pronuncia. Attenzione però: i neofiti tendono a rafforzare troppo i concetti ripetendoli mille volte con altre parole. Se l’hai detto, basta. Non continuare a dirmi le stesse cose, non è un libro di testo in cui bisogna argomentare. Questo allunga il brodo e annacqua il tuo racconto. Il lettore ha già capito, non sottovalutarlo.
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4. Semplice è meglio (quasi sempre)
Un tratto tipico di chi muove i primi passi nella scrittura è la tendenza a scrivere in modo complesso anche quando non c’è bisogno. Come se la letteratura coincidesse con la difficoltà e la sofferenza. Frasi subordinate temporali, periodi lunghissimi con un sacco di verbi di modo indefinito possono stancare.
“Parlò con sua madre e, mentre fuori il temporale ingialliva i contorni dei monti e l’ululato dei cani fendeva la notte ormai in arrivo, annunciò che sarebbe partito, trattenendo con forza le lacrime”.
Okay, è bello anche così… Non riesco a scrivere male neanche volendo. Comunque, se sei agli inizi stai sul lineare, se puoi.
5. A caccia, sempre!
Quando rileggi quel che hai scritto, vai a caccia di banalità come fossero zanzare durante la cena del tuo matrimonio. Sono pupù, vera e propria.
Niente analogie trite del tipo “giallo come un limone”, niente che il lettore si aspetti già come se gli avessi telefonato prima. Senza perdere di vista la chiarezza, trova modi nuovi di stimolare l’immaginazione del tuo lettore.
Ed ecco il bonus, un vero gioiello se vuoi imparare il mestiere di scrivere.
6. Tieni a bada la tua voglia di virgole
Già siamo in un ambiente in cui la punteggiatura è abituale quanto la neve (e occhio, vi prego: conosco gente i cui messaggi non capisco mai la prima volta perché usano la punteggiatura a sentimento), dobbiamo resistere almeno noi che amiamo scrivere.
Per dividere le frasi non esiste solo la virgola, con quel suo sospiro rapido. Esiste il punto e virgola, elegante e misterioso; esiste il punto fermo che imprime ritmo.
Ricordati questo: una frase può avere una pausa quando la pensi, ma non quando la scrivi. Togli, togli e ancora togli. Per aggiungere c’è sempre tempo.
Se vuoi fare due chiacchiere vieni sul mio Profilo e contattami: scrivere è un bel viaggio, meglio farlo con il bagaglio giusto!
Come Coach professionista (ACC-ICF) , Orientatrice ASNOR e Formatrice incentivo le Persone a rivedere i propri comportamenti e ad "attivarsi" per trasformare ogni situazione lavorativa in una opportunità→ Roma, Italia
9 mesiGiuseppina Ibba come diciamo in portoghese:"Resumindo e concluindo" (riassumendo e concludendo)...non sono una scrittrice ma è necessario seguire le tue tip anche solo per pubblicare decentemente un post🫣
Come Coach professionista (ACC-ICF) , Orientatrice ASNOR e Formatrice incentivo le Persone a rivedere i propri comportamenti e ad "attivarsi" per trasformare ogni situazione lavorativa in una opportunità→ Roma, Italia
9 mesiGiuseppina Ibba ti prego fai un book-guida😅 per la tua capacità di essere: 1. Diretta 2. Pragmatica Parto dalla virgola. Che tristezza mi è venuta nel ricordare, che amo il punto e virgola ma tra social, chat e velocità ormai vado in crisi quando lo voglio usare. Concordo sull' eleganza del punto e virgola! Continuo con le ripetizioni e la lungaggine. Errore che personalmente facevo, quando ho iniziato a condividere le mie idee qui su Linkedin. Una volta chiesi il parere sul come scrivevo ad una amica sincera, che mi disse:"Interessante ciò che scrivi ma usi termini complessi e post lunghi". Una doccia fredda😄. Dal giorno dopo ho cambiato tutto e ne sono ben felice!
Da cliente felice ad albergatore/ristoratore sereno: la mia ricetta per un'ospitalità inclusiva, sostenibile, etica e di successo.
9 mesiDavvero utili!!! Grazie Giuseppina Ibba
Unisco i puntini tra il tuo Voglio, il tuo Devo ed il tuo Posso con le persone e gli strumenti che ti servono a realizzarlo. Project Manager – Content Marketing – Formazione Spiegata - Lead Generation
9 mesiUn bel compendio di suggerimenti utili perchè basati sull'esperienza e sulla pratica. In sintesi, per scrivere bene vale sempre l'adagio: "Pedro, adelante cum juicio. " 😀
Come Coach professionista (ACC-ICF) , Orientatrice ASNOR e Formatrice incentivo le Persone a rivedere i propri comportamenti e ad "attivarsi" per trasformare ogni situazione lavorativa in una opportunità→ Roma, Italia
9 mesiComplimenti, corro a leggerlo Giuseppina Ibba !