Scrivere di sé migliora lo stile della comunicazione

Una delle questioni più dibattute e analizzate nell’ambito della scrittura è lo stile.

Sappiamo ormai che lo stile è dato da un insieme di elementi: l’uso del fraseggio, della punteggiatura, la capacità di creare immagini vivide e suggestive. Ma non è tutto qui.

Lo stile è anche altro.

Lo stile sei tu. 

Questo concetto lo aveva espresso molto bene il grande Ciro Imparato, diceva: “il tuo stile non è nell'estetica ma in ciò che sei: è la tua pienezza a creare la comunicazione più affascinante". C’è un video interessante in cui lui tratta l'argomento (anche se non strettamente legato alla scrittura): Come creare il proprio stile.

E quindi?

Se lo stile sei tu, se ciascuno di noi anima lo stile, come si può coltivare?

Coltivando se stessi.

La scrittura di sé è un allenamento importante.

Quando iniziamo a raccontare di noi entriamo nella dimensione dell’osservazione, ci scostiamo un passo da quello che viviamo, dai pensieri, dalle emozioni per guardarci agire, vivere. Mentre ci narriamo siamo dentro di noi (come personaggio narrato) ma anche fuori (come narratore): qui si compie un atto fondamentale per una sempre più profonda acquisizione di consapevolezza. 

Da dove si comincia?

Si può iniziare ripercorrendo la propria storia o da un periodo che sentiamo l’esigenza di narrare. Oppure scrivere di ciò che è stato significativo per la nostra crescita come persone. Sembrerà strano ma potremmo scrivere di noi bambini, dei giochi preferiti che rivelano sempre i talenti che di certo non abbiamo perduto.

Anche la scrittura di un diario è una buona pratica.

Più ci conosciamo - e la scrittura porta sempre rivelazioni - più il nostro stile di comunicazione migliora perché ci rispecchia e quando siamo noi stessi scriviamo, parliamo, comunichiamo e viviamo con originalità e autenticità.