SCUOLE DI PENSIERO, QUANDO FREUD CI METTE LO ZAMPINO….
Introduzione alla professione di istruttore di fitness

SCUOLE DI PENSIERO, QUANDO FREUD CI METTE LO ZAMPINO….

Quando in Cruisin’ si presenta un allievo che desidera intraprendere l’attività di istruttore, oppure un istruttore che desidera migliorare la propria figura professionale, la prima mossa è quella di sottoporgli immediatamente le difficoltà del percorso, la durata dell’impegno, gli sforzi ed il sacrificio che richiede e per quanto concerne il risultato, a differenza di quanto accade intorno, sostenere la tesi che non è possibile garantirlo con sicurezza.

E già! Il tutto dipende infatti dalla volontà del candidato, dalla sua capacità di comprensione, dal livello della sua arrendevolezza e della sua perseveranza.

Naturalmente per comportarci in modo apparentemente così diverso dal tradizionale carosello che genera il mercato privato ed istituzionale,  abbiamo i nostri buoni motivi, che riflettono un’etica ed una serie di valori sui quali un giorno sarà giusto confrontarci  con le federazioni di nome e non di fatto, con gli enti di promozione sportiva, e perfino con il CONI quando, per un atto di sottomissione alla politica, rinuncia al suo ruolo di tutela dello sport e genera incomprensione.

Con queste premesse e dopo aver saccheggiato gli insegnamenti di Sigmund Freud e dello studio della psicanalisi, ho intenzione di presentarvi le imperfezioni che gravano necessariamente sull’istruzione e delle difficoltà che si oppongono all’acquisizione delle necessarie competenze.

Sarà chiaro come molte acquisizioni, prodotte da formazioni precedenti e alcune delle vostre convinzioni, debbano inesorabilmente essere messe da parte per procedere verso la consapevolezza di un tragitto molto diverso da quello che vi eravate messi in testa di affrontare.

Cominciamo col dire che se qualcuno di voi volesse entrare in una relazione immediata con l’ambiente del fitness & wellness oggi, non solo glielo sconsiglierei, ma lo metterei in guardia dal farlo. Per come stanno le cose attualmente con una scelta così avventata si distruggerebbe qualsiasi possibilità di successo futuro. Questa non ve l’aspettavate da chi organizza corsi di formazione nel fitness e wellness da oltre 25 anni, vero?

Praticare l’attività dopo aver seguito una formazione di tre o quattro week end per necessità di rimediare qualche spicciolo o a seguito delle lusinghe di qualche titolare affamato di istruttori di primo pelo (tradotto che si accontentano di una paga umile), scatenerebbe tutti gli spiriti maligni che annidano nel settore del “benessere/malessere”, provocando un vortice di diffidenza  in un contesto di ostilità che genera imbarazzo e a stretto giro di giostra: l’abbandono!

Le difficoltà della formazione per diventare bravi istruttori passano oggi attraverso una serie di coordinamenti  tecnico scientifici, relazionali, commerciali, promozionali e tecnologici.

Temi diversi che appartengono a compartimenti simili e paralleli.

Da qualche anno sosteniamo una tesi che l’istruttore se vuole garantirsi un ruolo nel futuro imminente, deve possedere competenze nei vari settori e per essere ancora più precisi in tutti i ruoli che influiscono sulla gestione del club.

Il passaggio al professionismo prevede che il club identifichi la sua natura di azienda lucrativa e l’istruttore sia in grado di svolgere l’attività per un totale di ore al giorno, passando dalla sala macchine alla sala corsi, alla reception, al settore commerciale ed alla promozione del club con progetti di advertising o di web marketing.

Le lezioni tecniche  si concentrano sulla fisiologia, l’anatomia, la muscolazione o l’arte di sviluppare la muscolatura, i vari sistemi di allenamento e di riabilitazione, le lezioni di posturale, di pilates, di yoga, di tonificazione, di funzionale e bla bla bla….!

Per il presente ed il futuro il metodo suggerito dai nostri esperti sviluppa ampi spazi e ruoli lasciati vaganti dall’inefficienza del settore e si diversifica per la congiunzione progressiva che permette l’ingresso nel mondo del lavoro grazie ai programmi per la gestione dell’apprendimento in grado di generare competenze a diversi livelli.

E proprio così che Cruisin’ concentra la propria attenzione sul talento emergente o inespresso delle persone che desiderano realizzare il proprio sogno e conquistare gli obiettivi. E così che li scortiamo verso il successo.

                  Modena 4 . 5 maggio Maranello Palace Cruisin’ Hdemy

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate