SE NON DIAMO PRIORITÀ ALLA CYBER SECURITY SARÀ UN DISASTRO
Un nuovo rapporto mette in guardia dal defocalizzare la cyber security relegandola in fondo alla to-do list.
E’ un dato di fatto: nel solo 2020 ci sono stati più dati compromessi che negli ultimi 15 anni messi assieme. Questo è quanto esce dall’ultimo studio fatto dalla società di analisi Canalys. C’è stata una vera e propria "crisi di violazione dei dati".
Negli ultimi 12 mesi, 31 miliardi di record di dati sono stati compromessi: si tratta di un aumento del 171% rispetto all'anno precedente e costituisce ben oltre la metà dei 55 miliardi di record di dati che sono stati compromessi in totale dal 2005.
I casi di ransomware, un tipo specifico di attacco che crittografa server e dati per bloccare l'accesso a un sistema informatico fino al pagamento di una somma di denaro, sono aumentati, con il numero di incidenti segnalati in aumento del 60% rispetto al 2019.
Questi dati non lasciano ombra di dubbio sull’importanza di dare priorità alla cyber security e relativi investimenti nelle varie misure di protezione, rilevamento e risposta. Inutile dire che altrimenti sarà un vero e proprio disastro.
Secondo Canalys, questo boom senza precedenti di attacchi può essere in parte attribuito alla pandemia COVID-19, che ha costretto le organizzazioni di tutto il mondo a digitalizzare a ritmo sostenuto, senza riflettere a sufficienza su cosa comportasse tutto ciò dal punto di vista della sicurezza.
I rivenditori hanno dovuto passare alla vendita online, mentre il settore dell'ospitalità si è rivolto a nuove piattaforme per la consegna a domicilio e i produttori hanno digitalizzato le catene di fornitura per migliorare l'accuratezza delle linee di produzione. Nel frattempo, le organizzazioni di tutto il mondo hanno trasferito l'intera forza lavoro allo Smart Working quasi dall'oggi al domani: il numero di dipendenti che lavorano da remoto, infatti, è balzato da 31 milioni prima della pandemia, a poco meno di 500 milioni.
Per tenere a galla le aziende, è stato investito denaro nelle tecnologie digitali e nel cloud, per spostare i processi online e adattarsi a nuovi modi di lavorare. Le preoccupazioni sulla sicurezza informatica, tuttavia, sono state troppo spesso sospese.
Le organizzazioni dovevano implementare rapidamente misure di continuità operativa in risposta alla pandemia COVID-19 o al rischio di cessare l'attività, ma queste misure sono state spesso prese a scapito della cyber security, lasciando molti esposti allo sfruttamento da parte di attori delle minacce altamente organizzati e sofisticati, così come altri hacker più opportunisti.
"Dare priorità alla sicurezza informatica e investire nell'ampliamento delle misure di protezione, rilevamento e risposta o affrontare un disastro", conclude il rapporto. "Questa è la dura realtà per l'organizzazione nel 2021. Per molti, è troppo tardi".