Sei un Capo o un Leader?
A questa domanda la maggior parte di noi probabilmente risponderebbe dicendo “io sono un leader” ma la verità è che molti titolari d’azienda e piccoli imprenditori sono ben lontani da essere dei veri Leader.
Senza voler discutere della vostra posizione, ecco alcuni consigli rapidi per essere un Leader e smettere di fare il Capo, racimolati tra i tanti presenti in rete.
1 Un capo dice “IO” e “TU/VOI”, un LEADER dice “NOI”.
Questa è la prima grande differenza: il primo tende a considerarsi una figura separata dal gruppo e così facendo rimarca distinzioni, il secondo si sente parte del gruppo e se ne sente responsabile, favorendo così l’inclusione.
2 Un capo usa le persone per crescere, un LEADER fa crescere le persone.
Entrambi hanno a che fare con le persone ma mentre il primo le usa per poter emergere personalmente, il secondo punta a far emergere i talenti dei propri collaboratori.
3 Un capo ordina, un LEADER coordina.
Un capo tende a dare sempre ordini, usa un linguaggio direttivo e pieno di imperativi; difficilmente dice “per favore”, o “potresti?”. Un Leader invece è cooperativo, sa formulare richieste garbate e sa che deve essere direttivo e usare gli imperativi solo in situazioni critiche.
4 Un capo giudica, un LEADER ascolta.
In ogni realtà commerciale ci sono collaboratori che parlano tra di loro di malumori, di opinioni, etc… Un capo li giudica penalizzando o premiando sulla base di quello che dicono mentre un Leader ascolta poterli supportare al meglio.
5 Un capo “sgrida”, un LEADER dà feedback.
Un capo è vittima della logica premio/punizione e tende a giudicare i collaboratori fino a sgridarli ripetutamente o ad averne dei favoriti. Un Leader, invece, cerca di comprendere gli errori, aiuta tutti a migliorare, evita il più possibile situazioni di tensione che rovinino la coesione tra i dipendenti, si prende la responsabilità degli insuccessi.
6 Un capo ordina, un LEADER convince.
Un capo deve sempre dire la sua, impone la sua opinione e vuole l’ultima parola. Sa già tutto e non ha bisogno del parere degli altri, in special modo dei dipendenti. Parla più di quanto ascolti e non tollera chi vuole parlare. Un Leader ascolta i vari punti di vista all’interno della squadra, apprezza chi ha cose interessanti da dire ed esprime il proprio punto di vista in modo persuasivo. Un Leader armonizza il lavoro permettendo che ognuno faccia ciò che deve, in base alle proprie competenze e caratteristiche.
7 Un capo sa tutto, un LEADER s’informa.
Un CAPO ha sempre la risposta pronta a qualsiasi problema; non importi quanto sia complicato o lontano dalle sue competenze. Un LEADER invece ammette i suoi eventuali limiti e cerca soluzioni confrontandosi con i suoi collaboratori e specialisti.
8 Un capo dice “fate”, un LEADER dice “facciamo”.
Un capo assegna incarichi, anche in modo direttivo, e si “tira fuori” dal campo di gioco. Un Leader si dà da fare sempre, guida con l’esempio, e anche quando delega si sente comunque corresponsabile e supporta la squadra nelle attività assegnate.
10 Un capo è focalizzato sui prodotti e sui processi, un LEADER sulle persone.
Un capo pensa sempre a migliorare e ottimizzare i prodotti e i processi, anche a costo di trattar male le persone. Un Leader sa che sono le persone a migliorare prodotti, servizi e processi, e per questo è focalizzato sul benessere delle persone: collaboratori e clienti.
11 Un capo pensa a breve termine, un LEADER a lungo termine.
Un capo pensa solo agli obiettivi di breve termine, come l’incasso, e spesso ai suoi obiettivi personali. Un Leader ha una VISION di lungo periodo che comprende le necessità di tutti e la crescita societaria.
12 Un capo si prende i meriti, un LEADER riconosce i meriti.
Un capo pensa a far primeggiare la propria figura e il proprio ruolo, anche a costo di assegnare a sé i meriti altrui. Un Leader invece riconosce agli altri i propri meriti pubblicamente, stimolando l’iniziativa individuale.
13 Un capo soffre le differenze, un LEADER le valorizza.
Un capo ha difficoltà a gestire le varie differenze interne, le soffre, non le accetta, e spesso genera conflitti. Un Leader considera le differenze come un valore essenziale e una ricchezza aziendale, riuscendo a farle accettare anche ai propri collaboratori.
14 Un capo ha dipendenti, un LEADER ha collaboratori.
Un capo parla del proprio “gruppo” riferendosi a loro come “dipendenti”. Un Leader tratta le persone come collaboratori, creando così una vera e propria “squadra”.
15 Un capo mette paura, un LEADER ispira.
Un capo cerca di esercitare il potere attraverso l’autorità e il ruolo. Un Leader invece conquista autorevolezza con il suo comportamento.
16 Un capo è incongruente, un LEADER guida con l’esempio.
Un capo dice di fare attenzione a certi valori ma poi è il primo a disattenderli. Un Leader invece guida con l’esempio.
17 Un capo è lunatico, un LEADER ha Equilibrio Emotivo.
Un capo molto spesso cambia umore, “perde le staffe” o è esageratamente entusiasta. Spesso è fuori luogo e il suo stato emotivo viene imposto nell’ufficio. Un Leader sa gestire le proprie emozioni evitando che quelle negative influenzino l’ambiente di lavoro, supporta gli altri nei momenti di disequilibrio e cerca di mantenere sempre un ambiente lavorativo sereno.
18 Un capo è un problema, un LEADER risolve problemi.
Un capo molto spesso genera con i suoi comportamenti e le sue decisioni problemi, anche solo relazionali. Un Leader, invece, è un problem solver, e trasforma ogni situazione in un’opportunità.
Quindi, cosa siete… un capo o un Leader?
Procurement Specialist presso Alstom
3 anniOttimo punto di vista