Smart working: lavoro nel silenzio di casa e sono più concentrata
Quando, a marzo, il responsabile del personale mi ha informata che ero stata selezionata per partecipare al progetto pilota di smart working, non ho certo nascosto la mia soddisfazione!
Sono un ingegnere, consulente brevetti italiano ed europeo. Lavoro presso la sede Jacobacci & Partners di Brescia ma vivo in campagna, a circa 35 km dall’ufficio. Vivere fuori città ha molti aspetti positivi naturalmente, ma comporta necessariamente di spostarsi sempre in auto: nel mio caso, sono quasi 2 ore al giorno tra andata e ritorno.
Se a questo si aggiunge il fatto che ho due figli piccoli, una da portare alla scuola materna e l’altro dai nonni, non è difficile immaginare come siano “tranquille” le mie mattine: tra alzarmi, preparare me e i bambini, accompagnarli e poi raggiungere l’ufficio, a volte quando alle 9 inizio a lavorare mi sento già stanca!
Ma ora le cose sono cambiate, almeno per un giorno a settimana: posso accompagnare la bimba all’asilo, un momento insieme che lei apprezza moltissimo, e mi resta ancora tempo da dedicare a piccole incombenze burocratiche o altri impegni.
Alle 9 sono davanti alla scrivania, nel piccolo angolo tranquillo che ho allestito in casa, e posso dedicarmi al mio lavoro esattamente come se fossi in ufficio. Ho un PC portatile con l’accesso al server aziendale ed il cellulare aziendale sempre acceso; se ricevo chiamate in sede, il centralino me le inoltra direttamente, ed i clienti non si accorgono nemmeno che in realtà sono a casa.
Trovo che il lavoro non risenta affatto della mia mancata presenza fisica in ufficio: la procedura prevede di indicare quale giorno a settimana scegliamo per lavorare da casa, in modo che tutti i colleghi ne siano informati, ed è quindi facile organizzare un appuntamento con un cliente o una riunione importante in sede nei giorni rimanenti.
Trovo anzi che il grande vantaggio del lavoro da casa sia la tranquillità. Se devo dedicarmi ad una pratica complessa, che necessita di ragionare con calma e studiare un problema in modo approfondito, tendo ad occuparmene nel mio giorno di smart working: a casa ho meno distrazioni, sono da sola nel silenzio e riesco ad essere molto più concentrata e focalizzata su ciò che devo fare.
Il programma pilota di smart working prevede al momento un solo giorno a settimana di lavoro da casa, ma non nascondo che mi piacerebbe fosse esteso a due giorni. Tuttavia, devo ammettere che non mi piacerebbe lavorare sempre da casa: stare in tuta ogni tanto è bello, ma c’è il rischio di isolarsi. Il lavoro del professionista implica il contatto con il cliente ed il confronto con i colleghi, e in fondo se ho scelto di fare questo lavoro è perché mi piace così.
Sono convinta che questo progetto pilota, che si concluderà a fine anno, avrà successo e non emergeranno né cali di fatturato né tantomeno problemi. Certo, perché tutto funzioni è necessario buonsenso e fiducia reciproca, ma in fondo il lavoro del professionista non è soltanto questione di ore lavorate, ma soprattutto di risultati, e lavorare in modo più consapevole e rilassato significa anche lavorare meglio.
Spesso quando si parla di smart working si pensa alle donne con figli, ma sono sicura che anche a mio marito, che la mattina esce di casa alle 7, non dispiacerebbe poter ogni tanto accompagnare nostra figlia a scuola. Sono convinta che tutti possano trarre vantaggio dallo smart working: avere un po' di tempo in più da dedicare a sé stessi, ad esempio allo sport o ad una passeggiata nella natura, migliora la qualità della vita, e di riflesso, anche la qualità del lavoro. Spero quindi vivamente che questo progetto abbia successo e che la possibilità di lavorare da casa venga estesa a tutti i professionisti.
E ovviamente, spero che continui anche per me: un giorno in cui i ritmi al mattino sono più rilassati, in cui lavoro nella pace e nel silenzio di casa e magari vado anche a pranzo dai miei genitori…bè, migliora notevolmente la mia qualità della vita e mi rende meno stressata, e quindi anche più produttiva sul lavoro.
🌍 Geospatial Developer | Earth Observation Specialist
5 anniQuando ho letto la parte che parla di come a tuo marito piacerebbe portare i figli a scuola, ho cliccato sul like talmente tanto forte che stavo per rompere il mouse!
--
5 anniSe preso con serietà, lo smart working è un ottima cosa. Ti permette di ottimizzare il tempo/lavoro e anche di ridurre lo stress (ad oggi ancora poco considerato come "patologia" ma che ha un impatto notevole sulla nostra vita) ed aumentando anche la produttività. Inoltre, con mezzi come skype ed altri servizi simili, ci si può sempre interfacciare.
Learning Coordinator | Company Specific Program @CeTIF - Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari
5 anniChi preferisce a casa chi in ufficio, chi immerso nella natura e chi in un edificio ma da solo in una stanza. Però ognuno cerca/desidera determinate circostanze, esigenze e comodità. Sì, le comodità! Perchè che sia a casa o all'esterno, che sia al fresco o sotto il sole davanti al mare, comunque è una scelta SMART, comoda e in base ai propri desideri e priorità. Che riesca a dare serenità mentale, lavorare nell'ambiente che desideri e, perché no, ritagliarsi momenti per sé. L'importante è avere la possibilità di SCEGLIERE la propria comodità, il proprio smart working, il proprio smart place!
Corporate counsel/ Vigilance Body President /Whistleblowing Officer/Privacy Manager
5 anniAssolutamente d'accordo. È un'ottima soluzione di bilanciamento tra lavoro e famiglia, nonché, per talune situazioni, un modo per evitare continue interruzioni non evitabili in ufficio. Credo che oltre la persona, il lavoro stesso, in termini di risultati, ne tragga giovamento.
il top e' farlo immersi nella natura (per chi puo')