Soldi depositati dai privati in banca: un prestito.

Soldi depositati dai privati in banca: un prestito.

Questa l’ho scattata ieri, sono andata a fare un giro a Milano con la famiglia. Mai come in questo periodo, con il fallimento di Silicon Valley Bank e il caso Credit Suisse, i riflettori sono accesi sul sistema bancario.

Saprete che nel nostro ordinamento l'attività bancaria è definita come l'esercizio congiunto dell'attività di raccolta di risparmio tra il pubblico e dell'attività di concessione del credito. 

Ma quanti di voi conoscono la distinzione delle banche in base alla natura giuridica o al tipo di attività svolta? E quanti voi sanno dove finiscono i soldi che depositiamo in banca?

Secondo la natura giuridica si distinguono le banche commerciali e le banche centrali.

Le prime sono società private, raccolgono depositi dai clienti e concedono prestiti; le banche centrali, invece, sono istituti pubblici che si occupano di regolare la politica monetaria dello Stato e forniscono liquidità alle banche commerciali.

Secondo il tipo di attività svolta distinguiamo ancora banche di deposito, banche di investimento e banche ibride. 

Le banche di deposito accettano depositi dai clienti e concedono prestiti a tassi di interesse più elevati; le banche di investimento investono i fondi dei clienti in titoli di stato, azioni e obbligazioni infine le banche ibride offrono entrambi i servizi.

Le banche di investimento utilizzano diversi strumenti finanziari per generare profitti, potendo anche investire, con rischio maggiore rispetto ai depositi dei clienti, i propri fondi in attività ad alto rendimento come obbligazioni, azioni e fondi comuni di investimento.

Sapevate che lo spread -la differenza tra il tasso di interesse sul prestito e il tasso di interesse sul deposito- è la principale fonte di reddito per le banche?

Ma dove finiscono i soldi che depositiamo in banca?

Si pensa solitamente che portare i soldi in banca sia una scelta oculata e che lì i soldi siano al sicuro e subito a nostra disposizione quando ne abbiamo bisogno. In realtà, la banca non “conserva” i nostri soldi ma li utilizza regolarmente per concedere prestiti ad altri clienti o per investirli in varie attività finanziarie.

Fare investimenti con il denaro dei clienti è una delle principali attività degli istituti di credito!

In obbligazioni, azioni, fondi comuni di investimento e altri strumenti finanziari.. con questi investimenti la banca prova ad ottenere il massimo guadagno possibile.

Così facendo il cerchio si chiude con l’interesse che il cliente riceve sui propri depositi: maggior guadagno avrà ottenuto la banca sulle attività in cui investe i fondi dei clienti, maggiore sarà la soddisfazione del cliente.

Si tratta di un prestito. Di fatto depositando i soldi in banca gli concediamo un prestito per fare investimenti.

E se va male? La domanda, alla luce della normativa bancaria, non è posta correttamente.

Infatti la banca deve, secondo le leggi e le regolamentazioni vigenti nel paese in cui opera, mantenere una certa percentuale dei depositi come riserva obbligatoria e avere altresì sufficienti fondi propri o capitale per coprire eventuali perdite.

Si tratta delle regole di solvibilità e di gestione del rischio per garantire la sicurezza dei fondi dei clienti.

Nonostante ciò, almeno in linea teorica, se la banca, a monte, subisse importanti perdite anche chi deposita i soldi, a valle, potrebbe perdere in parte o interamente quanto depositato. Le banche, infatti, non garantiscono la protezione TOTALE dei fondi depositati, ci potrebbe essere una somma massima che una banca è disposta a rimborsare in caso di fallimento.

Si pensi a tutte le spiacevoli conseguenze subite dai clienti con la crisi finanziaria del 2008: il sistema finanziario globale è finito al collasso per colpa dell’eccessivo impiego di strumenti complessi e speculativi come i derivati e l’elevato volume di crediti concessi dalla banche anche a chi non sarebbe stato in grado di rimborsarli in futuro. I famigerati mutui subprime o mutui ninja (no income no jobs) erano infatti concessi per l’acquisto della casa anche a famiglie senza redditi (income) e senza lavoro (jobs).

Come possiamo tutelarci? Informandoci! Ricordiamo che l’educazione finanziaria è molto importante anche per investire in modo consapevole e per intrattenere un corretto rapporto con gli Istituti di Credito. Rivolgetevi sempre ai giusti professionisti.

Ti è piaciuto l’articolo? Lasciami un like e un commento, grazie!

#banca #credito #soldi #fallimento #crisibancaria #avvocatomonicapagano #avvocato #banche #imprenditori #interessibancari 

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate