Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze

Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze

L’importanza di giudicare il libro dalla copertina

Nella società attuale e nel mondo del business, dove ogni mossa è ponderata e ogni parola è studiata e soppesata con cura, un paradosso sfida la logica e la percezione comune: "solo i superficiali non giudicano dalle apparenze". Questo enunciato è uno dei più ambigui aforismi di quel raffinato geniaccio irlandese di Oscar Wilde.

Ci è sempre stato detto che “l’abito non fa il monaco”. Ma è proprio così?

A volte stuzzico i miei partecipanti ai corsi chiedendo loro che cosa avrebbero pensato di me se mi fossi presentato il primo giorno con una maglietta sdrucita, jeans strappati e teschi e mitra tatuati in faccia. Invariabilmente mi viene risposto, con risatine imbarazzate, che si sarebbero preoccupati della qualità delle giornate da passare insieme.

Eppure, continuo a rintuzzarli, sono sempre io, e quello che ho da dare e da dire al gruppo durante il corso sarebbe esattamente lo stesso, nonostante i tatuaggi e l’outfit molto casual…

"L'abito non fa il monaco" è un detto che suggerisce che l'apparenza esteriore di una persona non riflette necessariamente la sua vera essenza o competenza. Ma numerosi studi dimostrano che l'impressione iniziale ha un impatto significativo non solo sulle percezioni, ma infine anche sulle decisioni e sulle scelte degli altri su di noi.

Oggi ci dicono che oggi possiamo presentarci, ad esempio ai nostri clienti, come vogliamo, e che al giorno d’oggi tutti vanno oltre l’apparenza.

Ma non è vero.

La realtà è che le apparenze servono quasi sempre come primo filtro per le percezioni degli altri.

E’ il nostro Cervello Rettile, così come teorizzato dal medico e neuroscienziato americano Paul MacLean, che decide in pochi secondi se si può fidare di noi (personalmente) e anche affidare a noi (professionalmente). Lo fa per istinto di sopravvivenza.

E lo fa sulla base di pochissimi elementi visibili: l'abbigliamento, l'aspetto fisico, il nostro sguardo, la postura, la stretta di mano. Un tono di voce sicuro. O anche le nostre interazioni su Linkedin, i nostri post, i nostri commenti.

Questi giudizi iniziali possono influenzare spesso in modo irreversibile il comportamento degli altri verso di noi. 

E’ anche importante non esagerare: un vestito troppo formale, un sorriso smagliante a 32 denti, uno sguardo ammaliante o una stretta di mano da fabbro, otterranno un effetto peggiore di un aspetto dimesso.

Questo non significa sacrificare la propria autenticità, ma piuttosto utilizzare l'immagine esterna e i nostri comportamenti come mezzo per esprimere chi siamo e come vogliamo essere percepiti, per aprire porte che potrebbero altrimenti rimanere chiuse.

Dopotutto, le apparenze possono essere ingannevoli, ma saperle gestire saggiamente può fare la differenza tra essere ascoltati o ignorati, tra il successo e l’invisibilità.


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Alla prossima!

Riccardo Bompiedi

Formatore Vendite & Management | DISC® Coach Certificato

6 mesi

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