Start up: Opportunità?
Il termine start up è cresciuto e si è diffuso ai tempi del boom della new economy ed era utilizzato principalmente per identificare le nuove aziende operanti nel settore Internet e/o tecnologie dell'informazione. Oggi detto termine è usato a prescindere dal settore, per identificare qualsiasi nuova attività in fase di avvio.
Nell'immaginario collettivo anche grazie ad alcuni film popolari in materia, quando si parla di start up si collega facilmente il termine ai classici 4 ragazzotti smanettoni in un garage che scoprono una nuova tecnologia o una nuova applicazione e diventano milionari.
Ma è sempre proprio così?
Provengo anch'io da una esperienza, molti anni fa, di start up, entrata in uno dei primi incubatori di imprese in Italia e qualche riflessione frutto della consapevolezza in materia vorrei condividerla.
In qualsiasi start up il punto di partenza è lo sviluppo di una determinata idea o modello di business per poter generare, successivamente e velocemente dei ricavi ed un ritorno degli investimenti. Più è lungo questo periodo e più la debolezza finanziaria, insita di una start up, esplode. Per fare giusto un esempio basti pensare a Tesla il produttore di auto elettriche e la tempistica avuta nello sviluppo e nel generare i primi ricavi e successivamente i primi utili.
Esiste inoltre una differenza fondamentale nel creare una start up in Italia ed all'estero.
Estremizzando il concetto in Italia, nel caso di una start up tecnologica, prima di tutto devo creare una determinata tecnologia o applicazione, far in modo che sia usata da un certo numeri di utenti e poi se in effetti è un’ottima idea, su cui sviluppare un determinato business, posso cercare e sperare di trovare dei fondi per il supporto allo sviluppo.
All'estero ad esempio in California, al contrario, molti finanziamenti allo sviluppo di nuove tecnologie, anche qui do per scontato che sia una buona idea di business, avvengono con tempistiche molto più brevi quando ancora siamo allo stato primitivo dello sviluppo, con importi finanziati molto più consistenti.
Altra riflessione o dubbio che vorrei creare e se effettivamente l'ecosistema delle start up oggi è socialmente e politicamente corretto. Fermo restando le aspirazioni imprenditoriali e il mito del far fortuna con una determinata idea di business, il dubbio che vorrei insinuare è che le principali multinazionali ed il mondo della finanza o del capitalismo, con il mito delle start up “vincenti” ha trovato il modo di esternalizzare a costo zero le spese di ricerca e di sviluppo.
Quando una nuova idea di business si dimostra vincente, approfittando della debolezza finanziaria insita della start up, procedono alla sua acquisizione, facendo successivamente esplodere il modello di business. A sostegno di questa teoria, negli ultimi anni di acquisizioni fatte ad esempio da Google, Apple, Facebook ecc ci sono diverse case history…
Per concludere questo mio contributo, alcuni rapidi consigli, a chi oggi, sta pensando di avviare una start up in Italia:
- Scegliere bene con chi realizzare il progetto meglio pochi ma con competenze complementari
- Capire se il modello di business è sostenibile e quando si possono generare i primi ricavi
- Evitare il facile ottimismo
- Determinazione. Non mollare mai!!
- Definire chiaramente ruoli e responsabilità tra i soci
- Imparare a vendere il progetto. Un progetto può essere fantastico ma se nessuno è in grado o sa venderlo ai clienti finali non c’è speranza.
- Pensare a step intermedi. Un pezzetto alla volta
- Elasticità nel saper cambiare e adattare il modello di business
- Saper valutare correttamente eventuali partner, acceleratori o finanziatori
- Un grande in bocca al lupo
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