STOP ALLA SERIE A FEMMINILE
Stop definitivo per la Serie A femminile. Si chiude così anche l’unico torneo dilettantistico non ancora interrotto dall’emergenza sanitaria. È questa la decisione presa ieri dal Consiglio della Federcalcio, che ha appoggiato la linea del presidente Figc Gabriele Gravina. Nel massimo campionato in rosa, lo scudetto 2019/20 non sarà assegnato, si utilizzeranno l’algoritmo e i criteri correttivi validi per i campionati professionistici maschili per la definizione della classifica finale con promozioni e retrocessioni e l’accesso alla UEFA Women’s Champions League. Una scelta che solleva, ancora una volta, la questione sul professionismo nel calcio femminile. Non tornare in campo quando mancano sei giornate mette in evidenza numerose lacune da colmare e criticità come sottolinea l’AIC in una nota: Quando è arrivato il nostro momento ci è stato detto che c’era la volontà di provare a farci proseguire per non guastare il bel percorso che il calcio femminile stava facendo nel nostro Paese. Aperte ad ogni soluzione ci siamo messe a disposizione per capire se ci fossero le adeguate condizioni per continuare. Mentre attendevamo e lavoravamo ad una ripresa, però, è anche emersa la vera realtà del nostro sport oggi. L’emergenza ha di fatto messo in luce tutte le fragilità di un sistema ancora acerbo ma promettente che stava crescendo in questi. Dopo molti mesi di inattività, permangono irrisolte criticità di carattere sanitario ed organizzativo e siamo quasi a ridosso dell’inizio di una nuova stagione. Mentre discutiamo della ripartenza, non possiamo farle tutte dallo stesso punto di vista. Molte calciatrici tutt’oggi non sono state convocate per gli allenamenti. Non sono messe nelle condizioni di praticare il loro sport e sono deluse dal fatto.
Il movimento femminile, senza dubbio, ha accusato il contraccolpo della pandemia e il presidente della DFC Ludovica Mantovani chiarisce: Purtroppo, nonostante tutto, le posizioni assunte dalle società sono rimaste fortemente frammentarie e dal lato delle calciatrici non emerge oggi un fronte deciso e compatto nel voler giocare. A malincuore e in controtendenza rispetto alla riapertura che fortunatamente sta interessando tutto il paese comprendo la proposta di sospendere definitivamente anche il campionato di Serie A in attesa di poter fissare la sua ripresa in maniera anticipata rispetto a quanto inizialmente previsto, come auspicato dal presidente Gravina, anche per tutelare la Nazionale Femminile attesa dalle ultime decisive gare per le qualificazioni agli Europei del 2022.
A questo punto andrebbero fatte delle riflessioni, in considerazione anche del seguito avuto dalla nazionale femminile ai Mondiali di Francia 2019. Ad oggi il calcio in rosa non ha ancora il giusto credito, sarebbe necessario dunque operare un cambiamento non soltanto economico e previdenziale ma di mentalità.
🖊️Emanuela Miraglia