[storie di donne] Lavorare sotto pressione
Ad inizio luglio fisso un appuntamento con Sofia.
Sofia è una manager di un’azienda nel settore delle comunicazioni a Milano.
Ho sempre visto Sofia come una persona molta serena e rilassata, ma questa volta qualche cosa non mi convince, ho subito percepito un atteggiamento disturbato da qualche cosa, la vedevo nervosa, in affanno.
Al che non ho desistito:
"Sofia che c’è?"
Posso fare qualche cosa, vuoi bere un bicchiere d’acqua, mi sembri un po’ agitata.
In effetti era proprio così: mi ha raccontato che stava vivendo un periodo particolare sul lavoro e a casa.
Era in trattativa con un partner per un importante contratto d’affari, il suo staff era ridotto a causa delle ferie estive e dovevano essere consegnati i dati di chiusura del secondo semestre, stava facendo i colloqui per una nuova assistente personale e per non farsi mancare nulla la mamma era caduta e si era rotta il femore.
Capisco bene che ad un certo punto si sia sentita attaccata dall’ansia.
Capita anche a te di essere colta da ansia quando lavori sotto pressione?
La pressione ci raggiunge tutti, prima o poi e quando succede la nostra capacità di ragionare e prendere decisioni importanti viene fortemente inibita.
Spesso l’ansia è pura paura di fallimento, ma se riusciamo a concentrarci sull’obiettivo da raggiungere, bloccando pensieri distruttivi, possiamo cogliere il lato positivo di questo stato d’animo: l’adrenalina ed il cortisolo possono, se controllati, migliorare la nostra performance e agire da motore per darci una marcia in più.
Possiamo decidere di essere ansiosi o eccitati, vedere le cose come una minaccia o come una sfida.
Ritornare un po’ bambini non ci farebbe male, loro dopo essere caduti dalla bicicletta, si rialzano e rimontano in sella più agguerriti di prima.
Mi piace pensare che ci siano alcune regole che ci possano aiutare a domare queste situazioni:
· Incrementare l’obiettivo a piccoli passi
· Concentrarsi su un criterio alla volta
· Costruire un piano d’azione di lungo periodo
· Se il piano non funziona, cambiare piano
· Non interrompere una strategia, non farsi influenzare da fattori esterni
· Costanza e determinazione
Per quanto possiamo concentrarci sulle nostre conoscenza e capacità, possiamo incontrare sul nostro percorso situazioni imprevedibili e quindi dobbiamo essere allenate ad immaginare in che modo una situazione possa cambiare, in meglio o in peggio. Questo ci spingerà fuori dalla nostra area di confort e affinerà le nostre capacità di prendere decisioni anche sotto pressione.
Dopo lo sfogo che Sofia si è concessa, aveva già un’altra espressione.
A volte abbiamo bisogno anche solo di un confronto e di liberarci delle energie negative che accumuliamo.
Durante il nostro incontro avremmo dovuto monitorare la sua situazione patrimoniale, capire se gli obiettivi che si era prefissata erano ancora quelli e a che punto eravamo nel raggiungimento degli stessi.
Dall’episodio di infortunio della mamma, vedova che vive sola, è emersa la necessità di valutare un aiuto, una persona che possa anche solo gestirla durante la giornata.
Abbiamo aggiunto un obiettivo “CURA DELLA MAMMA” nella nostra pianificazione, affinché possa godere delle migliori attenzioni che si merita.
Sofia ha eliminato una fonte di ansia, ora può dedicarsi alle vicende lavorative con più serenità.
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5 anniCredo che i 6 consigli che hai condiviso, cara Michela, possano essere l'essenza dell'agire bene nella ricerca ed ottenimento dei risultati. Mi piace molto lo stile che hai adottato nello scrivere i tuoi articoli ! Brava!