Su Andrea Purgatori

Su Andrea Purgatori

Oramai lo sappiamo tutti.

Andrea Purgatori - giornalista, saggista, attore, autore, sceneggiatore - se n’è andato questa mattina.

In un primo momento si è parlato di una malattia fulminante. Abbiamo saputo invece in serata, direttamente dalla voce del direttore de LA7, della difficoltà di lavorare sin dal maggio scorso. Fatica che non lo fermò dal preparare le ultime inchieste e puntate televisive.

Il ricordo di stasera di Enrico Mentana, e degli altri giornalisti de La7, ha avuto una caratteristica illuminante. E’ stato sincero. Partecipato. Commosso. Come solo succede per una persona a cui si è realmente affezionati. Il ricordo dei colleghi è stato privo di retorica. Il giornalista non glielo avrebbe permesso, non glielo avrebbe perdonato.

Di Andrea Purgatori si sapeva tanto. Professionalmente. Invece chi lo ha frequentato nelle redazioni del Corriere o successivamente de La7, conosceva il Purgatori privato. E nei loro racconti salta fuori un uomo a tratti inedito, un uomo che sapeva divertirsi, dalla battuta pronta, con una gran voglia di vita, la vita spicciola, quella di tutti i giorni, quella delle cene organizzate dopo una giornata di lavoro con i colleghi ed amici.

Purgatori aveva una fortuna. Aveva il phisique du role per essere credibile. Era affascinante Purgatori.

Ma la sua credibilità la doveva ad altro. La sua credibilità l’aveva conquistata, passo dopo passo, grazie allo stile con cui ha attraversato i decenni di lavoro. Prima al Corriere della Sera, di cui ricordiamo la tenacia intelligente con cui indagò su Ustica. Da più parti si sostiene che quella Strage sarebbe stata dimenticata se non avesse pervicacemente tenuta accesa l’attenzione con i suoi articoli investigativi. Poi, successivamente, a La7, dove fu chiamato dal direttore Salerno. Lo guardarono con incredulità: “va via davvero?” si chiedevano i colleghi, perché chi ci entrava difficilmente si allontanava da via Solferino. Non so se fu un azzardo. Ma il giornalista decise di rilanciare. Il suo viso divenne popolare tra chi, tra i cittadini, si appassionava alle storie da lui raccontate, tra chi desiderava sapere, capire. Capire la nostra Storia, la Storia della nostra Repubblica. Con i suoi misteri, le sue trame. Una Repubblica giovane e fragile, minacciata da più parti. Ecco, queste erano le storie a cui si dedicava Purgatori, che investigava, che raccontava. Purgatori narrava le questioni irrisolte che insanguineranno le strade e le piazze del ns Paese dai primissimi anni del secondo dopoguerra.

Se n’è andato presto Andrea Purgatori. E questo, se è una tragedia per i suoi cari, è una grande perdita anche per noi. Cosa ci avrebbe raccontato ancora? Cosa avremmo capito ancora grazie ad Atlantide? Quali altre pagine avrebbe scritto?

Andrea Purgatori se n’è andato di mercoledì. La sua serata.

Andrea Purgatori se n’è andato il 19 luglio. Giornata già tragicamente nota.

Ciao Andrea.

Andrea Armaroli

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