Superare le barriere culturali: il percorso delle aziende manifatturiere verso la digitalizzazione.

Superare le barriere culturali: il percorso delle aziende manifatturiere verso la digitalizzazione.

Introduzione

Nel panorama aziendale odierno, l'adozione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione sono diventate fondamentali per la competitività e la sopravvivenza sul mercato. Tuttavia, molte aziende si trovano ad affrontare diversi ostacoli a questo processo di trasformazione.

Consapevoli di questa problematica, abbiamo sottoposto un sondaggio al nostro pubblico di LinkedIn, composto prevalentemente da player dell’industria manifatturiera, e la maggioranza, il 56%, è d’accordo nell’affermare che la principale sfida nel processo di digitalizzazione della propria azienda è di tipo culturale.

Risultati sondaggio 40Factory

Partendo da questa domanda, abbiamo unito la ricerca con la nostra esperienza per cercare di rispondere ai nostri follower ad una precisa domanda: in che modo di può far fronte al problema? Quali sono le best practices da assumere a livello di organizzazione aziendale per favorire una cultura aperta al cambiamento, dunque al progresso e all’innovazione?

Le barriere alla Digital Transformation secondo la letteratura.

Un interessante articolo di cui consigliamo la lettura: "Barriers to Digital Transformation in Manufacturing: Development of a Research Agenda" si concentra sull'identificazione delle barriere che impediscono la trasformazione digitale nel settore manifatturiero. Utilizzando una combinazione di interviste qualitative con 46 esperti e una successiva revisione della letteratura, gli autori hanno individuato e categorizzato le principali barriere in cinque aree:

  1. mancanza di competenze: carenza di abilità specifiche tra i dipendenti, come la competenza in IT e la conoscenza dei processi digitali, essenziali per implementare e sfruttare la tecnologia digitale.
  2. barriere tecniche: queste includono sfide come infrastrutture IT obsolete, mancanza di interoperabilità tra sistemi e dispositivi, e la necessità di investimenti significativi in nuove tecnologie.
  3. barriere individuali: si riferisce alla resistenza al cambiamento da parte dei singoli, spesso causata da una mancanza di comprensione o di percezione del valore della digitalizzazione.
  4. barriere organizzative e culturali: queste barriere sono legate alla struttura e alla cultura aziendale, come una gerarchia rigida, silos organizzativi, o una cultura che non promuove l'innovazione e l'adattamento al cambiamento.
  5. barriere ambientali: comprendono fattori esterni come normative, politiche del settore e influenze del mercato che possono influenzare o limitare la capacità di un'azienda di adottare tecnologie digitali.

Vogelsang, Kristin, et al. "Barriers to digital transformation in manufacturing: development of a research agenda." (2019).

Ognuna di queste barriere merita un approfondimento, ma per questo articolo ci focalizzeremo sulle barriere organizzative e culturali, che possono tradursi in:

  • resistenza al cambiamento
  • avversione al rischio
  • mancanza di una visione chiara e di una strategia condivisa
  • mancanza di risorse (tempo, persone, economiche)
  • organizzazione rigida e tradizionale

How To: superare le Barriere Culturali. Un esercizio teorico.

Superare le barriere culturali e organizzative in ambito manifatturiero per realizzare una trasformazione digitale efficace richiede un approccio strategico e olistico. Sfruttando la nostra esperienza sul campo, abbiamo cercato di delineare un “How To” basato su best practices:

 

1.      Valutare e comprendere le barriere esistenti

Qualsiasi nuovo progetto parte dall’analisi dello stato attuale delle cose. Per questo è importante condurre un’analisi interna all’azienda per identificare le proprie barriere culturali e organizzative. Può essere utile svolgere sondaggi e interviste con i dipendenti per capire le percezioni e le resistenze.

 

2.      Cambiamento Culturale:

La nostra esperienza conferma quanto ci dice la ricerca: in ambito di digitalizzazione il ruolo del top management (cioè i vertici aziendali, come il CEO o il CIO) è cruciale; i leader devono mostrare il loro impegno nell’abbracciare il cambiamento e sperimentare nuove idee, motivando e guidando “a cascata” il resto del team. A questo tipo di approccio “top-down” è importante controbilanciare con un coinvolgimento attivo dei dipendenti a tutti i livelli dell'organizzazione. Una best practice che si è mostrata vincente è la creazione di una start-up interna dedicata alla trasformazione digitale con membri influenti e con competenze specifiche capeggiate da un leader. Come nel caso di MFL X, la start-up interna del gruppo Mario Frigerio che guida l’innovazione tecnologica in azienda.


3.      Formazione e Sviluppo delle Competenze

Come già accennato, la mancanza di competenze è un forte freno alla digitalizzazione. Per questo è importante promuovere formazione continua per sviluppare competenze digitali e tecniche necessarie. È bene monitorare i bandi per credito di Imposta Formazione 4.0. Interessante anche organizzare sessioni di formazione e workshop per il personale e il top management, come nel caso di 40Rocket, il nostro servizio di consulenza tenuto da Marco Bressanello , ex servitization manager di Goglio e oggi Servitization Consulting Manager di 40Factory.

 

4.      Revisione della struttura organizzativa

Parole d’ordine: ristrutturare i processi per supportare la flessibilità e l'agilità, eliminando i silos organizzativi. A seguire alcune linee guida estrapolate al nostro servizio "40Rocket" per strutturare l'azienda per promuovere percorsi di digitalizzazione:

  • Identificazione dei Processi Chiave: identificare i processi aziendali chiave che potrebbero beneficiare maggiormente dalla digitalizzazione. Ad esempio, se sei un costruttore di macchine, potresti voler potenziare il tuo Customer Service; se sei un End User, potresti voler migliorare l'analisi delle inefficienze in tempo reale.
  • Analisi dei Processi Esistenti: condurre un'analisi dettagliata dei processi esistenti è utile per individuare inefficienze, dunque opportunità di miglioramento.
  • Definizione degli Obiettivi: stabilire obiettivi chiari per la digitalizzazione dei processi, ad esempio, migliorare l'efficienza operativa, ridurre i costi, migliorare la qualità del servizio, etc.
  • Tecnologie Abilitanti: avviare iniziative per progetti di Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) per migliorare i processi.
  • Risorse Umane: assicurarsi di fornire al personale le competenze e gli strumenti necessari ad implementare, gestire e migliorare i nuovi processi digitalizzati promuovendo la cultura dei talenti.

5.      Sperimentazione, Monitoraggio e Valutazione

Come ogni grande cambiamento che si rispetti non si può non partire con un progetto pilota. Una volta identificato il processo da migliorare, stabiliti gli obiettivi e individuato le tecnologie (o il fornitore di tecnologie), serve scegliere un Cliente pilota che si presti come PoC.

 

Conclusioni:

In conclusione, affrontare le barriere culturali e organizzative è fondamentale per il successo della digitalizzazione nelle aziende manifatturiere. Si tratta di un processo che richiede un impegno costante nella formazione, nell'adozione di un approccio strategico e olistico, e nel coinvolgimento attivo di tutti i livelli dell'organizzazione.

La trasformazione digitale non è solo un cambio tecnologico, ma soprattutto un percorso di evoluzione culturale che abbraccia ogni dimensione aziendale.

Per questo 40Factory si pone in prima linea nell'aiutare le aziende a riconoscere e superare queste sfide, con il vantaggio di raggiungere una posizione vantaggiosa e avere successo in un mercato sempre più digitale e interconnesso.

Libri consigliati:

  • "Innovators Dilemma" di Clayton Christensen: esplora perché le grandi aziende spesso falliscono nell'innovare e suggerisce approcci per superare questa sfida.
  • "The Lean Startup" di Eric Ries: propone un approccio basato sulla sperimentazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
  • "Change by Design" di Tim Brown: illustra l'approccio del design thinking all'innovazione.
  • "Blue Ocean Strategy" di W. Chan Kim e Renée Mauborgne: esplora come creare nuovi mercati invece di competere in quelli esistenti.
  • "Made to Serve" di Tim Baines e Howard Lighfoot: esplora il concetto di servitization, evidenziando come le aziende possano trasformare i loro modelli di business concentrandosi sulla fornitura di servizi al cliente anziché solo prodotti fisici


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