Tasse per chi è Dipendente e apre Partita Iva: come funziona?

Tasse per chi è Dipendente e apre Partita Iva: come funziona?

Quando un dipendente decide di aprire una partita IVA, sorgono molte domande riguardanti le tasse e i contributi. È comune avere timori riguardo al pagamento di tasse doppie e alla complessità della gestione fiscale. In questo articolo, esploreremo come funziona il sistema fiscale per chi è sia dipendente che titolare di partita IVA, chiarendo i vari aspetti e le implicazioni fiscali.

Un dipendente ha già un proprio stipendio sul quale vengono calcolate le imposte, in particolare l'IRPEF, che varia dal 23% al 43% a seconda della fascia di reddito. Questo significa che, a seconda del guadagno, il dipendente potrebbe trovarsi già in una fascia di tassazione elevata. Ma cosa succede quando si apre anche una partita IVA?

Apprendere la Partita Iva

Quando si apre una partita IVA, ci sono due scenari principali da considerare:

  • Regime Forfettario: Se si rientra nei requisiti per il regime forfettario, il reddito da partita IVA non si somma al reddito da dipendente per il calcolo delle tasse. In questo caso, si applica una tassazione forfettaria del 5% o 15% su un coefficiente di redditività. Le tasse non si accumulano e non si verifica un ricalcolo delle imposte sullo stipendio.
  • Partita IVA Ordinaria: Se non si ha diritto al regime forfettario, si può aprire una partita IVA ordinaria. In questo scenario, i redditi da dipendente e da partita IVA si sommano in dichiarazione dei redditi. Tuttavia, l'aliquota fiscale sarà applicata solo sulla parte incrementale del reddito, quindi non si pagheranno tasse doppie, ma si potrebbe finire in una fascia di tassazione più alta.

Dettagli sul Regime Forfettario

Il regime forfettario è vantaggioso per chi guadagna meno di 30.000 euro l'anno. In questo regime, i redditi da partita IVA e da lavoro dipendente vengono gestiti separatamente, permettendo una pianificazione fiscale più semplice. Se si rientra nei requisiti, non ci sono ricalcoli e lo stipendio da dipendente non viene intaccato.

Un altro aspetto da considerare riguarda i contributi all'IMPS. Come dipendente, si pagano già i contributi previdenziali tramite la busta paga. Se si apre una partita IVA e si inizia un'attività commerciale a tempo pieno, è possibile richiedere l'esonero dai contributi IMPS per la partita IVA, a condizione che l'attività da dipendente sia prevalente.

Se non si può richiedere l'esonero, i contributi IMPS per la partita IVA saranno calcolati in base al reddito generato. Se si guadagna zero, non si pagheranno contributi, ma potrebbero esserci delle spese minime. Se si genera un reddito, i contributi saranno calcolati come per qualsiasi altro titolare di partita IVA.

Calcolo delle Tasse e dei Contributi

È importante sapere che i redditi da partita IVA non influenzano negativamente la situazione fiscale del dipendente. I due redditi seguono regole diverse e, sebbene il reddito da partita IVA possa portare a una tassazione più alta, ciò avviene solo sulla parte incrementale, non sul reddito già tassato come dipendente.

Aprire una partita IVA mentre si è già dipendenti non significa automaticamente pagare tasse doppie o affrontare un carico fiscale insostenibile. La chiave è comprendere come i due redditi interagiscono e quali regole si applicano. Con una pianificazione adeguata e la conoscenza delle normative fiscali, è possibile gestire efficacemente entrambe le fonti di reddito senza incorrere in problemi fiscali.

Per ulteriori domande o chiarimenti, non esitate a contattarci nei commenti. Siamo qui per aiutarvi a navigare nel complesso mondo delle tasse e delle Partite Iva.


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