Tesi: Improduttività e conflitti sono in gran parte figli di un disequilibrio
Eppure gran parte degli imprenditori e dei professionisti (e in generale le Persone) continuano a pensare di risolvere questi temi o confidando nel Cielo o con formazione tecnico organizzativa, su livelli diversi.
Viviamo in un momento storico di diffusa depressione, di incertezza, di turbamento, questo è un dato di fatto evidenziato da tutti gli Osservatori dedicati.
Quindi se la criticità è a livello PERSONA è inutile (o prematuro) lavorare sul livello CONTESTO o su protocolli strettamente operativi.
Senza nemmeno scomodare Maslow o Dilts qualsiasi persona di buon senso ti dirà che se ti mancano le fondamenta non lavori sui serramenti o sulla soletta del secondo piano, questa è la chiave di (s)volta.
Con la stessa logica, prima decidi dove vuoi andare, poi o il mezzo o il percorso, non in contrario.
E allora perché non si vuole guardare in faccia la realtà e acquisire la consapevolezza che tutto parta da noi stessi, da quanto chiari abbiamo i nostri obiettivi, i nostri punti di forza e di stress?
Anche in situazioni critiche, come un’avaria in volo, ti insegnano che prima devi trovare la tua tua sicurezza (o equilibrio) e solo successivamente passare la mascherina con l’ossigeno agli altri.
Eppure ci si ostina a sprecare tempo ed energie con la presunzione o l’ignoranza che si possa andare contro Natura e invertire, a nostro piacimento, i livelli di intervento.
Come non posso aiutare altri se sto soffocando, allo stesso modo non posso generare valore per la mia azienda, la mia squadra (ma nemmeno per me stesso) se non ho raggiunto un minimo di stato psico fisico funzionale e non temporaneo.
Quindi ogni corso di comunicazione efficace, di time management, di team building, di tecniche di approccio agli altri, di incremento di produttività, di qualsiasi altra strabiliante performance personale o professionale non può che essere affrontato solo dopo aver sistemato le dotazioni di bordo, dopo aver chiarito la nostra cornice biologica, cioè compreso cosa il nostro DNA ha in serbo per noi oltre all’altezza, il colore degli occhi e il nostro temperamento.
Se per esempio affrontiamo il tema della Produttività e ci chiedessimo da che cosa essa dipenda, le risposte più probabili, in ordine sparso, potrebbero essere:
- dal Contesto
- dall’Ambiente
- dal Metodo utilizzato
- dagli Strumenti a disposizione
- dalle Competenze acquisite
- dalle Convinzioni maturate
…
Quanti invece ci inserirebbero al primo posto il Potenziale, il nostro Potenziale?
Quanti uscendo dalla logica “se vuoi puoi” ci direbbero che il nostro livello di Produttività dipende anche, in larga misura, dalle nostre predisposizioni, dai nostri punti di forza e di criticità innati, cioè connaturati, cioè dal Sistema Operativo che abbiamo in dotazione dalla nascita e che sostanzialmente non possiamo cambiare.
Un po’ come quando decidi se comprare un IPhone, un IPad o un Mac.
Sai benissimo che hanno tre Sistemi Operativi diversi, ognuno con caratteristiche specifiche per le quali non ti sogneresti mai di invertirne le funzioni di base.
Anche la produttività di questi strumenti è sempre parametrata alle loro funzioni di base e quindi non misurerai mai la produttività di un IPhone secondo la sua predisposizione a creare presentazioni e progetti complessi tanto quanto non valuteresti un Mac per la sua capacità di farti comunicare ovunque con chiunque.
E ciò non vale solo per quanto riguarda la Produttività ma per tutte le caratteristiche che ci contraddistinguono: il nostro stile di comunicazione, il nostro senso del tempo, il nostro modo di apprendere e di stare con gli altri, i nostri bisogni più radicati e le nostre motivazioni più forti.
Quindi fino a quando non avrò capito qual è il mio Sistema Operativo non riuscirò a comprendere per che cosa io sia stato predisposto, non saprò a priori quali funzioni mi riescano naturali e quali mi richiedano un certo sforzo o un grande sacrificio, non riuscirò a comprendere cosa mi alimenta e cosa mi deprime, non saprò gestire i rapporti con gli altri, non riuscendo a comprendere i diversi Sistemi Operativi che li dirigono e li fanno desiderare cose diverse dalle mie o magari le stesse cose ma con un ordine gerarchico diverso.
Si perché tutti, in estrema sintesi, cerchiamo delle Relazioni non giudicanti, delle Evidenze (Risultati o Energia) e dei Progetti, ma ci differenzia l’ordine e l’intensità con i quali li cerchiamo.
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Io cerco Persone con le quali ottenere dei Risultati attraverso dei Progetti, magari tu:
- cerchi di ottenere dei Risultati, con certe Persone con determinati Progetti oppure
- dei Risultati con certi progetti, con certe Persone oppure
- dei Progetti per ottenere dei Risultati con certe Persone o
- dei Progetti, con certe Persone per ottenere dei Risultati.
Quindi per prima cosa devo comprendere il mio ordine gerarchico ed averlo ben chiaro per aver chiaro come impostare la mia vita.
Successivamente, nell’interazione con gli altri, dovrò comprendere anche le loro priorità e capire come interfacciarle con le mie, che potranno corrispondere o essere completamente diverse.
E’ evidente che tale situazione di incertezza, se non risolta, possa generare insicurezza, paura, difficoltà, a volte facilmente superabili e a volte rendendole ostacoli complessi da affrontare in autonomia.
E quando non riesci ad andare oltre questi blocchi tutto si complica e degenera alimentando stress personale e conflitti, con te stesso e con gli altri.
Quindi ricorda questo Ordine Funzionale Efficace:
1 - Raggiungi il tuo equilibrio
2 - Comprendi gli altri
3 - Agisci
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