Ti rubo l'anima! No, preferisco la tua foto!
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Epic FAIl
Nel 2020, Clearview AI si è trovata al centro di una massiccia controversia dopo aver raccolto miliardi di immagini da internet, senza il consenso delle persone, per alimentare il suo algoritmo di riconoscimento facciale. Questa pratica ha sollevato preoccupazioni globali riguardo alla privacy e all’uso improprio dei dati personali.
Il Problema
Clearview AI ha sviluppato una tecnologia venduta a forze dell'ordine e aziende private, permettendo loro di identificare persone in modo rapido e senza che queste fossero consapevoli di come le loro immagini fossero state acquisite e utilizzate. Le immagini venivano prese da fonti pubbliche come social media e siti web, creando un enorme database di volti. Questa raccolta di dati non consensuale ha sollevato proteste riguardo alla violazione della privacy e all'uso non etico della tecnologia.
Dove ha preso le foto delle persone?
Clearview AI ha raccolto le immagini dei volti attraverso una tecnica chiamata web scraping. In pratica, ha utilizzato software automatizzati per prelevare immagini pubblicamente disponibili da siti web, social media e altre piattaforme online. Questo processo ha permesso a Clearview di creare un vasto database di volti, raccogliendo immagini da piattaforme come Facebook, Instagram, LinkedIn e YouTube, tra altre fonti.
E il consenso?
Le immagini erano state pubblicate online dagli utenti, ma senza il consenso esplicito per essere utilizzate in un sistema di riconoscimento facciale. Questo ha sollevato gravi preoccupazioni etiche e legali, poiché molte persone non erano consapevoli che le loro foto venivano raccolte e utilizzate per finalità di sorveglianza e identificazione.
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Pensate sia tutto? Vi sbagliate di grosso!
Sempre nel 2020, Clearview AI ha subito una violazione del proprio database, durante la quale un hacker ha rubato l'elenco completo dei suoi clienti, che includeva forze dell'ordine e aziende private. Sebbene l'azienda abbia dichiarato che i dati sensibili non sono stati compromessi e che la vulnerabilità è stata risolta, l'incidente ha suscitato forti critiche. Clearview AI, che utilizza miliardi di immagini raccolte da internet per il riconoscimento facciale, è stata citata in giudizio da Google e YouTube per la raccolta non autorizzata di dati. Ann Cavoukian, ex commissario per la privacy dell’Ontario, ha sottolineato l'urgenza di un controllo più rigoroso su Clearview e ha criticato la loro gestione della sicurezza.
Implicazioni Legali
Il caso Clearview AI ha evidenziato la necessità di regolamentare l'uso del riconoscimento facciale e di proteggere meglio la privacy delle persone. Le tecnologie di riconoscimento facciale possono avere un impatto significativo sulla vita privata e sui diritti civili, ed è urgente che vengano introdotte normative più rigide per assicurare che tali tecnologie siano utilizzate in modo etico e rispettoso dei diritti fondamentali.
p.s. Sul sito di Clearview potete scoprire se anche voi siete stati "catalogati" nel loro giga database!
Qual è la tua opinione su questo? Al di là del metodo con cui sono state raccolte le immagini, e considerando che una persona può cambiare aspetto ogni giorno, l'idea di ritrovare persone scomparse in pochi secondi ha sicuramente il suo fascino. Certo, però, sarebbe a caro prezzo: addio privacy!
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