Tra il dire e il fare c’è di mezzo… un metodo!

Tra il dire e il fare c’è di mezzo… un metodo!

Non riuscivo più a districarmi nelle vicende che mi stavano capitando. Non riuscivo a venirne fuori, nonostante tutti i miei sforzi.

La mia famiglia stava attraversando un periodo di importantissimi cambiamenti causati da alcuni eventi esterni.

Questi eventi hanno leso fortemente la mia serenità, non li riuscivo a gestire emotivamente.

Ci ho provato, sono caduta e mi sono rialzata decine di volte, forse centinaia, ma ogni volta più indebolita. La mia salute emotiva e anche la serenità familiare e di coppia ne stavano risentendo fortemente.

MI ERO INGRIGITA.

Per fortuna, diversamente da me, mio marito non ha mai perso la calma.

Ma io avevo paura che crollasse anche lui.

Dovevo imparare a gestire questi momenti, queste emozioni e anche i cattivi ricordi, perché li rivivevo e mi innervosivo, facevo gli incubi, diventavo rabbiosa.

Inoltre questa situazione di difficoltà mi allontanava sempre di più da quello che era il mio sogno: avere la mia famiglia felice, la famiglia che ho sempre sognato e per la quale mi ero tanto impegnata.

E tutto questo, inoltre, gravava anche sul mio lavoro, perché ero deconcentrata, triste, scarica.

Tutte quelle batoste mi avevano defocalizzata.

Mi dovevo liberare delle cose “infami” del passato che mi immobilizzavano.

Volevo essere più leggera, guardare il presente, guardare avanti e basta.

Avevo innanzitutto bisogno della calma, perché non potevo farmi sopraffare da quello che accadeva intorno a me.

Dovevo essere concentrata e avere più fiducia in me, perché tendevo sempre a essere troppo “umile” quando mi approcciavo al mondo.

Questo lo notavo soprattutto nel mio lavoro, nello svolgere quella che è la mia professione di medico sentivo sempre come se avessi avuto “una manna dal cielo”.

E invece dovevo pensare che me lo meritavo, del resto mi sono costruita tutto da sola.

E invece ogni volta che facevo qualcosa di incredibile, che magari altri sognavano di fare, non lo riconoscevo, vedevo solo le cose che non andavano, solo quello che c’era da migliorare.

Dovevo riconoscere a me stessa il giusto valore.

A lavoro pensavano tutti che io fossi Wonder Woman e pensavano di potermi vomitare tutti i loro problemi addosso.

E invece io a volte stavo peggio di loro.

A casa mi sforzavo di dimostrare una serenità che non sentivo, perché cercavo di proteggere le mie figlie da quelle vicende che erano accadute.

Io ambivo a sentirmi più serena, ma veramente serena, a vivere la gioia, quella di svegliarsi la mattina e sapere che sei nel posto giusto, che stai bene.

Dovevo sfoderare tutte le mie possibilità, perché sapevo di averne tante.

Però “tra il dire e il fare c’è di mezzo l’oceano”.

Quindi ho deciso che avevo bisogno di un supporto esterno.

Il Metodo INCIMA non lo conoscevo, è giunto “per caso” alla mia attenzione e ho ritenuto di poter fruire finalmente di un supporto più importante, perché da tempo mi stavo sforzando di risolvere delle cose inutilmente.

É arrivato al momento giusto.

Due miei amici mi avevano suggerito di partecipare a un incontro dal vivo tenuta da Cristina, dedicato alle donne.

E da lì ho deciso di proseguire, l’ho scelto volontariamente, non sono stata indotta a partecipare, sentivo proprio di volermi offrire una possibilità concreta di miglioramento.

Già fare una prima consulenza con Cristina mi ha fatto sentire meglio, ero già più sollevata.

Fa tanto bene il fatto di potersi fermare e sapere che la situazione migliorerà, che qualcuno sa come fare per aiutarti concretamente.

Io ho sempre studiato tanto, ho sempre comprato dei libri di auto-aiuto, avevo già delle nozioni teoriche, però studiavo senza un metodo.

Non vedevo l’ora di iniziare il percorso vero e proprio.

Avendo due bambine, non mi ero mai concessa tanto tempo per occuparmi esclusivamente di me.

Infatti immaginavo il weekend del corso come un momento speciale, in cui potevo comunicare prima di tutto con la parte più profonda di me.

Sono stata fuori tante volte per lavoro, ma mai per ragionare con me stessa.

Quindi già quello era un miracolo per me!

Tornata dal primo weekend, mi sono resa conto di avere tante convinzioni che erano per gran parte la causa del mio malessere.

Ho capito che per perseguire i miei obiettivi dovevo cambiarne alcune.

Ho imparato che esistono tutte le possibilità, anche quella di non riuscirci, però ora ho delle difficoltà a contemplare la possibilità di non farcela.

Sono sicura che ci riuscirò.

Ho imparato ad organizzare i miei pensieri, che ora sono più chiari e mi piacciono, mi danno benessere.

Prima pensavo che non avrei ottenuto mai quello che desideravo ed ero arrabbiatissima con le persone che giudicavo come fattori scatenanti dei miei problemi.

Se non avessi fatto questo percorso avrei distrutto tutto, perché buttavo fuori dalla mia vita tutti quelli che ritenevo di intralcio ai miei obiettivi.

Gli strumenti del Metodo INCIMA mi hanno aiutato teneramente, facendomi riconquistare la calma, grazie soprattutto al Mind Re-Start.

Questo training mentale sono proprio delle carezze, immagini belle, parole belle.

É come mangiare un cioccolatino.

Mi dà serenità, gioia, coccole e mi fa sognare le cose che ambisco di vivere nella realtà.

Quasi mi manca a volte quando lo vorrei fare e non posso.

Il coaching mi ha aiutato a pormi tante domande, che io non mi ero mai posta e mai sarei riuscita a fare da sola.

Questo mi ha condotto a nuove soluzioni e mi ha permesso di acquisire un nuovo modo di vedere la vita.

In circa due mesi sono cambiate tante cose, eclatanti e meno eclatanti.

Io prima ero parecchio arrabbiata, non mi si poteva parlare perché infierivo.

Ero una iena.

E invece ora mi sento una leonessa.

Sento di aver acquisito maggiore coraggio.

Mi sento più forte, sento che ce la posso fare.

Invece prima mi vacillava tutto.

Ora sono più attenta a quello che dico, sono meno tendente a giudicare il prossimo, ho capito che giudicare ti chiude le porte.

La Maria Teresa di adesso è simpatica, mi piaccio, mi vedo più sorridente.

Se dovessi dare un voto a Dario e Cristina, darei un 10, senza nemmeno pensarci.

Penso siano realmente dei professionisti.

Sono contenta di averli conosciuti, mi hanno dato delle nuove chiavi di lettura su di me e sulla vita e anche in brevissimo tempo.

Se li avessi conosciuti prima non sarei stata a soffrire per mesi.

Mi hanno anche insegnato che posso fare cose che non immaginavo di poter fare.

Quindi li ringrazio.

Sono felice!

Io ritengo di essere molto fortunata e lo ero già prima, però dovevo riallinearmi.

Mi rendo conto che un po’ tutti noi spesso ci auto-lesioniamo perché quando si parla di dinamiche mentali non sappiamo “né leggere né scrivere”, nel senso che non abbiamo cultura delle potenzialità che il nostro cervello ha, perché nessuno ce lo ha mai spiegato.

Amo studiare, sono un medico che ha sempre precorso i tempi dello studio, laureandomi e specializzandomi in tempi record. Tuttavia, non mi ero mai dedicata alla conoscenza di come “funziono” dentro la mia testa.

Ci roviniamo la vita perpetuando in meccanismi distruttivi.

Ma così come si impara un metodo per leggere e scrivere perché non imparare un Metodo che ti insegna a vivere?

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