Trend e-learning 2025: guida alla formazione del futuro

Trend e-learning 2025: guida alla formazione del futuro

Il mondo della formazione digitale, influenzato ed implementato dalle nuove tecnologie, è in continua evoluzione. Arrivare preparati è fondamentale per stare al passo con questi cambiamenti. Quindi, ti sei già chiesto come portare la tua formazione ad un livello superiore l’anno prossimo? Ecco una breve guida sui trend da tenere in considerazione per il 2025.


Cosa è successo nel settore formazione nel 2024

Prima di proiettarci verso il 2025, facciamo un passo indietro e ripercorriamo approcci e tecnologie che hanno segnato il 2024.

Le statistiche dimostrano come la formazione online sia il mercato con il tasso di crescita più rapido nell’industria dell’educazione: è cresciuto del 900% dalla sua creazione nel 2000 ad oggi (Brandon Hall Group Research). Questa crescita esponenziale suggerisce come sia fondamentale restare aggiornati su tutte le novità che riguardano il mercato dell’e-learning.

I trend della formazione protagonisti di quest’anno che si sta concludendo possono così essere riassunti:

Personalizzazione in base all’utente - rendendo l’apprendimento un abito su misura

Realtà Virtuale e Realtà Aumentata - l'immersività a beneficio della formazione

Gamification e Microlearning - la formazione diventa bite-size e coinvolgente

Intelligenza Artificiale - primi approcci a strumenti di AI per migliorare la creazione dei corsi e la gestione dei programmi formativi.

Guardando avanti: i trend della formazione nel 2025

Molti trend che hanno caratterizzato il 2024 si affermeranno nel 2025, diventando sempre più rilevanti per il settore della formazione.

Tra questi, emerge un aspetto nuovo e fondamentale: le soft skills, fondamentali per affrontare un mondo in continua evoluzione. L’apprendimento diventa quindi un’esperienza di crescita vera e propria, andando oltre le competenze tecniche per abbracciare quelle trasversali.

Inoltre, la personalizzazione sarà ulteriormente implementata per rendere ogni percorso formativo unico, i dati avranno un ruolo sempre più centrale nel guidare le decisioni, e una maggiore attenzione sarà da prestare all’intelligenza emotiva e al suo ruolo nella formazione.

AI e nuovi livelli di personalizzazione

L’intelligenza artificiale è sempre più pervasiva e si sta affermando in una moltitudine di ambiti. Nella formazione si è già affermata come tecnologia chiave nell’apprendimento, ed è una presenza destinata a rimanere. Dobbiamo quindi stare al passo con i suoi continui aggiornamenti, prepararci e imparare ad utilizzarla nel modo più efficace

Il 2024 è stato un anno di esplorazione dell'AI, caratterizzato dall’arrivo di nuovi software che ha molti sarà capitato di utilizzare, spesso con dei risultati non del tutto soddisfacenti. Il 2025, invece, sarà l'anno in cui l'AI si consoliderà nelle sue funzionalità, sarà fondamentale quindi imparare ad utilizzarla. 

Serve tenere in considerazione come questo strumento sia in continua evoluzione e cambiamento, proprio per questo è possibile che alcune criticità riscontrate in passato potrebbero già essere state mitigate o superate. Quindi è necessario continuare a provare e sperimentare, può valere la pena dare all’AI un’altra chance!

Quindi, guardando al 2025, la tendenza si sposta verso un uso più mirato e consapevole dell’AI. 

Come possiamo muoverci l’anno prossimo nei confronti dell’AI? Molto spesso, chat e software generativi a libero accesso danno l’impressione di essere strumenti banali e semplici da usare, ma la realtà è ben diversa. L’utilizzo di questi strumenti richiede una curva di apprendimento ed una preparazione adeguata per sfruttarne appieno le potenzialità, evitando di sprecare tempo e risorse.

Nel contesto della formazione, l’AI sarà implementata in due ambiti principali: 

Innanzitutto, verrà utilizzata in supporto alla progettazione dei percorsi formativi. L’AI può essere utile per analizzare materiali esistenti, generare nuovi contenuti o rielaborare quelli già disponibili, rendendo il processo di creazione più rapido ed efficiente. Anche in questo caso il processo non è immediato, è necessario imparare a formulare i giusti prompt per interagire con L’AI in modo efficace. Possiamo scegliere di addestrare una chat personalizzata per le nostre esigenze specifiche o utilizzare strumenti gratuiti più generici, scrivendo prompt ben strutturati.

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Dall’altro lato abbiamo l’esperienza formativa del discente. Qui l’AI è in grado di offrire un valore aggiunto personalizzando i percorsi formativi in base alle esigenze di ciascun utente, fornendo supporto continuo (ad esempio tramite l’utilizzo di Chatbot) e valutando l’apprendimento in modo curato e dinamico .

Data-Driven Decision Making

Un altro trend importante che vedremo farsi strada nel 2025 è il Data-driven decision making: il processo decisionale basato sui dati che fa riferimento alla raccolta e all'analisi per guidare le decisioni, con il fine di migliorare il successo di un’azienda, di un processo, e perché no, di un progetto formativo. Il suo funzionamento può essere riassunto in 4 fasi principali:

  1. Obiettivi - che devono essere SMART (Specific, Measurable, Achievable, Relevant and Time-based)
  2. Raccolta - anche da più fonti (LMS, Valutazione e test, Sondaggi, Feedback, Dati demografici)
  3. Analisi - descrittiva, predittiva e prescrittiva, grazie all’utilizzo di strumenti specifici
  4. Decisioni - ed eventuali interventi sui progetti formativi da realizzare

Quindi cosa serve tenere a mente per prendere decisioni basate sui dati? 

  • avere i propri obiettivi chiari;
  • identificare le fonti di dati e garantirne la qualità; 
  • scegliere in modo consapevole gli strumenti di analisi più adeguati e, in questa fase, valutare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’analisi e l’identificazione di pattern; 
  • prendere una decisione informata.

Nel concreto, a cosa serve il Data-driven Decision Making?

L’analisi dei dati permette di capire se è il caso di personalizzare le esperienze di apprendimento, differenziando, per esempio, i corsi in base a target diversi.

Ma non solo, può essere utile anche per capire come migliorare i singoli programmi formativi, identificando risultati non ottimali nelle performance dei discenti ed ottimizzando la distribuzione dei contenuti o modificando il formato utilizzato. Per esempio, i dati ci possono suggerire quali tipologie di e-learning vengono apprezzate maggiormente dal nostro target (formazione sincrona, videolezione alternata a moduli formativi, o altro).

In ultima, i dati servono a misurare l’efficacia dell’apprendimento e l’impatto aziendale: il monitoraggio della performance consente di capire se la formazione che stiamo attuando sta dando i risultati sperati.

Intelligenza emotiva

Lasciamo per un attimo da parte tutti gli aspetti tecnologici visti fino ad ora e concentriamoci su quelli umani, ai quali servirà prestare maggiore attenzione nel 2025.

Sempre più attenzione viene data all’intelligenza emotiva come soft skill importante da possedere. Ma quale ruolo potrebbe avere nel mondo della formazione digitale?

Comprendere come l’intelligenza emotiva possa essere sfruttata nell’ambiente dell’e-learning può portare i formatori a creare esperienze di apprendimento più efficaci. Soft skills come la consapevolezza di sé, autoregolazione, motivazione, empatia ed abilità sociali se applicate all’interno di un programma formativo aumentano l’efficacia della formazione.

In questo modo, i discenti riscontrano una maggiore fiducia negli obiettivi, autonomia formativa, motivazione intrinseca (per esempio grazie a moduli di gamification) e sviluppo del social learning (opportunità di interazione tra discenti).

In aiuto allo sviluppo di questo lato della formazione digitale, entra in scena la Realtà Virtuale. Infatti, grazie alla sua capacità di creare esperienze immersive, la VR permette ai discenti di vivere situazioni realistiche in un ambiente sicuro e di apprendere attraverso il “Learning-by-doing”. Questa tecnologia si riconduce ad una sfera emotiva della formazione perché è capace di coinvolgere il discente e di ricreare sensazioni realistiche e autentiche, che aiutano a ricordare più facilmente e a lungo le nozioni.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo della VR nella formazione?

Come prepararsi al prossimo anno

I trend previsti per il 2025 rafforzano alcuni temi già emersi nel corso di quest’anno, come l’uso della VR e dell’AI, ma introducono anche importanti novità, tra cui il Data-Driven Decision Making e un'attenzione sempre maggiore all’intelligenza emotiva.

Quindi, cosa possiamo fare per sfruttare al meglio queste opportunità ed essere pronti ad affrontare il prossimo anno? Niente di complicato, solo qualche semplice consiglio:

  • Rimanere aggiornati e non smettere di formarsi (ad esempio seguendo blog, webinar, newsletter,...)
  • Sperimentare con software e tool (anche gratuiti!)
  • Non dimenticare i dati! Anzi, analizzare i risultati del 2024 per identificare punti di miglioramento


Sonia Madini | Instrucional designer | Different Web

(💡siamo i creatori di Hippocrates!)

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