Troppi avvocati
A seguito della lettura di un articolo di un professor Alessandro Melcarne, apparso ne La Nuova Venezia, ho inviato al direttore la seguente lettera che spartisco con voi:
Caro Direttore, mi consenta di replicare a un discorso a mio avviso non sufficientemente meditato portato sotto il titolo “giustizia più veloce si può fare a costo zero” scritto da chi sembrerebbe non avere sufficiente familiarità con la materia di cui tratta.
Mancanza di familiarità evidenziata in particolare dall’inciso “non siamo di fronte a un problema di <offerta> ma bensì di domanda>: i giudici non sono lenti, ma piuttosto intasati da un numero eccessivo di cause incentivate dal numero di avvocati e dal loro sistema di remunerazione” (... Come dire che se ci fossero più medici ci sarebbero più malattie...); per non parlare degli altri toccasana suggeriti nel testo.
Ma dove vive l'Autore?
Ha mai letto un repertorio di giurisprudenza dal quale emerge chiaramente il fallimento della funzione omogeneizzatrice della giurisprudenza; ossia di quell’esigenza che – anche senza rendere vincolante il precedente (il cosiddetto “stare decisis”) – consente di prevedere attendibilmente l’esito di una azione prima evitando l'instaurazione di decine di migliaia di cause prevedibilmente perdute e poi, in appello e cassazione, l'intasamento di decine di migliaia di ricorsi favoriti dal fatto che soprattutto chi è in torto può sempre contare su rovesciamenti di giudizio spesso sorprendenti dovuti alla libertà – la chiamano autonomia – di ogni magistrato nell’interpretare le norme a modo proprio.
Ha mai fatto un’indagine sulla mancata applicazione dell’articolo 96 del codice di procedura (tanto più dopo la riforma del 2009) che, se usato, avrebbe una potente funzione deflattiva, dissuadendo chiunque (soprattutto chi è in torto) dall’instaurare decine di migliaia di cause infondate per lo più strumentali a ritardare gli adempimenti o a evitarli (troppo spesso con successo)?
Si è mai chiesto se a far intasare i tribunali e le corti invece del numero degli avvocati sia piuttosto il numero di leggi (150.000, o di più o di meno?...non lo sa nemmeno il governo!) incerte, malscritte, contraddittorie, interpretate variegatamente che dovrebbero regolare e non regolano la vita sociale e commerciale di questo paesetto (laddove la Francia si regge con circa 7.000 e la Germania con circa 5.500, nel Regno Unito 3.000!)?
Dio mi guardi dai guaritori, ... bastano gli addetti ai lavori!
avvocato penalista presso studio legale
4 anniPensare a riforme a costo zero della Giustizia è privo di senso