TU NON PUOI!!

TU NON PUOI!!

Vi è mai capitato che vi dicessero "𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞" oppure "𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐨 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞"?

A me si e per ben due volte. Negli anni '90 come molti ragazzini giocavo a pallacanestro, mi difendevo nonostante fossi terribilmente basso ed ho anche giochicchiato nella serie C del centro italia per qualche anno, in aggiunta ai campionati giovanili in cui ci difendevamo alla grandissima. All'università, sarà per la saturazione di tutti quegli allenamenti uno stop lungo 7 anni. Non ne sentivo proprio la voglia. Il ritorno sui campetti e poi una bella frase: Vieni ad allenare con me. Si trattava di una under 12. Poi diventata U13, U14 e U15.

Dopo i ragazzetti si allenava una squadra di Prima Divisione. Il passaggio dal fermarmi per fare due tiri e una corsetta, divenne quasi subito un tesseramento. Tornavo al gioco. IL GIOCO.

Alla terza stagione e alla terza settimana di allenamento, sentii uno strappo alla schiena. Fermo. Il dolore veniva e andava. Devo ammettere che da atleta la soglia del dolore si alza di moltissimo., Il respiro divenne sempre più affannoso giorno dopo giorno. Corto, sempre più. Al venerdi si aggiunsero, colpi di calore e freddo intensi ed un dolore gastrico che mi fece accartocciare e pensare al primo attacco di panico della mia vita.

Presi un antidolorifico da cavalli e andai a dormire in compagnia di colei che poi divenne la mia compagna di vita. Appuntamento di lavoro al sabato mattino ma il dolore gradualmente tornò. Decisi di andare al pronto soccorso. INFARTO! Avevo 30 anni. Intervento immediato.

TU NON POTRAI PIÙ GIOCARE A PALLACANESTRO!

Piansi. Eccome se piansi. Da solo in terapia intensiva, piansi. Gli unici sport disponibili, erano sport con battito cardiaco regolare accettabilmente sotto il limite di 145 Bpm. Corsa e con le caviglie vissute della pallacanestro non sene parlava. Nuoto. Immaginatevi un atleta che è abituato a spazi stretti, giocatori molto dinamici e soprattutto molto veloci, trovarsi a fare delle vasche di nuoto. Perdonatemi ma non ci sono riuscito. Bici? ma va! il sellino mi fa dolere le natiche.

Tre anni prima avevo iniziato ad allenare nelle giovanili e mi approcciavo al mondo dei senior. Da allora alleno giovani in campionati senior, prima Promozione, poi quella che era la Divisione Nazionale B ed infine il progetto del CUSPOLITECNICO che mi vide prima solo come allenatore e poi come General Manager del Progetto. Oggi più di 80 studenti dell'Università del Politecnico di Milano gravitano tra basket maschile, femminile e tennis.

Non avrei più potuto giocare, ma resta mia la scelta del quando e come uscire dal rettangolo di gioco.

Poi la pandemia. Il Poli mi regalò anni prima una salopette ridicola con un mutandone. La indossai. Quatto quatto sgattaiolai fuori dal portone del palazzo, via sulla bici e....

Da allora le cose sono un pò cambiate. Tu non puoi più fare diversi sport ma il ciclismo si. Mantieniti sotto i 145 Bpm disse il cardiologo, cosa che rispetto al 98% delle volte, con mia fortuna la bradicardia mi aiuta. Posso spingere di tanto in tanto. Per me è diventato un momento magico. Mi riempio in ciò che reputo cicloturismo d'eccezione con esplosioni di colori e profumi, più aria fresca sul viso.

TU NON PUOI AVERLA!

Tre anni fa ahimè ebbi un secondo infarto. Eravamo nel pieno del campionato e della stagione professionale. 12 anni prima stetti a casa tre settimane. Questa volta non potevo e non volevo lasciare il timone della mia vita. Non accettavo di aver ricevuto il secondo colpo duro. Rialzarsi per me non è un peso. È una costante. Torna lo sport. Ero cresciuto in un ambiente per giganti, combattendo e difendendomi con il mio 1 e 75. Rialzarsi quando un treno di 95 Kg ti investe è normale. Mi reputo da molto tempo un grande esperto di schiacciate. Pochi ne hanno subite più di me. Questa volta esco alle 15:30 dall'ospedale dopo 7 giorni di ricovero e vado al campo alla partita. Direttamente. Non lascio se posso, da soli i miei ragazzi. Lunedì all'allenamento ammutinamento. Se non vai a casa a riposarti non ci alleniamo. Non ne avevano bisogno. È la squadra che si è conquistata la Serie C Silver Lombardia.

Scadde la mia polizza Vita poco dopo. Inizialmente non mi venne concessa la possibilità di rinnovare la mia polizza vita. Consegnai tutti i documenti medico clinici e i test da sforzo. Nulla faceva pensare che avessi avuto un secondo infarto. Ottenni la copertura, ma l'attesa del responso, dopo diverse settimane che tardava divenne un bel chiodo fisso.

TU NON PUOI AVERLA!!

Mi rimbombava in testa questa possibilità. Guardavo la sera i miei piccoli figli sul divano pensando a quali difficoltà future senza una polizza che li supporti. Scuola, poi università, senza un supporto in caso di morte è fondamentale.

Ciò mi fa sorgere un paio di domande:

  1. Veramente non avete tra i 40 € e i 110 € al mese per salvaguardare la vostra famiglia? Nella mia esperienza professionale le risposte ricevute sono a volte disarmanti: "Chissene si divideranno il mio patrimonio" oppure "eh, ma tanto a che serve" o altre banalità.
  2. Il patrimonio. E nel frattempo che si accede al patrimonio (da un anno a salire?) che si fa?
  3. Veramente pensate che con l'avanzare dell'età non sia necessario tutelarsi?
  4. Assicurasi nella giovane età permette contribuzioni piccole per archi temporali più lunghi. Assicurarsi dopo significa pagare di più in un arco temporale breve. Davvero dopo è la risposta che vi date?


TU NON PUOI GIOCARE E TU NON PUOI AVERLA: MA VOI CHE POTETE, COSA ASPETTATE?

Il volere decisamente è più forte del potere. Se non potete cercate altre strade. Non voglio permettermi di sindacare. Ma in sincerità chiamate ad una ferrea volontà di decidere voi il senso del domani. Consapevoli che è anche dopo di voi.


Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Lorenz Orazio Di Benedetto

  • "Vercingetorige: Il Viaggio della Pianificazione Successoria"

    "Vercingetorige: Il Viaggio della Pianificazione Successoria"

    Ho chiesto a ChatGPT un pezzo di storytelling in argomento Pianificazione Successoria. Eccola qui Nel cuore…

  • La Sanità sarà sostenibile nel futuro?

    La Sanità sarà sostenibile nel futuro?

    «La sanità pubblica non sarà sostenibile se non ci saranno interventi di correzione rispetto alle attuali dinamiche…

  • Second Chance.

    Second Chance.

    In un modo o in un altro sono entrato in possesso di questo messaggio, ne ho fatto uno screenshot, cancellato nome e…

Altre pagine consultate