Tutti hanno bisogno di cure, anche gli adulti

Tutti hanno bisogno di cure, anche gli adulti

Anni fa una ho avuto in affido per un anno una bambina piccola, 4 anni. La famiglia aveva problemi importanti e strutturali, non recuperabili.  Non era in grado nemmeno di cure basilari nonostante il grande amore per la loro figlia. 


L'amore non basta a far crescere qualcuno, bisogna avere le capacità di cura, di sviluppo.


Ogni adulto che io avevo incontrato e che doveva decidere e tutelare questa piccola creatura, aveva tendenzialmente fatto errori enormi.

La filosofia era quella del "meno peggio", ovvero non scelgo il meglio per te, ma a causa dei tuoi genitori, di qualche egoismo strano, del sistema, delle poche risorse del servizio di tutela, del giudice che è meglio non avvertire ancora e di tutto, io (Servizio di Tutela) limo ogni giorno la scelta migliore, fino a che non rimane la soluzione per te che è la meno peggio tra tutte. 

Non è sempre così ma capita che il "sistema" si accontenti o punti al "meno peggio'.

Non è forse questo che vogliamo per i nostri figli, il meno peggio? 

Infatti no, ognuno di noi vuole per sé e per chi ama, le scelte e vita migliore.

Quella piccola trasformava tutto in meglio, era capace di cogliere tutto il positivo che le arrivava, e gustarlo totalmente. Una piccola spugna di bene. Una piccola Pollyanna. 

Quando stava con me ed io magari dovevo cucinare, accendevo la tv, ma lei la spengeva, perché voleva giocare con me, per non mandare sprecato nessun istante di stimolo. 

Non buttava via mai nulla del bello che riceveva. Alla fine cucinavamo insieme altrimenti non sarebbe stato possibile mangiare. 

La prima volta che le ho fatto sentire la canzone dei coccodrilli (avete presente "ci son due coccodrilli ed un orangotanto, due piccoli serpenti..." ) lei l'ha ascoltata con stupore. Mi ha sentita cantare. Muoveva la bocca senza emettere suono. Me l'ha fatta rimettere 3 volte di seguito ma alla terza ha iniziato a cantare a squarciagola. Era libera, felice ed avera imparato qualcosa di nuovo per esprimersi. Da quel momento prima di salire in macchina mi chiedeva incessantemente di ascoltare la canzone dei "croccodilli", (con lei mi immaginavo una nuova versione di animale, croccante e fragrante, appunto il "croccodillo"). 

Stimoli. Con i figli pensiamo agli stimoli. Al lavoro?

Oppure sapeva chiedere feedback ed esporre il suo lavoro con entusiasmo. 

"Guarda come sono stata brava!" mi diceva dopo aver fatto delle cose più o meno sensate con il pongo. 

Autopromozione. Sappiamo farla di noi stess*?

Sapeva chiedere con educata caparbietà e costanza ciò che le spettava, il meglio!

Quel mucchietto di ossa e voglia di vivere felice, che sapeva ancora parlare poco e molto poco chiaramente (non era stata stimolata a farlo), che sapeva camminare da nemmeno un anno (eh già, prima non le era stato permesso), e che mi ha rubato il cuore senza più darmelo indietro, sapeva esattamente ciò che le spettava: cura e scelte migliori per lei

Perché vi racconto questo? Perché queste sono le pillole di soft skills che mi ha insegnato. 

La prima 

Mi ha insegnato che non basta voler essere un leader bravo sulla carta o volere bene ai propri collaboratori, o far funzionare il progetto a tutti i costi, prima vengono le persone e bisogna saper prendersene cura, imparando come fare e crescendo quelle specifiche capacità di caring. Tutti hanno bisogno di cure, anche gli adulti, ma a volte al lavoro ci trinceriamo dientro "è adulto, mica posso stargli/le dietro come un bambin*".

La seconda. 

Lei mi ha insegnato che se vuoi il meglio non puoi semplicemente aspettare passivamente che questo arrivi e rimanere frustrat* se non avviene, ma devi lavorare con caparbietà affinché ciò che può farti veramente bene arrivi, da te o dagli altri

La terza. 

Quella piccola donna di 4 anni mi ha insegnato che se meriti qualcosa perché ci hai lavorato sodo e bene, devi andare da chi devi e farlo notare, perché chi deve occuparsi di te, a volte è occupato a fare altro e non può vedere. 

Questo lo dico soprattutto alle donne grandi che non disturbano il/la responsabile perché pensano che sia troppo occupat*, e rimangono loro e le attività belle attività, invisivibili e lontane da ogni possibilità di essere viste. 

Grazie piccola mia. Mi hai dato tutto e ti sei presa in cambio tutto il mio cuore. 

Cresci bene e pretendi sempre il meglio per te. 

Fiorella Paganelli

Integration architect at NTT DATA Italia

3 anni

Grazie, che bel post ...

Francesca Micheli

Cacciatrice di orizzonti. Madre. Director. Assessora. Innamorata della lettura, dell'apprendimento e della tecnologia. Bart.

3 anni

E tu che soft skill hai imparato oggi dalla tua famiglia? Ti va di condividerla in un commento?

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