Un consiglio: aspettate a licenziare! E ad assumere ...

Un consiglio: aspettate a licenziare! E ad assumere ...

Cosa fare? E’ questo quello che ci chiedono i clienti all’indomani della (quasi contemporanea) pubblicazione della conversione in legge del c.d. Decreto Dignità e del comunicato stampa della Corte Costituzionale del 26 settembre 2018, che hanno non poco cambiato i parametri del mercato del lavoro.

Sul lato licenziamenti, l’incremento dell’indennità da licenziamento illegtittimo previsto dal sistema delle tutele crescenti introdotto dal Jobs Act da 4-24 a 6-36 e l’anticipazione della sentenza della Consulta hanno creato i presupposti affinchè si possa dire che un licenziamento illegttimo che, ad inzio anno, sarebbe “costato" 4 mesi oggi rischi di “costare" 36 mesi: converrete con me, non un incremento da poco! Capace di mandare gambe all'aria qualsiasi budget previsonale.

La conclusione non è certa in quanto la sentenza non è ancora disponibile ma ciò è quanto prudenzialmente (e altri, entusiasticamente ..) riengono che sia necessario mettere in conto come “worst case”. Del resto, la “fuga in avanti” intrapresa dal Tribunale di Bari (11 ottobre 2018: vedi mio post di ieri) va proprio in quel senso.

E’ altrettanto evidente che, in siffatta situazione, la scelta tra assumere a tempo indeterminato, a tempo determinato o avvalersi di altre soluzioni (es. consulenza, somministrazione) si arricchisce di un’ulteriore opzionie; non fare assolutamente nulla!

 Molti clienti, infatti, in questo quadro di incertezza, preferiscono attendere: e, siamo sicuri, che qualora fosse confermata la previsione che oggi un licenziamento di lavoratore in regime di Jobs Act rischi di “valere” 6-36 mesi sin da subito, l’attesa potrebbe trasformarsi in un’attesa .. eterna.

Non resta, quindi che aspettare la pubblicazione della sentenza e che il Parlamento, in un sussulto di ragionevolezza, interevenga per introdurre un sistema conforme al precetto della Consulta ma, allo stesso tempo, equilibrato.



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