Un giorno all'improvviso...
Edizione del lunedì, con un pò di ritardo, ma questa volta dovevo aspettare.
Tormentoni e trend ne abbiamo visti e ne vedremo, ma di questo ho pazientemente atteso che finisse ufficialmente anche la terza stagione e ora... parliamone!
Parliamo di questo fenomeno, Mare Fuori, la serie che ha reso famosa la RAI!
Perché effettivamente, è dal 2020 che Mare Fuori viene trasmessa sulla TV tecnicamente definita "lineare"...ma quando è successo che tutti ci siamo accorti della sua esistenza e inspiegabilmente ne abbiamo fatto un argomento di discussione quotidiana su tutti i social (tranne su questo a quanto vedo - molto male), rivalutando quei canali della Tv di Stato insieme a tutto il relativo palinsesto?
E’ successo quando con un’operazione di una portata strategica strabiliante (forse inattesa anche da chi l’ha attivata, perché altrimenti non si spiega come mai non l'abbiano fatto prima) la serie è passata sulle piattaforme di streaming.
Ce lo dimostra a maggior ragione la curva di interesse nel tempo delle keyword legate a questa serie Tv nella ricerca su Google.
La vedete anche voi quella leggera crescita intorno a giugno 2022? Ecco quello è il momento in cui con un’operazione legata alla gestione dei diritti televisivi la Rai ha ceduto a Netflix le prime 2 stagioni della serie, allargando a schermi ben più appetibili la visione di queste storie, gli schermi ormai notoriamente più visti, ovvero quelli mobile e quelli delle CTV.
La fruizione di questo prodotto televisivo è passato da un mezzo di diffusione seguito da un target di fascia d'età e interessi non affini, ad un mezzo che non solo lo ha reso più facilmente reperibile e accessibile, ma che ha anche un gancio diretto con il target più opportuno, che più istintivamente si avvicina a questi contenuti: i nativi digitali e limitrofi.
Inutile dire che questo ha generato reazioni a catena e amplificazioni comunicative organiche, che solo le generazioni più recenti riescono a innescare: gli audio tratti dalle puntante che diventano basi per Tik Tok, le condivisioni, il cast giovanissimo che ha saputo ben gestire l’ondata di notorietà e le crescite vertiginose delle loro community social e per finire il meritato premio: la viralità.
Ed ecco che, grazie alla spinta data da Netflix, la terza stagione diventa la più attesa da un pubblico che cresce in maniera collaterale: da un social all’altro, dai figli ai genitori. Un target che pur di vedere la terza stagione nelle modalità voraci a cui ormai siamo abituati, si sposta proprio su RAI Play, unica piattaforma dove è stata poi resa disponibile la parte finale (per ora) di Mare fuori.
Il cerchio perfetto.
La tanto criticata multicanalità, apparentemente senza nessuna coordinazione tattica e sicuramente non orientata all'adv in senso proprio, anzi, semplicemente seguendo un flusso naturale, organico, porta questo prodotto made in Italy o meglio, MADE IN SUD-ITALY a competere orgogliosamente con titoloni internazionali e ad arrivare in svariate nazioni... Pensate, si narra che in alcuni Paesi del mondo ancora ci siano esperti linguisti in preda a crisi di panico nate dai numerosi e vani tentativi di declinare il napoletano nella lingua madre.
(Amici, non ce la farete mai, ma grazie comunque per la buona volontà!)
Una multicanaliltà che trova da sola il modo di creare sinergie tra i media proprio perchè parte dalla costruzione di una base solida: la scelta del canale corrispondente al target, scelta che funziona anche se arriva con tre anni di ritardo!
Un caso che fa scuola, sembra partire da un errore e invece è un successo senza precedenti, il Post-It della tv italiana!
Ed è bello che casi come questo dimostrino come anche in Italia si stia abbandonando l’approccio saccente - che un po' ci contraddistingue in certi settori dove invece avremmo tanto da imparare - e anche colossi ritenuti dai più (ma non da me) se non altro “demodé”, come la RAI, non solo sfruttano la presunta concorrenza ma riescono anche a manovrarla per valorizzare al meglio i propri canali (in questo caso la piattaforma streaming Rai Play, per l'appunto, dove solo nel primo giorno di lancio delle prime puntate della terza serie si sono superati i 12 milioni di visualizzazioni. Ho detto tutto...).
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E ancora in questo c’è di bello un'altra importante conseguenza, ovvero che nelle strategie di comunicazione tutto può essere stravolto, ma sempre vince la vicinanza agli utenti.
I cinque ambiti che in Mediakeys da sempre riteniamo strategici e che ruotano empr attorno all'utente: la user experience intesa come strumento per avvicinare il business al target, la creatività che parli la lingua del target, l’ergonomia dei touch point e dunque il desing della strategia di comunicazione analizzato dal punto di vista dell'utente, le tecnologie come leve strategiche e, dulcis in fundo, i media come elemento di diffusione di un messaggio che viene già concepito come vincente, perché basato su logiche di efficace.
In questo caso il messaggio vince già a partire dalla veracità dal linguaggio e dalle frasi caratterizzanti dei personaggi che vengono sottotitolati, ma una volta capite diventano trend che attraversano l’Italia e addirittura, come dicevamo sconfinano, un linguaggio che arriva diretto al target e attira l’attenzione anche di quegli utenti che questo target lo tira su, un linguaggio che diffonde un messaggio positivo e lo fa utilizzando i mezzi più performanti del momento, arrivando anche a cambiare la metrica di misurazione del successo di un prodotto tv, metrica che non è più rappresentata come tradizionalmente accade dallo share ma dalle visualizzazioni, dando così espressione ad una contaminazione che rende sempre più fluide ma complesse tutte le valutazioni.
E’ bello poi, ancor di più per chi come me viene dal Sud, vedere che da quella parte della nostra nazione, martorizzata dalla criminalità organizzata, venga un messaggio di riscatto e recupero, una rivalutazione di come quel male possa essere trasformato, una comunicazione diretta e puntuale del fatto che si tratta di una trasformazione non semplice e che può costare vite anche innocenti, ma che può accadere e con molta probabilità deve essere stimolata e sostenuta proprio dalle generazioni più giovani.
Una grande responsabilità per i ragazzi di una fascia di età già di per se delicata, che soprattutto a Napoli fatica a vivere con spensieratezza, perché la cultura del popolo di quella città, un popolo affettuoso, accogliente, sorridente, è contagiata da un virus subdolo e letale che miete vittime senza pietà, e purtroppo la cronaca recente ce ne da brutalmente conto.
Ed è proprio per estirpare questo virus, che di Napoli dobbiamo continuare a parlarne sempre per il bene che ha nel cuore, e questo vale anche per noi Salernitani (...come è facile immaginare, esiste un'antica rivalità), per le bellezze e le caratteristiche che la rendono unica anche agli occhi di brand internazionali, i quali riconoscono le potenzialità di una terra così particolare e famosa ne mondo e ne colgono le opportunità.
Ve ne riporto due esempi: Amazon Prime ha scelto di proiettare nei celeberrimi Quartieri Spagnoli la partita di Champions League Napoli – Francoforte, e lo ha fatto scegliendo un simbolo di quel quartiere, caratterizzando la user experience di tutto il target esposto in quell’area (napoletani e non) con un ricordo reso indelebile dalla creatività del messaggio e dal touch point utilizzato.
Il secondo esempio invece è Adidas, che in occasione di un’altra partita, quella dell’Italia contro l’Inghliterra, scegliendo sempre la stessa location, ha steso centinaia di magliette della nazionale, vestito i pizzaioli della pizzeria di Errico Porzio (...do per scontato che sappiate chi sia...) con i colori degli azzurri e allestito un campetto in Piazza Dante, che in realtà è una delle opere d’arte tra le più belle, se non altro per lo spirito che la contraddistingue, degli street artist Orticanoodles....ditemi voi se questa non è creatività, scelta dei touch point e gestione di una strategia di marketing territoriale che accende la miccia di una comunicazione internazionale autoamplificante e di indiscutibile successo.
Insomma, il local che vince ancora e scala le piazze internazionali, il territorio e le sue specificità che insegnano come far parlare di se nel mondo, tutto quello che da tempo in Mediakeys mettiamo in pratica con i brand che, come noi, credono nella forza degli amplificatori strategici, quelle sinergie potenti che partono dalla prossimità e, a volte senza avvertire, esplodono.
Proprio come le speranze di ogni ragazzo, che nella fiction affida la serenità futura alla presenza del mare fuori, e nella realtà da attore emergente ha capito già.
Nun t'preoccupà uagliò, c'stà 'o streaming for! ;)
Alla prossima, PEACE!
Oriana