Un uomo solo al comando
Tra un pugno di case, a poco più di 300 metri sul mare, in cima a salite brevi e aguzze, che ne avrebbero forgiato presto cosce formidabili. Lì nacque Fausto Coppi il 15 settembre di 100 anni fa, a Castellania, Italia contadina, bella gente semplice, valori antichi. La bici piaceva a tutti in famiglia: al babbo Domenico, al fratello grande Livio e piacque anche a Serse, il più piccolo, cui finì per costargli una morte tragica e precoce. E ciclismo si respirava ovunque in quelle strade, visto che di Novi Ligure, a due passi, era Costante Girardengo, di Tortona “Manina” Cuniolo, e Giovanni Gerbi, il Diavolo Rosso di inizio Novecento, era astigiano, poco più in là. Proprio per Girardengo fu coniato il termine “Campionissimo” e l’Omino di Novi si inalberò abbastanza quando, già a inizio ‘48 (invero un po’ presto) lo stesso superlativo si cominciò a scrivere di Coppi.
Fausto poi Campionissimo lo diventò al di là di ogni ragionevole dubbio, oscurando anche parecchio il vecchio Costante che, ad esempio, non si era praticamente mai cimentato all’estero, men che meno col terribile Tour de France.
Come per Eddy Merckx, il “Cannibale” capace di dominare a cavallo dei Settanta, con oltre 500 vittorie, su Fausto Coppi c’è unanime plebiscito nonostante alcuni passaggi a vuoto e un crepuscolo agonistico discutibile. L’assunto del giornalista coppiano, Gian Paolo Ormezzano, è condiviso da tutto il mondo degli appassionati e ormai consegnato alla Storia: “Merckx il più forte, Coppi il più grande”.
In effetti Coppi ha segnato la Storia del ciclismo e dello sport. L’ha scritta. E la sua incomparabile grandezza è derivata anche da congiunzioni astrali che ne hanno fatto un predestinato fra gli dei pagani. Arrivò al grande ciclismo nel 1940, alla Legnano di un certo Gino Bartali, protagonista del lustro precedente. Doveva essere il suo gregario, ma al Giro d’Italia il fato volle che il capitano cadde e l’allievo, promosso sul campo, si ritrovò a vincere la maglia rosa finale il giorno prima che Mussolini dichiarasse l’entrata in guerra dell’Italia. Il Rosa della recluta Coppi durò 6 anni, per la sospensione della competizione, in un periodo in cui lui lo alimentò col record dell’ora a fine ‘42, sulla pista di un Vigorelli già bersaglio di bombe.
Quando il ciclismo riprese Ginaccio era già il vecchio, 32 anni, mentre Fausto, 27, era ancora una speranza. Ressero magnificamente il tabellone regalandoci il duello sportivo del secolo. Bartali era l’uomo di ferro, l’indomito che non mollava mai, Coppi invece consegnò alla leggenda il suo modo di vincere, attraverso fughe solitarie che ne esaltavano il coraggio, oltre alla potenza in salita e al magnifico passo nel cronometro.
Di Fausto Coppi resta impressa la prima impresa, ritenuta impossibile sino ad allora, della doppietta Giro d’Italia e Tour de France, in un fantastico 1949. Un uno-due memorabile, ripetuto nel 1952 con superiorità persino maggiore. Del 1953 l’ultimo acuto, il quinto, al Giro d’Italia e, finalmente, il Campionato del Mondo a Lugano. Un palmares incredibile, da Campionissimo, per uno che si era fatto guerra d’Africa e prigionia, che si era visto togliere almeno cinque anni di carriera dalla sciagura bellica.
Certamente, alla sua leggenda ha contribuito anche una morte precoce e insulsa, 2 gennaio 1960, che lo ha consegnato troppo presto tra le icone del Novecento. Ma il mito di Fausto Coppi lo si deve anche alle sue vicende personali, per una vita privata coraggiosa in tempi bigotti, e sportive, dove ha aperto una nuova era di ciclismo, introducendo tante modernità tecniche, gestendosi anche con sapienza come manager di sé stesso. In tempi in cui il mondo del ciclismo era ancora capace di entusiasmarsi per la caratura di un enorme campione. Di un Campionissimo, appunto.
Giancarlo Brocci*
*Medico, giornalista, scrittore, è il fondatore dell’Eroica, la principale manifestazione di ciclismo d’epoca che si tiene in Italia e che riunisce oltre settemila appassionati ogni anno in un percorso di strade bianche tra le colline del Chianti. L’edizione 2019 si svolgerà il 6 ottobre, maggiori informazioni su eroica.cc
Ulisse | settembre 2019
co-founder, CEO & CTO presso Wikifriend
5 anniBellissimo ritratto, grande pezzo!