Una serie di cose che avevo
(Spoiler: è un elenco piuttosto lungo sì, ma scorrevole, giuro. Leggilo così com'è, andando a capo con gli occhi. Ti ritroverai in qualche passo e ti scoprirai a sorridere. Promesso.)
Ecco una serie di cose che avevo:
tempo da perdere
Monica Gatto, la mia amica immaginaria
il “nervo” della maestra Rosa, che tanto piaceva alla mamma
Daniel Pirola e il suo moccio
i maglioni di mia nonna Ada con la lana che pungeva la pelle sotto alla camicia
il nonno Elio, la sua testa rasata sempre ferita e il racconto del Drago a Sette Teste che raccontava a noi nipoti all’ora del pisolino
il pisolino e i miei cugini piccoli quando io stessa ero piccola
la spilla a farfalla che mia mamma mi appuntava con orgoglio al colletto
il colletto appuntato fino all’ultimo bottone che mi toglieva l’aria
le guance rosse quando raccontavo una bugia
i capelli cortissimi, tagliati a spazzola come Roy, il bambino più bello delle scuole elementari
i calzini bianchi con il risvolto ricamato a mano, portati sotto alle scarpette di vernice nere
le scarpette di vernice nere, da mettere solo la domenica per andare a messa
gli scubidù
il cicciobello con il corpo di gomma piuma
la casa delle barbie di cartone
la piscina a fiori con tre anelli gonfiabili
le battaglie a gavettoni e le corse a piedi nudi sui sassi del cortile
il diario dei segreti, quello con il lucchetto
i denti da latte, raccolti in una scatolina di legno
le estati in montagna con i miei amichetti della montagna che ora non so più chi siano
la grinta
la voglia di litigare
la testa in giù, sul divano, per allenarmi nelle verticali
il divano sfondato per colpa delle mie verticali
la paura della trave alta, in palestra
la cartella di Puccy per tutte e 5 le elementari
i righelli e il compasso
la collezione di cassette “Note d’autore” che papà collezionava per me con i punti della benzina
il cacciavite grande, con il pomolo arancione, che mi faceva da microfono
la mia cameretta che, anche se condividevo con mia sorella, è sempre stata il mio solo rifugio
le lucertole in giardino che aspettavo al sole per spruzzarle di silicone e vederle agonizzare (le odio)
il pollaio, le galline e le uova
la zia Teresa che dalla finestra del suo cucinino mi guardava salire le scale di casa al rientro da scuola
la pipì tra i filari di pomodori perché non c’era tempo per quelle cose quando si giocava
il nascondino tra le pannocchie
i campi di pannocchie e il silenzio della via dove abitavo
il gelato una pallina di liquirizia al Punto Freddo, in piazza
il panificio in centro da cui compravo la mantovana calda con il cremino sciolto dentro
il Frattino, al gusto di cacao e il Nesquic poi
gli album di figurine delle prime serie tv
l’uovo sbattuto con lo zucchero per merenda
Consigliati da LinkedIn
i jeans a vita bassa
le Nike perché le avevano tutti
gli spasimanti, che in famiglia da me, li chiamavano “i mosconi”
i pomeriggi in patronato
i primi baci con la lingua sul Ciao di Alvise
la compagnia di amici, tutti con i brufoli
i brufoli
l’apparecchio ai denti, detto “le rotaie”
la mia migliore amica Lisa
le antipatie feroci per quelle che avevano più tette di noi
i camposcuola diocesani e gli amori che vi sbocciavano per il tempo di una settimana
le lezioni di ballo da sala e le mie scarpette con i brillantini e dei piccoli tacchi
lo zaino Invicta e le Superga
il reggiseno con il ferretto che bucava il pizzo e ti si conficcava all’altezza dell’ascella
l’ora di ginnastica a scuola e le giustificazioni in età da ciclo
le recite e le occupazioni
la paura di stare a casa da sola la sera
gli orari per guardare la tv
i compiti
il sabato sera in creperia ma solo fino alle undici
il coprifuoco
l’obbligo di rispondere al trittico: dove vai, con chi vai, quando torni
la mia prima valigia, quella blu, dove allora ci stava di tutto e adesso la uso per tenere i libri che non ci stanno più sugli scaffali dello studio
la mia prima bicicletta, da maschio, di quelle con la sella da moto
i pattini a rotelle, prima dei rollerblade, quelli con il tappo davanti per le frenate che non ho mai imparato a fare
le giornate al mare senza ombrellone e senza protezione solare
le granatine alla menta
le sigarette fumate di nascosto
i locali dove si fumava per andarci a fumare di nascosto
dieci chili di meno
le ferie pagate
le risate fino alle lacrime, anche se qualche volta accadono ancora
la fissa per i capelli lisci, come Kelly di Beverly Hills
la competizione con mia sorella
l’amore a portata di mano
il pensiero di diventare madre
E tu, quali altre cose avevi?
Prendi carta e penna e listale una dopo l'altra, senza pensarci troppo. Ti riuscirà facile da subito, ti si apriranno ricordi, visi, sensazioni e a una certa -sono convinta- sentirai pure fame!
E poi starai meglio.
Formatrice | Consulente | Storyteller. Scrittura e storytelling per conoscersi, comunicare e gestire il cambiamento.
1 annoLe liste sono potentissime. Io in un mio libro ho fatto la lista di quello che “non mi serve più”, lista che ogni tanto rinnovo, perché pensiamo sempre di avere bisogno di emozioni, oggetti, persone, sogni ma magari tutta questa roba ha fatto il suo tempo.
Social Media Manager ~ Visual Designer ~ "Joomla! lover!" ~ Web Developer ~ Curiosa, attenta e piena di Idee ~ Vendo Immaginazione, Strategie, Parole, Sorrisi ed Emozioni per il tuo Marketing sul Web
1 annoDavvero un ottimo spunto! Grazie!
Gestione del sapere su misura? Certo, con Semplicità, Supporto e Innovazione! 😎 Marketing Strategico e Formazione on-demand 👉 Soluzioni digitali per aziende che puntano su Assistenza, Vendite e Knowledge Management.
1 anno👏 👏 👏
Responsabile Territoriale Confartigianato Imprese Ferrara - Segretario di Zona- coordinatore movimento Donne Impresa Ferrara per Confartigianato Imprese Ferrara
1 annoMeraviglia 😍👏🏻👏🏻👏🏻
Copywriter. Press Office. Podcaster. I testi sono come le ricette: hanno bisogno delle parole giuste e di chi le sa combinare con passione. #leparolecontano
1 annoNon mi ero mai resa conto di scrivere per liste...lo faccio quando scrivo su un taccuino tutto ciò che serve ad un progetto, qualunque esso sia, e ora lo faccio su Miro..aiutata anche dalla Ai integrata...grazie per avermi dato questa consapevolezza sconosciuta.