Una storia tutta italiana
Stefano è un caro amico che conosco da 33 anni a cui voglio tanto bene. Siamo cresciuti insieme professionalmente. Sino all'età dei 30anni ci incontravamo ogni giorno.
Pazzo come un cavallo!
All'età di 14 anni iniziò a lavorare nella tipografia del padre: un locale di 100mq con una "Stella" tipografica, la mitica Heidelberg 1 colore, due banconi pieni di caratteri mobili (meraviglioso), una macchina piana dedicata alla stampa degli annunci funebri.
Si faceva tutto "a mano".
Poi è arrivato lui: in pochissimo tempo iniziò a trasformare l'azienda di famiglia inserendo la tecnologia. A quel tempo non era facile, credetemi.
Così, 30 anni fa, inizia dapprima acquistando una bicolore 50x70, poi una quattro colori 70x100: una macchina che faceva fatica a starci in quella stanzetta.
Le macchine da stampa erano grandi ed i bancali di carta somigliavano a muri altissimi. Non ci si stava più in quella stanza da cui tutto è partito.
Da lì il salto: un capannone nuovo nel quale lui, in prima persona, si mise a curare e dirigere tutti i lavori edili e di progettazione.
Dalla macchina da stampa, alla ruspa, ai cavi: saltava come un funambolo!
Investimenti su investimenti da non dormire la notte.
Io non conosco nessun altro con queste capacità e grado di versatilità.
Una corsa continua sino ad oggi:
• due aziende
• quattro stabilimenti
• almeno 20 dipendenti
• macchine da stampa digitali, flexo, serigrafiche, offset, forni in linea, verniciatura UV in linea, oro in lamina, oro in polvere, effetti in rilievo.
Il suo segreto?
U.S.P. (Unique Selling Proposition)
Sulle etichette (da vino soprattutto) oggi non lo batte nessuno.
Stefano è l'Aranzulla delle etichette!