VendiStory 4 (di Tabariz Fimoto)
…….Luca era già pronto a suonare il citofono, a comporre quel codice che di lì a qualche giorno lo introdusse, insieme alla sua emozione, al primo incontro con la nuova realtà …..
L’ambiente, già descritto come moderno, era animato più che arredato, le persone sembravano essere un tutt’uno con il compito assegnato, non vedevi sguardi persi, situazioni in cui spesso Luca si scontrava nella sua attuale realtà, nessuno sembrava girare a vuoto e tutti rincorrevano un proprio personale obiettivo senza che alcuna persona o alcuna evenienza esterna li potesse distrarre.
Anche le ragazze che si alternavano al passaggio riuscivano ad avere un fascino particolare indipendentemente dall’aspetto fisico, fascino dettato dalla soddisfazione di essere in un ambiente dove familiarità e rispetto si fondevano nel nome dell’efficienza.
In fondo al corridoio capì che risiedeva l’ufficio del Titolare solo per il fatto che le persone entravano con passo lento e misurato e ne uscivano con l’ansia dettata dai tre o quattro problemi che si portavano in dote dal breve colloquio. Nessuno era in preda al panico, nessuno era assediato dal timore di non farcela perché il “non” era come abolito dai loro possibili scenari.
Aspettò una decina di minuti e poi fu accolto da Fabio, il Responsabile che per primo si era fatto vivo con messaggio su Linkedin e che poi lo avrebbe invitato di lì a poco ad andarlo a trovare in sede. L’approccio fu condito di quel “normale” entusiasmo dettato dalla volontà di conoscere la persona che si ha di fronte. Nessuna acclamazione ipocrita, nessuna falsa affermazione di entusiasmo …..d’altronde fino ad allora non si erano mai incontrati nessuno dei Due sapeva come era fatto l’altro, dovevano cominciare a conoscersi, perché quindi lasciarsi andare a complimenti gratuiti ?