Vergognatevi!
La Ocean Viking, con a bordo 104 persone salvate in mare al largo della Libia (tra le quali 41 minori e dieci donne, di cui due incinte), viene fatta attraccare al porto di Pozzallo dopo 11 giorni di estenuante attesa.
La Sea Watch 3, quella di Carola Rackete, prima di forzare il divieto salviniano di entrare nelle nostre acque, ne attese appena tre di più.
E i migranti a bordo, in quel caso, erano solo 42.
Entrambi i decreti sicurezza di Salvini, quelli che facevano tanto indignare le opposizioni, sono ancora lì dov’erano.
Intonsi e immacolati.
Nessuno ha neanche lontanamente pensato di abrogare quelle due vergogne.
La Sea Watch, invece, denuncia su Twitter: "Nessuna discontinuità: una continua presa in giro. Ci viene negata l’autorizzazione a uscire dal porto nonostante la nave sia giuridicamente libera. Con diniego immotivato della Prefettura di Agrigento, il Viminale prolunga il sequestro in continuità con il governo precedente".
Dal 1 novembre si rinnoveranno automaticamente i patti che fece Minniti con la Libia, quelli che costringono i migranti nei centri di detenzione in condizioni disperate e disumane, quelli degli stupri sistematici, delle morti per percosse, malattie, malnutrizione.
Nel frattempo, da quando Minniti li concepì, dopo il primo rinnovo ad opera di Salvini, in Libia è anche scoppiata una guerra.
Migliaia di persone sono chiuse all’interno di veri e propri lager pagati con i nostri soldi e, ogni giorno, lì dentro, rischiano la vita.
E dopodomani quegli accordi criminali si rinnoveranno automaticamente, nell’indifferenza generale.
La differenza di posizioni di questo governo, rispetto al precedente, per quanto riguarda l’immigrazione, sta solo nel fatto che non ne parla.
Non fa gli spot elettorali sulla pelle dei migranti, come faceva lo sciacallo alla Nutella, ma sostanzialmente si comporta nella stessa, identica, maniera.
E volete sapere qual è la cosa più disgustosa e ridicola?
Che lo fanno perché “sennò vince Salvini”.
Non si oppongono, nei fatti, alle politiche xenofobe del leghista, per paura di “avvantaggiarlo elettoralmente”.
Non capiscono, come dei perfetti imbecilli, che chi vota Salvini seguiterà a votarlo e chi, invece, si aspettava da loro un cambio di rotta su questi temi rispetto a quanto visto in precedenza, li abbandonerà ben presto.
Tra due giorni, in nome del “sennò vince Salvini”, diverse migliaia di uomini, donne e bambini, saranno nuovamente condannate alla prigionia, allo stupro sistematico, alla reclusione, alla schiavitù, a morte.
Vergognatevi.
Emiliano Rubbi