Verso nuove tendenze di risparmio
Lo studio Consob, uscito la settimana scorsa, mette in evidenza le tendenze degli italiani nei confronti del risparmio e degli investimenti.
Gli Italiani sono un popolo tradizionalmente restio agli investimenti e alcuni elementi di questa mentalita' sembrano permanere anche nel recente studio. Tuttavia, e' importante mettere in evidenza i fattori che ci portano verso nuove modalita' di risparmio. E il ruolo che gli Italiani all'estero potrebbero avere in questo processo e la loro influenza nei confronti dei connazionali rimasti in Italia potrebbe essere una componente importante.
Il "tesoretto italiano", ossia la liquidita' depositata sui conti correnti degli abitanti del Bel Paese, e' tra le piu' alte in Europa e in momenti economici non favorevoli ha rappresentato un cuscinetto importante per le casse dello Stato. Secondo lo studio Consob, il 31% degli italiani riesce regolarmente a risparmiare. Tuttavia il concetto di risparmio "all'Italiana" e' basato sul mero accumulo e deposito di contante in banca. Il risparmio inteso come mero accumulo e' molto diverso dal concetto di risparmio attivo, ossia l'allocazione di capitale in prodotti finanziari. Sul lungo termine le differenze sono evidenti: l'accumulo porta alla dispersione di ricchezza, con perdite di valore effettivo del capitale tenuto in banca a causa dell'inflazione; il risparmio attivo porta invece alla creazione di ricchezza, grazie ai processi di capitalizzazione composta e alla maturazione di interessi sui propri fondi.
Molti Italiani residenti nel Bel Paese fanno fatica ad adottare forme di risparmio piu' attive, e una delle cause potrebbe essere la mancanza di educazione finanziaria. Lo studio Consob evidenzia come il 30% degli intervistati non conosca concetti come conto corrente, azioni, obbligazioni, depositi, fondi pensione. Il 21% addirittura non conosce i rudimenti di finanza personale, basati su nozioni piu' basilari quali inflazione, diversificazione, rapporto rischio-rendimento. La mancanza di educazione finaziaria porta l'individuo ad appoggiarsi su istituzioni identificate come sicure, come la banca, le Poste e lo Stato o a pensare al risparmio come mero accumulo, cioe' come semplice deposito del "soldino in banca". Il problema di questi concetti e che sono obsoleti e, se trascinati nei nuovi contesti, possono generare fragilita' finanziaria.
I nuovi contesti in cui viviamo e lavoriamo, piu' internazionali e globalizzati, distaccano il professionista moderno dai mezzi tradizionali della sicurezza sociale e dalle istituzioni che tradizionalmente identifichiamo come custodi delle nostre sicurezze finanziarie. Oggi, per esempio, non si pagano piu' i contributi allo Stato per tutta la vita e non si tengono piu' i nostri risparmi nella filiale bancaria dientro casa. L'apertura a contesti piu' globalizzati richiede una ulteriore apertura a livello finanziario: apertura ad istituzioni finanziarie nuove, apertura a nuove pratiche di risparmio gestito, che possano creare stabilita' finanziaria nel tempo per l'individuo e per la famiglia.
In questo processo verso nuove tendenze di risparmio, il numero crescente degli Italiani all'estero avra' un ruolo pioneristico e portera' una forte influenza sugli Italiani "rimasti a casa". Questo perche' il professionista all'estero deve costruirsi una posizione previdenziale autonoma, ed e' quindi inserito in un ambiente dove e' necessario familiarizzare con la pianificazione finanziaria privata, anche soltanto per la semplice costruzione della propria pensione. Anche gli Italiani che risiedono nel Bel Paese adotteranno presto ed in misura maggiore gli stessi "stili" di risparmio. Il processo appare al momento piu' lento data al maggior pressione fiscale e il ruolo del welfare generale e del sistema assistenziale nella tradizione Italiana, che ovviamente continua a far sentire la sua presenza. Tuttavia si tratta di una realta' difficilmente sostenibile sul lungo termine. L'esperienza di pianificazione privata degli italiani all'estero passera', magari attraverso la comunicazione con parenti e amici in Italia, anche a chi ha deciso di non partire, portando il Paese all'adozione crescente delle nuove tendenze di risparmio attivo.