Vieni con noi nel paese più felice al mondo: il BHUTAN
Il Bhutan è un paese profondamente impregnato delle tradizioni Buddhiste Vajrayana, che ebbero origine con l’arrivo e l’influenza positiva del Guru Padmasambhava nella metà dell’VIII secolo d.C. Vajrayana è spesso tradotto come ‘sentiero indistruttibile’, che utilizza mezzi abili e saggezza per rimuovere ostacoli e difficoltà presenti durante il viaggio verso l’illuminazione. Seguire questo sentiero richiede una straordinaria devozione e un’intelligenza superiore da parte dei praticanti. Oggi, il Bhutan è l’unico paese al mondo dove il Buddhismo Vajrayana è religione di stato e i suoi principi guida sono incorporati nella politica del governo.
Oggi, sempre più persone si interessano al Bhutan, e molti osservatori internazionali lo considerano una terra della felicità. Il governo stesso ha alimentato e sviluppato il concetto di Felicità Nazionale Lorda, introdotto per la prima volta dal visionario Druk Gyalpo Jigme Singye Wangchunck, il Quarto Re del Bhutan, considerato essere una delle più importanti innovazioni nella storia Bhutanese. La politica della Felicità Nazionale Lorda ha molte componenti: una è quella di cercare di preservare e promuovere la cultura tradizionale del Bhutan. La felicità può essere definita come uno stato mentale positivo e opposto alla sofferenza. E l’obiettivo finale del Buddhismo è proprio quello di creare le condizioni per eliminare la sofferenza. I festival che si tengono ogni anno in Bhutan vengono offerti al pubblico per fornire insegnamenti ed esperienze dirette legate al sentiero verso l’illuminazione.
I Tsechu (festivals sacri) sono organizzati in monasteri, dzongs, o templi di comunità. Parteciparvi genera uno stato mentale positivo duraturo. I Tsechu promuovono un ambiente nel quale tutti i membri della società, indipendentemente dalla posizione sociale, coltivano un atteggiamento armonioso che determina azioni positive. I maggiori Tsechu si svolgono a Thimpu, Paro e Bumthang. In Bhutan si ritiene che lo Tsechu sia il meccanismo perfetto per promuovere la felicita e l’armonia, e che rafforzi la comunità e i legami sociali.
La maggior parte dei festival Tsechu hanno come protagoiste le danze, pensate dai maestri del Buddhismo Vajrayana e raccoglitrici di molti dei suoi insegnamenti. Lo scopo principale del Buddhismo è raggiungere l’illuminazione, ed esistono infiniti modi per raggiungerla. Tutti i presenti, inclusi i danzatori, possono essere liberati dalla sofferenza che pervade la vita terrena.
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Che siano organizzate da un villaggio o da un monastero dzong, le feste religiose rappresentano il punto più alto della vita di una comunità: danze rituali, ma anche folkloristiche che possono durare più giorni. I danzatori sono monaci o laici e possono portare o meno delle maschere. Le danze rituali si dividono in tre categorie: sottomissione, vittoria e insegnamento. La coreografia, i costumi e le maschere delle danze di sottomissione sono spettacolari. Le divinità assumono un aspetto terrificante per annientare gli spiriti nefasti, simboleggiati da una figurina posta in una bottiglia nera triangolare. In alcuni dei Tsechu più importanti, come quello di Paro, ad esempio, l’ultimo giorno all’alba, dalla sommità del monastero dove si svolge il festival, viene srotolato un enorme pannello di tessuto, il thongdrol, che rappresenta il Guru Rimpoche Padmasambhava, portatore di libertà.
Parti alla scoperta del Bhutan con il viaggio di gruppo in italiano accompagnato dall'antropologa e guida Anna Canuto, esperta della destinazione. L'itinerario si terrà in occasione dei suggestivi e tradizionali festival di Dechemphu e Jakar!
Quando: 8 - 23 novembre 2024
Costo: a partire da 7.700€