VIETATO ALLE DONNE
(tranquille … è solo un titolo per farmi leggere)

VIETATO ALLE DONNE (tranquille … è solo un titolo per farmi leggere)

Vi scrivo poche righe fra economia e gender gap (che brutte parole usano gli inglesi).

Una riflessione fra il serio e il faceto.

Ma più serio che faceto.

Stiamo assistendo a cortocircuiti della logica. Si parla di risparmio gestito e si cerca di far tornare a spendere. Si parla di parità di genere e l'unico flebile segnale che gli assomigli lo vediamo negli spot dove si stanno inserendo maschietti a fare le pulizie (ridicolizzati così si capisce che è per scherzare!) ... che va o andrebbe benissimo, ma nello stesso tempo smaschera la capacità della pubblicità -negata fino a ieri dai pubblicitari- di poter/voler incidere sui comportamenti.

Gli effetti delle crisi economiche, anche quella provocata dal piccoletto (C19), sono però facilmente risolti da chi dispone di posizioni privilegiate: chi ha sempre avuto tanto non fa una piega, anzi ha un po’ di più, e chi gestisce il lavoro, la distribuzione e la vendita di beni -anche di prima necessità- non fa altro che o licenziare o aumentare i prezzi, per ridistribuire non il suo reddito, ma le sue perdite, usando la necessità come occasione per non fare una piega (appunto).

Ci sono anche mosche bianche, per carità! Ma anche quelle, essendo sparute, rischiano di apparire, anziché modelli da imitare, altri strumenti di marketing per mantenere -o addirittura ottenere- visibilità, consenso, attenzione, fidelizzazione e le prevedibili retoriche medaglie attribuite dai media a caccia di scoop (che brutte parole usano gli inglesi).

Arriva il faceto (un po’ anche serio). Vogliamo risolvere la crisi dei consumi e della spesa in generale? Vietiamo alle donne l’ingresso nella grande distribuzione: in questo modo, costringendo gli uomini a fare loro la spesa, si verificherà quello che a questo punto ogni donna sa già. L’uomo in genere non ha dimestichezza con l’oculatezza della spesa al supermercato e con l’economia domestica in genere. Gli chiedi di andare a prendere il latte e torna con le patatine, la birra, le caramelle, le braciole pronte e prende tutto senza guardare i prezzi al kg (vera discriminante per capire se un’offerta è degna di tale nome). L'uomo al supermercato pensa anche alle donne e compra qualcosa anche per loro, pensando di fare un bel gesto... ma in genere sbaglia sempre o perchè sbaglia propro articolo (crema da notte anzichè da giorno o viceversa), o perchè imprudente ("ti ho preso una crema antirughe portentosa"... ), o perchè quello che compra mette in evidenza il suo antico pensiero ("cara ti ho comprato una pentola che era in offerta" ... o "una scopa nuova" ... o cose così). L’uomo (sto parlando in generale, lo so che ci sono le eccezioni!) non prende solo cose in più o sbagliate, ma anche "di più" nel senso di quantità, perché non essendo abituato alla gestione dell’economia domestica non ha il senso delle dosi. Tranne quelle della birra. E mi fermo qui perché ci sarebbero aneddoti da riempire un libro. Per farla breve, quello che volevo arrivare a dire, fra il serio e il faceto, è insomma che per risollevare le sorti dell’economia anche solo puntando solo sulla vendita di alimenti, basterebbe vietare l’ingresso nella gdo alle donne. Di colpo la spesa procapite schizzerebbe verso l’alto e sarebbero tutti più contenti. Forse anche le donne. Ma mi viene il dubbio che qualcuno potrebbe dire che anche qui verrebbe dato il “merito” agli uomini. Insomma non è mai finita!

Prendetela fra il serio e il faceto mi raccomando.

E comunque resto a disposizione, sperando in un seguito leggero.

Ora scusate, ma devo andare al supermercato a prendere il latte.

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