voglia di fare

voglia di fare

5 giornate di 8 ore, trascorse assieme a 25 ragazzi.

Questi sono i numeri di una esaltante esperienza di formazione che mi ha visto come docente a confrontarmi sull'attività di "sales account" con ragazzi, di età media inferiore ai 30 anni, alla ricerca di occupazione o interessati a scoprire le dinamiche di questo lavoro.

Tutti ragazzi con formazione universitaria - alcuni da completare - la maggior parte economica, ma anche linguistica, giuridica, tecnica e persino umanistica ed artistica.

La maggior parte di loro con esperienze di lavoro in contesti diversi, maturate talvolta all'estero, tutti curiosi ed interessati, con una gran voglia di fare ed imparare.

Per 5 giorni mi hanno seguito con entusiasmo, nell’analisi e nelle simulazioni dei momenti principali dell’attività commerciale: dalla preparazione alla individuazione del target, dalla comunicazione (es.: la telefonata “a freddo”) all’attivazione del contatto, dall’incontro fino alla gestione del feedback.

È sconfortante scoprire che le uniche loro paure ed incertezze scaturiscono dalla maggior parte dei rapporti ed esperienze con il mondo del lavoro: il “silenzio” da parte delle società che ricevono i CV, la precarietà dei contratti e l’indifferenza (?!) nell’impostazione del lavoro.

Condivido un esempio su tutti: una società ha chiesto al collaboratore di chiamare i privati al telefono per vendere i servizi proposti e, dopo qualche giorno, gli ha chiesto di smettere con le telefonate ed uscire per iniziare una attività diretta "porta a porta".

Cosa c'è di strano? Che la formazione, per permettere ai collaboratori di approfondire la conoscenza sull'azienda e i servizi proposti, era stata programmata, ma, dopo diverse settimane dall'inizio del lavoro, non era stata ancora svolta.

Le persone e i giovani preparati che hanno “voglia di fare” sono una ricchezza che non può e non deve essere vanificata da modi di gestire il lavoro superficiali e non appropriati.

Concordo con quello che hai detto. Certo in alcuni settori il door to door non esiste proprio. Ma in altri è sicuraemente una ottima arma di azione se gestita bene con le telefonate.

Lorenzo Bagnoli

Autista professionista presso ARRIVA ITALIA

6 anni

Grazie per la condivisione! Sulla superficialità credo ci sia ancora molto da fare, credo sia uno dei mali di molte aziende del nostro paese. Sulle aziende che non rispondono ai CV... il discorso è più ampio e delicato. Molti ti scartano a priori perché sei vecchio, hai famiglia o perché sei troppo emotivo. Poi anche perché, come dicono alcuni dati, si trova lavoro più facilmente con le proprie conoscenze che attraverso gli annunci. Non è banalità, è realtà. Io ho tanta voglia di fare! Datemi possibilità di mettermi in gioco nei miei 33 anni di età per migliorare e cambiare!

Paola Ronchi

Consulente | Innovation Manager | Direttore Generale |Temporary Manager | Organizzazione Aziendale | Start-up | ✔ Business Plan ✔PMI

6 anni

bravo Luca!

Grazie della condivisione e complimenti.

Carlo Fabris

Senior Business Developer at VVLAB | SIEM | XDR/EDR | SOAR | DLP | SOC

6 anni

Complimenti Luca!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Luca Costella

Altre pagine consultate