WHERE IS THE LAND OF LIONS ?

Viaggiare è sempre un buon modo di festeggiare capodanno, e per questo propongo di farlo con me in Sud Africa. Lasciando l’inverno per trovare l’estate ma con lo stesso fuso orario di Roma. Un viaggio foto-giornalistico, per capire e contribuire a salvare la terra dei leoni e dei rinoceronti.

È passato quasi un secolo da quando Ernest Hemingway andava a caccia di trofei in Africa ma riservava disavventure e delusioni ai cacciatori protagonisti dei suoi romanzi.  Nello stesso arco di tempo i leoni sono passati da circa 200.000 a 20.000 e secondo i dati del WWF, hanno perso il 90% del loro habitat*.

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Nel nostro viaggio affronteremo questo tema strettamente connesso alla recente decisione del ministro dell'ambiente Barbara Creecy, di vietare gli allevamenti di leoni in Sud Africa ma non la loro caccia in natura, e cercheremo di capire come salvaguardare i 3500 leoni selvaggi rimasti, e che fine faranno gli oltre 8000 allevati. Un giallo che coinvolge, cacciatori e bracconaggio, cambiamento climatico, allevatori e agricoltori, lobby internazionali, medicina alternativa cinese e mondo della comunicazione.

Durante il viaggio incontreremo uno dei protagonisti della lotta al bracconaggio, e visiteremo il Kruger National Park, famoso per i suoi Panthera Leo Krugeri, i leoni attualmente più grandi in natura. Alcuni di questi sono bianchi, non perché coperti di neve come è successo eccezionalmente a luglio scorso, ma a causa di una modifica nel genoma simile all’albinismo. Ma in Sud Africa non c’è solo il leone, gli altri big five e la tipica fauna del bush con zebre, giraffe, ippopotami, coccodrilli, antilopi... in questa grande terra si possono avvistare anche le balene dalla costa a Hermanus,  vedere i pinguini a Boulders Beach, le otarie a Hout Bay e i babbuini a Capo di Buona Speranza. 

Sono stato più volte in Sud Africa, alla ricerca degli ultimi Boscimani, nelle piantagioni di Roibos, o alla scoperta di nuove pitture rupestri nel Cederberg, e la fotografia è sempre stato un mezzo per vedere meglio ciò che mi circondava.  Anche solo con un cellulare, in questo viaggio, impareremo a produrre e leggere le immagini per capirne le potenzialità e i limiti. 

Tra i protagonisti delle nostre foto ci saranno di sicuro i colori. I viola-blu dei viali di jacaranda a Johannesburg, i rossi delle Protee che crescono selvatiche, il verde che ricopre il Blyde River Canyon o i colori delle sterminate vigne dello Stellenbosch, le tinte accese del quartiere Bo-Kaap di cape Town o le cabine colorate sulla spiaggia di Muizenberg... si potrebbe pensare che tutti questi colori sono il motivo per cui il Sud Africa viene chiamato the Rainbow Nation. In realtà l’arcobaleno rappresenta l’intreccio di etnie e culture che una storia drammatica ha fatto scontrare e poi in qualche modo unire in questo lembo d’Africa, rendendolo il simbolo stesso del colonialismo e della lotta contro il razzismo. Visiteremo il museo dell’Apartheid di Johannesburg, un luogo dal quale si esce con due convinzioni: che i diritti acquisiti vanno difesi ogni giorno e che anche le ingiustizie commesse da chi è più forte possono essere vinte. E questo oggi va detto ad alta voce ovunque sia possibile.

PER INFO CAPODANNO IN SUD AFRICA 

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* fonti: articolo di africanews.com, agosto 2024 e WWF