Bruxelles: AIA con il suo Presidente Marco Raviolo, ha fatto parte della rappresentanza di Federchimica all’incontro al parlamento Europeo. Un momento importante per valorizzare il nostro settore, strategico per l’innovazione industriale e le tematiche ambientali Europee
L’industria chimica è fondamentale per affrontare concretamente la transizione ecologica e digitale: il suo ruolo va riconosciuto e valorizzato nelle politiche economiche e ambientali della Ue. È questo il messaggio che Francesco Buzzella, Presidente Federchimica, ha voluto trasmettere nel corso dell’incontro, organizzato oggi in Parlamento a Bruxelles dalla Federazione nazionale dell’industria chimica rivolto ai decisori politici europei. La chimica è un settore strategico per l’Europa e per l’Italia: con una quota pari a circa il 15% (655 miliardi di euro nel 2023), l’Unione Europea è il 2° produttore al mondo, mentre l’Italia – con 67 miliardi di euro di fatturato – è il 3° produttore europeo, con una quota pari a circa il 10% (dopo Germania e Francia) e il 12° al mondo. “Il ruolo della chimica va ben oltre il proprio perimetro – ha dichiarato Buzzella. “Siamo il cuore pulsante dell’innovazione industriale e al centro di numerose innovazioni che stanno guidando la transizione verso fonti di energia pulita e rinnovabile. Tecnologie come il riciclo chimico, materiali innovativi, cattura e riutilizzo della CO2, biocarburanti e prodotti chimici da fonti rinnovabili, sono essenziali per l’economia circolare e la transizione ecologica. Senza un’industria chimica forte, molti settori a valle – dalle costruzioni all’automotive, dall’agroalimentare al tessile – non potrebbero evolvere verso modelli più sostenibili e competitivi. Oggi ci troviamo a operare in un clima internazionale difficile: rallentamento della crescita economica, inflazione persistente e pressione crescente sui costi energetici sono elementi critici, specie in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche, instabilità delle forniture di materie prime; soffriamo la crescente competizione dei Paesi emergenti, che offrono condizioni di produzione più vantaggiose a fronte di minori tutele ambientali e di welfare”. Infatti, la quota europea nelle vendite globali di prodotti chimici in 10 anni è scesa dal 17% al 14%, con una riduzione della produzione europea... 𝐌𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨: https://lnkd.in/dUW85jux