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Ungheria
Palazzo del parlamento
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Stemma e Bandiera
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Ungheria è uno Stato dell'Europa centrale che confina con la Slovacchia, l'Ucraina, la Romania, la Serbia, la Croazia, la Slovenia e l'Austria.

Da sapere

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Nel 2002 l'Ungheria apparve al 13° posto nella classifica delle nazioni più visitate al mondo. Secondo l'Ufficio centrale di statistica nazionale, nel 2016 i pernottamenti ammontarono a 27 695 465, con un incremento del + 7,0% rispetto all'anno precedente.

I visitatori provengono per il 98% da altri paesi europei. I Tedeschi figurano al 1° posto (548,173), seguiti da Britannici e Austriaci. Nel 2016 gli Italiani erano all'ottavo posto (251,210), davanti a Slovacchi e Francesi. La maggior parte dei turisti arriva in auto e rimane per un breve periodo di tempo.

La destinazione turistica più popolare del paese è la sua capitale (38.2%), seguita a ruota dal lago Balaton (19.5%), dal Transdanubio (10.9%) e dalla regione montuosa del nord (8.2%).

Quando andare

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La stagione turistica va da aprile a ottobre. Luglio e agosto sono considerati i mesi migliori per una visita.

Lingue parlate

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Ungherese, inglese e tedesco.


Territori e mete turistiche

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Mappa divisa per regioni — passa alla mappa interattiva
Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
      Ungheria centrale La regione più visitata del paese, in quanto comprende la capitale, Budapest, la zona dell'ansa del Danubio e la provincia di Pest.
      Regione del lago Balaton Ricompreso nel Transdanubio, il lago Balaton costituisce una primaria attrazione turistica in un paese privo di sbocchi al mare. Non a caso il lago è riferito come "Mare ungherese".
      Transdanubio (Dunántúl in ungherese) Con Transdanubio si intendono i territori sulla riva destra (o occidentale) del Danubio fino ai confini con Austria, Slovenia e Croazia. Transdanubio è diviso in una parte centrale, meridionale e occidentale.
      Ungheria settentrionale Città storiche, regioni vinicole e terme: tutte cose da non perdere.
      Grande pianura ungherese In qualche modo isolata dal resto della nazione. Una vasta regione pianeggiante di cui Debrecen potrebbe essere considerato il capoluogo non ufficiale.

Centri urbani

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  • 47.49833319.0408331 Budapest La capitale dell'Ungheria è considerata una delle città più belle d'Europa grazie alle sue architetture, ai suoi musei, ai suoi parchi e anche grazie alle splendide viste dalle colline di Buda sul Danubio.
  • 47.530721.62452 Debrecen La seconda più grande città del paese.
  • 47.68717.6353 Győr A metà strada tra Budapest e Vienna, Győr costituisce una piacevole sosta anche di poche ore per dare uno sguardo al suo centro storico d'impronta barocca situato alla confluenza dei fiumi Danubio, Raba e Rebca.
  • 46.90819.6944 Kecskemét Una città famosa per la sua vibrante musica, il brandy alla prugna e l'architettura Art Nouveau.
  • 48.103520.7855 Miskolc Terza città del paese per popolazione, Miskolc giace sul versante orientale dei monti Bükk ed è famosa soprattutto per la piscina termale all'interno della grotta naturale di Tapolca (Barlangfürdő).
  • 47.956221.71596 Nyíregyháza Una città di medie dimensioni situata nelle grandi pianure orientali e rinomata per le terme, i musei e un festival d'autunno a cadenza annuale.
  • 46.07718.2287 Pécs L'antica Sopianae dei Romani, famosa per la necropoli paleocristiana del II secolo d.C. e per i monumenti del periodo ottomano.
  • 46.252220.15018 Seghedino Soprannominata "città del sole" a causa delle scarse precipitazioni che le assicurano cieli limpidi tutto l'anno, Seghedino è una città universitaria, famosa in Ungheria come "patria della paprica", il peperoncino rosso importato dai Turchi ottomani che accompagna le pietanze locali.
  • 47.19218.40849 Székesfehérvár Antica residenza reale, oggi famosa per le sue architetture barocche e i suoi musei.

Altre destinazioni

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  • 48.467720.50541 Aggtelek Bellissime grotte con stalattiti e stalagmiti.
  • Bükk Una sezione dei Carpazi nei cui pressi si trova il Parco nazionale di Bükk.
  • 47.997519.59212 Hollókő Villaggio etnografico i cui abitanti, i Poloc (un sottogruppo ungherese) hanno mantenuto il dialetto e i costumi originari.
  • 47.54721.1693 Parco nazionale di Hortobágy la più grande steppa ancora esistente nel centro europa, oggi parco nazionale e riserva della biosfera oltre ché patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO.
  • 47.78518.9694 Visegrád Cittadina di 2000 abitanti circa, famosa per i panorami ineguagliabili sull'ansa del Danubio.


Come arrivare

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Requisiti d'ingresso

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L'Ungheria è un membro dell'Area Schengen.

Non ci sono controlli alle frontiere tra i paesi che hanno firmato e attuato il trattato, ossia quelli dell'Unione europea (ad eccezione della Bulgaria, Croazia, Cipro, Irlanda e Romania) e poi Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Gli aeroporti in Europa sono, pertanto, suddivisi in corsie "Schengen" e "non-Schengen", che di fatto si comportano come gli equivalenti nazionali dei voli "interni" e "internazionali". Se si vola da fuori dell'Europa verso un paese Schengen per poi continuare verso un altro, verranno effettuati i controlli di immigrazione e doganali al primo scalo per poi continuare verso la destinazione finale senza ulteriori verifiche. Si noti che indipendentemente dal fatto che si viaggia all'interno dello spazio Schengen o meno, molte compagnie aeree continueranno a insistere per vedere la vostra carta d'identità o passaporto.

I cittadini dell'UE o AELS (l'"Associazione europea di libero scambio", nota in inglese come EFTA, e composta da Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) per l'ingresso hanno solo bisogno di una carta d'identità valida per l'espatrio o di un passaporto, entrambi ovviamente in corso di validità, in nessun caso si avrà bisogno di un visto per un soggiorno di qualsiasi durata; gli stessi criteri si applicano anche ai cittadini stranieri, in aggiunta dovranno solo mostrare il regolare visto d'ingresso che gli ha consentito l'accesso al primo stato membro.

I cittadini non-UE/AELS in genere necessitano di un passaporto per l'ingresso in un paese Schengen e la maggior parte avrà bisogno di un visto.

Dal 2012 anche i minorenni devono essere muniti di carta d'identità per lasciare il suolo nazionale e devono essere accompagnati da almeno uno dei genitori indicati in tale documento. In assenza dei genitori il minore deve avere una "dichiarazione di accompagno" da loro firmato e convalidato dagli organi competenti, in cui si indica la persona o l'ente a cui il minore sarà affidato.

Note

[1] I cittadini di questi paesi hanno bisogno di un passaporto biometrico per godere dell'esenzione dal visto.

[2] I cittadini serbi con passaporto rilasciato dalla direzione di coordinamento serba (residenti in Kosovo con passaporto serbo) necessitano del visto.

[3] I cittadini di Taiwan hanno bisogno che il loro numero identificativo sia indicato sul passaporto per poter viaggiare senza visto.

I cittadini dei seguenti Paesi non necessitano di visto per l'ingresso nello Spazio Schengen: Albania[1], Andorra, Antigua e Barbuda, Argentina, Australia, Bahamas, Barbados, Bosnia ed Erzegovina[1], Brasile, Brunei, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Dominica, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Grenada, Guatemala, Honduras, Israele, Giappone, Macedonia del Nord[1], Malesia, Maurizio, Messico, Moldavia[1], Principato di Monaco, Montenegro[1], Nuova Zelanda, Nicaragua, Palau, Panama, Paraguay, Perù, Regno Unito, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Serbia[1], [2], Seychelles, Singapore, Corea del Sud, Stati Uniti, Taiwan[3] (Cina), Timor Est, Tonga, Trinidad e Tobago, Ucraina[1], Uruguay, Vanuatu, Città del Vaticano, Venezuela, e i cittadini Britannici d'Oltremare, Hong Kong o Macao.

  • I cittadini non-UE/AELS non possono rimanere più di 90 giorni in un periodo di 180 giorni all'interno dell'area Schengen nel suo complesso (non singoli stati) e, in generale, non possono lavorare durante il loro soggiorno (anche se alcuni paesi Schengen fanno eccezione a certe nazionalità, come la Nuova Zelanda). Il conteggio dei 90 giorni inizia una volta che si entra in un paese dell'Area Schengen e non viene azzerato anche quando si lascia un paese Schengen per un altro.
  • I cittadini non-UE/AELS (anche se esenti da visto, a meno degli andorrani, monegaschi o sammarinesi), devono accertarsi che il passaporto venga timbrato sia all'ingresso che all'uscita dall'area Schengen. Senza il timbro d'ingresso, si può essere trattati come coloro che hanno ecceduto la permanenza prevista dal visto quando si tenta di lasciare lo spazio Schengen; inoltre a chi è privo di un timbro di uscita, può essere negato l'ingresso la successiva volta che cerca di entrare nell'area Schengen perché potrebbe risultare che abbia ecceduto il soggiorno durante la visita precedente. Se non è proprio possibile ottenere un timbro apposto sul passaporto, assicurarsi di conservare documenti quali carte di imbarco, biglietti di trasporto e ricevute ATM che possono aiutare a convincere il personale d'ispezione frontaliero della legale permanenza nell'area Schengen

In aereo

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Per approfondire, vedi: Aeroporti in Ungheria.

L'aeroporto principale del paese è quello di Ferihegyi Repuloter Budapest a 24 km dalla capitale ungherese. Di seguito un elenco di compagnie che al 2009 effettuavano voli da città italiane.

  • Wizz Air -
    • Da Milano-Orio al Serio a Budapest-Ferihegyi
    • Da Roma-Fiumicino a Budapest-Ferihegyi
    • Da Treviso a Budapest-Ferihegyi
    • Da Napoli -Capodichino a Budapest-Ferihegyi

In auto

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L'itinerario più semplice per raggiungere l'Ungheria è Tarvisio (Friuli-Venezia Giulia) - Vienna - Budapest con 637 km di strada. L'alternativa può anche essere Trieste-Slovenia/Croazia-Ungheria. Ricordatevi che per l'Austria, la Slovenia e l'Ungheria bisogna acquistare il bollino per l'autostrada.

In nave

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A Budapest fanno tappa le navi da crociera che solcano il Danubio, da Vienna al Mar Nero.

Budapest è raggiungibile anche con aliscafi di linea che da aprile a novembre la collegano in 6 ore a Vienna.

In treno

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Oltre ai treni in cui bisogna effettuare diversi cambi, da Venezia parte ogni giorno un Euronight diretto a Budapest che impiega circa 13 ore per giungere a destinazione.

Nel dicembre del 2017 sono stati aggiunti sul tratto Venezia, Santa Lucia-Vienna due treni quotidiani diurni ad alta velocitá Railjet che accorciano di molto i tempi di percorrenza (7 ore e 40 minuti). Con un solo cambio alla stazione centrale di Vienna è possibile proseguire sempre in railjet fino a Budapest (2 ore e 1/2). Info sul sito delle ferrovie austriache (anche in italiano).

In autobus

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Volán Bus Consociata ad Eurolines

Orange Ways Compagnia discount che ha iniziato ad operare nel 2007 su alcune rotte internazionali quali Cluj-Napoca, Varsavia, Vienna, Praga e Mukačeve (Ucraina). Il viaggio può essere non molto confortevole sui bus di questa compagnia soprattutto se sono stati assegnati gli ultimi sedili posteriori ma il prezzo del biglietto rimane concorrenziale rispetto ai treni internazionali. Da considerare poi che i treni internazionali nell'Europa dell'Est segnano frequentemente ritardi di oltre un'ora mentre gli autobus sono molto più puntuali.

Come spostarsi

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In autobus

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Volán Bus Autolinee che effettuano collegamenti all'interno dell'Ungheria. I biglietti vanno acquistati almeno un'ora e 1/2 prima della partenza. Le code possono essere lunghe e il comportamento dei bigliettai irritante.

Cosa vedere

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Per approfondire, vedi: Patrimoni mondiali dell'umanità in Ungheria.

Edifici religiosi

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Abbazia di Pannonhalma
  • 47.552617.76111 Arciabbazia di Pannonhalma (Pannonhalmi Bencés Főapátság), +36 96 570 191, +36 30 412 3086 (Cell). Fu il primo monastero Benedettino ungherese, fondato nel 996 dal Principe Géza, il quale lo scelse come sede dei monaci, e ben presto divenne la sede dell'intero ordine. Il monastero fu costruito in onore di San Martino di Tours. Il figlio di Géza, re Stefano I, donò beni e proprietà al monastero. Astrik (Anastasius) ne fu il primo abate. Il più antico documento ancora esistente ad utilizzare la lingua ungherese, la Carta dell'Abbazia Benedettina di Tihany, datata al 1055, è ancora conservata nella biblioteca. I primi edifici della comunità vennero distrutti e ricostruiti nel 1137. Le colonne della basilica e gli antichi archi gotici furono costruiti all'inizio del XIII secolo, utilizzando le mura della chiesa precedente. Nel 1486 fu ricostruito sotto Re Mattia in stile gotico. Il monastero divenne arciabbazia nel 1541 e, in seguito all'invasione ottomana dell'Europa del XVI e XVII secolo, fu trasformato in fortezza. Durante i 150 anni d'occupazione turca i monaci dovettero abbandonare l'arciabbazia per periodi più o meno lunghi. Solo in seguito furono in grado di far partire i lavori per la ricostruzione delle parti danneggiate. Durante la guida dell'arciabate Benedek Sajghó venne iniziata la costruzione di un nuovo edificio barocco. Nel XVII e XVIII secolo furono aggiunti ricchi ornamenti barocchi e nuove estensioni, buona parte della facciata risale a questo periodo. Assunse l'aspetto attuale nel 1832, con la biblioteca e la torre, costruite in stile neoclassicista. Il XVIII secolo, era dell'Illuminismo, influenzò anche la vita dei monasteri. Lo stato ed i monarchi giudicarono le opere delle comunità in base ad un'utilità immediata, tollerando solo quegli ordini che gestivano asili, scuole od ospedali. Negli anni 1860, Ferenc Storno organizzò le principali innovazioni, la maggior parte delle quali nella basilica. Dopo il 1945 le proprietà dell'ordine e le scuole gestite dai Benedettini vennero confiscate dallo stato comunista dal 1950 fino alla caduta del comunismo ungherese. Nel 1995 il complesso venne ristrutturato e rinnovato. L'anno successivo il complesso fu inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni dell'umanità. Abbazia di Pannonhalma su Wikipedia abbazia di Pannonhalma (Q936285) su Wikidata
Abbazia di Zirc
  • 47.2633417.873942 Abbazia di Zirk (Zirci apátság), +36 88 593 675. Mar-Dom 10:00-17:00. Abbazia cistercense fondata nel 1182 dal re Bela. I primi monaci vennero dall'abbazia di Clairvaux, Champagne, la più grande e famosa abbazia cistercense di Francia. I monaci lasciarono il monastero intorno al 1538, sotto la minaccia dell'invasione dei turchi ottomani e vi fecero ritorno nel 1629. Nel 1950 la comunità monastica fu sciolta, i monaci furono espulsi e poterono farvi ritorno solo nel 1990. Dei cinque licei nazionalizzati, quattro furono assegnati nuovamente ai cistercensi.
    Tra gli edifici del complesso spicca la Basilica dell'Assunta del 1752, un'enorme chiesa abbaziale in stile barocco ma con influssi già neoclassici ravvisabili nelle colonne doriche. Nel 1982, in occasione dell'800° anniversario della sua fondazione, la chiesa ricevette dal papa il rango di basilica minore.
    Il monastero ospita anche la Biblioteca monumentale di Antal Reguly e il Museo di storia naturale Bakony. La maggiore attrazione è costituita dalla magnifica sala della biblioteca con 60.000 libri di grande valore.
    L'arboreto dell'abbazia occupa un terreno di 18 ettari e comprende varie essenze come cedri del Libano.
    Il 29 ottobre 1735 nell'abbazia fu degustata la prima birra locale. La produzione di birra è stata successivamente interrotta, ma nel 2015, sulla base delle antiche tradizioni, è stata riavviata utilizzando moderni macchinari.
    L'abbazia dispone di alloggi turistici. Le prenotazioni possono essere sul sito ufficiale.
    Abbazia di Zirc su Wikipedia abbazia di Zirc (Q897647) su Wikidata

Palazzi nobiliari e tenute di campagna

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Palazzo Eszterházy
Palazzo Festetics

A parte il patrimonio artistico di Budapest, l'Ungheria vanta numerosi palazzi nobiliari e castelli sparsi su tutto il territorio nazionale. Alcuni sono stati adibiti a museo, altri ad alberghi di lusso. Di seguito ne sono riportati i più famosi:

  • 47.621116.87183 Palazzo Eszterházy (Esterházy-kastély). Il Castello Esterházy rimarrà chiuso dal 20 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022. Apertura prevista: 11 gennaio 2022. Sontuoso palazzo rococò nella cittadina di Fertőd, chiamato talvolta la Versailles d'Ungheria, famoso perché vi visse il compositore Joseph Haydn dal 1766 al 1790. Palazzo Eszterházy su Wikipedia Palazzo Eszterházy (Q925864) su Wikidata
  • 46.7707517.241864 Palazzo Festetics (Festetics-kastély). Molto visitato a causa della sua locazione nella cittadina di Keszthely sulle rive del lago Balaton, è un palazzo del 1745, notevolmente ampliato tra il 1880 e il 1885. Fu proprietà della famiglia Festetics, originaria della Croazia che riuscì ad accumulare un gran numero di latifondi su suolo ungherese. Insigniti del titolo di conti dall'imperatrice Maria Teresa, i suoi membri accolsero con entusiasmo le idee dell'illuminismo e costruirono ospedali e biblioteche. Oggi il palazzo è adibito a museo visitato da più di 200.000 persone l'anno. Festetics Palace (Q604953) su Wikidata
Reggia di Gödöllő
Palazzo L’Huillier–Coburgo
  • 47.5957719.347415 Reggia di Gödöllő (Grassalkovich-kastély) (A 30 km da Budapest). Il palazzo di Gödöllő appartenne alla famiglia nobiliare dei Grassalkovich, prima di essere acquisito dall'imperatore Francesco Giuseppe che ne fece la sua residenza estiva. In particolare la moglie dell'imperatore, Elisabetta, nota come Sissi a livello a popolare, trascorse lunghi periodi nel palazzo di Gödöllő. Subì gravi danni al tempo dell'occupazione sovietica. Nel successivo periodo comunista, un'ala del palazzo fu adibita ad ospizio per vecchi e il parco intorno diviso in piccoli appezzamenti di terreno. Le opere di restauro furono avviate nel 1986. Le truppe sovietiche lasciarono il paese nel 1990 e l'anno successivo fu chiuso l'ospizio. Informazioni su orari e visite sul sito ufficiale del palazzo. Palazzo Reale (Gödöllő) su Wikipedia Palazzo Reale di Gödöllő (Q673695) su Wikidata
  • 48.293420.73936 Palazzo L’Huillier–Coburgo. Importante esempio di architettura del primo barocco, il palazzo è situato nella cittadina di Edelény, 10 km a nord di Eger. Fu costruito tra il 1716 e il 1730 da Jean-Francois L'Huillier, originario della Francia. Il successivo proprietario del palazzo fu il principe Ferdinando di Sassonia-Coburgo e Gotha, luogotenente generale dell'esercito austro-ungarico. Il palazzo non fu utilizzato dal nuovo proprietario e iniziò a decadere. Gravi danni subì nel 1945, quando vi si stanziò un comando militare sovietico che fece un uso improprio del palazzo. Ad esempio, una stanza decorata con notevoli affreschi fu usata come pollaio. Restauri su larga scala furono avviati nel 2001 su iniziativa della sovrintendenza nazionale ai monumenti storici dell'Ungheria. È aperto al pubblico negli orari indicati sul sito ufficiale. L'Huillier-Coburg Palace in Edelény (Q1160783) su Wikidata
Palazzo Károlyi di Fehérvárcsurgó
Palazzo Széchenyi di Nagycenk
  • 47.286718.26587 Palazzo Károlyi (Károlyi-kastély) (A Fehérvárcsurgó). Palazzo del 1853 commissionato dal conte Georges Károlyi (1802-1877) all'architetto austriaco Heinrich Koch. Espropriato all'avvento del regime comunista, fu adibito in parte ad orfanotrofio ma fu chiuso nel 1979 per mancanza delle più elementari infrastrutture. La proprietà fu restituita alla famiglia Károlyi dopo la caduta del regime comunista. Oggi funziona come albergo di lusso. Károlyi Mansion, Fehérvárcsurgó (Q1123450) su Wikidata
  • 47.607316.70558 Palazzo Széchenyi (A Nagycenk). Palazzo al centro di una vasta tenuta di campagna appartenuta al conte Ferenc Széchényi, fondatore del Museo Nazionale di Budapest. Il palazzo fu distrutto dalle bombe nel corso di un raid aereo della RAF nell'ottobre del 1944. Oggi è un museo dedicato alla memoria di István Széchenyi (1791–1860), figlio di Ferenc e considerato uno dei più insigni statisti d'Ungheria. Informazioni sul sito del museo. Széchenyi Mansion (Q583681) su Wikidata
Castello di Brunswick
Palazzo Wenckheim
  • 47.316218.78559 Castello di Brunswick (Brunszvik-kastély). Situato nella cittadina di Martonvásár, il castello è molto visitato perché vi soggiornò Ludwig van Beethoven che qui compose uno dei suoi pezzi per pianoforte più celebri, Für Elise. Il castello è circondato da un parco di 70 ettari con piante ad alto fusto e da magnifici giardini all'inglese. Brunszvik Mansion (Q850291) su Wikidata
  • 46.608721.084410 Palazzo Wenckheim (Wenckheim-kastély). Situato nel villaggio di Szabadkígyós, non lontano dal confine con la Romania e dalla stazione termale di Gyula, è un palazzo in stile eclettico costruito tra il 1870 e il 1875 per la contessa Krisztina Wenckheim. Degli interni solo la biblioteca è aperta al pubblico. Il palazzo è circondato da un parco di 23 ettari, con fontane, un laghetto e un'isola artificiale al suo centro. Wenckheim Mansion (Q1464316) su Wikidata


Cosa fare

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Trattamenti termali

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Lago di Hévíz
Terme di Hajdúszoboszló

Gli Ungheresi sono conosciuti per la loro passione per i bagni termali. A parte gli stabilimenti Széchenyi e Gellért di Budapest di fama internazionale, parecchie altre città ungheresi dispongono di complessi termali. Tra questi vanno segnalate le terme Tapolca di Miskolc che offrono l'opportunità unica di bagnarsi in una piscina naturale all'interno di una grotta. Di seguito un elenco delle prime 6 stazioni termali d'Ungheria ordinate secondo il loro flusso turistico:

Terme di Zalakaros
  • 46.548417.12664 Terme di Zalakaros (Fürdő Zalakaros) (A Zalakaros). Situata tra il Balaton e il confine croato-slovacco, Zalakaros è, tra le stazioni termali d'Ungheria, quella più vicina all'Italia. Le sue terme contano un gran numero di attrazioni per grandi e piccoli come l'Adrenalin Slide Park, l'Adeventure SPA e grandi impianti di sauna.
  • 46.643721.27215 Terme di Gyula (Gyulai Várfürdő) (A Gyula). Cittadina sul confine con la Romania con un grosso complesso termale, detto terme del castello di Gyula (Gyulai Várfürdő).
  • 45.850918.23626 Terme di Harkány (Harkány fürdő) (A Harkány). Una decina di km a sud di Pécs, le terme di Harkány sono indicate per combattere i reumatismi. Le temperature delle piscine del complesso oscillano tra i 27 e i 37°. Ne frequentano le terme più di 156,000 persone l'anno.

Sport acquatici

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Il nuoto è un'altra grande passione degli Ungheresi. Tutte le grandi città hanno piscine olimpioniche coperte e scoperte aperte al pubblico. Numerose anche le spiagge pubbliche attrezzate sulle rive di laghi e fiumi.

Parchi acquatici di grosse dimensioni sono l'Annagora sulla riva nord del lago Balaton, l'AquaCity, L'Aqualand, poco più a sud di Budapest e a 46.13818.1531 Orfű, località negli immediati dintorni di Pécs tra piccoli laghi artificiali.

Escursioni a cavallo

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Cavalcate a Pécs

Escursioni a cavallo sono possibili all'interno dei parchi di Hortobágy e Kiskunság. La cittadina di 46.31720.8157 Mezőhegyes è un centro di allevamento di cavalli Nonius, una razza privilegiata per le sue doti di robustezza e impiegata in passato a scopi militari.

Il villaggio di 48.10220.3888 Szilvásvárad, sui monti Bükk, è invece famoso per l'allevamento di cavalli lipizzani. Nel 1980 vi fu aperta la scuola di equitazione.

Valuta e acquisti

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La valuta nazionale è il fiorino ungherese (HUF), con monete da 5, 10, 20, 50 100 e 200 fiorini, e banconote da 500, 1.000, 2.000, 5.000, 10.000, 20.000 fiorini.

Qui di seguito i link per conoscere l'attuale cambio con le principali monete mondiali:

(EN) Con Google Finance: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
Con Yahoo! Finance: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
(EN) Con XE.com: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
(EN) Con OANDA.com: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD


A tavola

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La cucina ungherese è molto speziata e abbondantemente cosparsa di pepe e paprica. I due piatti di carne più caratteristici sono sicuramente il gulyas e il porkolt. Quello che in Italia è conosciuto come goulash qui si chiama rigorosamente porkolt (cioè lo spezzatino di manzo), mentre il gulyas ungherese è più simile a una minestra di manzo.

Bevande

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Bottiglia di Unicum
Arany Ászok, tipica birra estiva

Birre

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Tra le birre prodotte in Ungheria la marca più nota è la Dreher prodotta nei birrifici Asahi (multinazionale giapponese) di Budapest. Anche un'altra famosa birra ungherese, l'Arany Ászok è stata acquisita dai Giapponesi di Osaka.

Dal 2007 l'Heineken (olandese) ha i suoi stabilimenti a Sopron e Martfű. Un marchio famoso è la Borsod di Miskolc, finito anche questo nelle mani della multinazionale belga Anheuser-Busch InBev.

I birrifici di Pécs, istituiti nel 1848, producono 8 tipi di birra. Tra queste la più apprezzata è Szalon Sör, una birra chiara che usa un lievito ad alta fermentazione, facilmente reperibile nei supermercati di tutto il paese.

Sono fioriti a centinaia i microbirrifici i cui prodotti sono venduti e consumati in pub e ristoranti locali.

Liquori

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I liquori ungheresi sono spesso dolcissimi al gusto. I migliori sono quelli di marca Zwack.

  • Unicum è un amaro a base di piante medicinali, che si consuma come aperitivo o digestivo. Secondo tradizione il liquore fu creato nel 1790 da József Zwack, il medico di corte degli Asburgo. Quando il prodotto fu presentato all'imperatore Leopoldo II, questi esclamò dopo averlo assaggiato: "Davvero unico!".
  • Pálinka è un brandy ad alta gradazione alcolica (circa 40%) ricavato dalla distillazione di prugne ma anche da altre varietà di frutta. La Törkölypálinka, ad esempio, è ricavata da ciò che resta dalla spremitura d'uva (sansa).

Vini

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Bikaber di Eger
Le 22 regioni viticole d'Ungheria: 1 Sopron, 2 Nagy-Somló, 3 Zala, 4 Balatonfelvidék, 5 Badacsony, 6 Balatonfüred-Csopak, 7 Balatonboglár, 8 Pannonhalma, 9 Mór, 10 Etyek-Buda, 11 Neszmély, 12 Tolna, 13 Szekszárd, 14 Pécs, 15 Villány, 16 Hajós-Baja, 17 Kunság, 18 Csongrád, 19 Mátra, 20 Eger, 21 Bükk, 22 Tokaj
Cantine nella regione di Tokaj

Le etichette dei vini imbottigliati possono recare le dizioni minőségi bor (vino di qualità) o különleges minőségű bor (vino di qualità premium). Le etichette riportano anche la regione di appartenenza, il vitigno e la marca del vino. Édes sta per vino dolce, félédes per vino semidolce, száraz per secco, félszáraz per semisecco e pezsgő per frizzante. Il vino bianco si dice fehér e quello rosso vörös. Di seguito un elenco delle principali regioni viticole d'Ungheria:

  • Badacsony — Regione dai suoli vulcanici sulle rive nord-occidentali del lago Balaton. Il vitigno più coltivato nella regione è il riesling bianco (Olasz Riesling), diffuso anche nella vicina regione di Csongrád. Se ne ricavano vini bianchi secchi da tavola molto apprezzati in tutta l'Ungheria. Il Kéknyelű é un vitigno a bacche bianche, molto simile al Picolit friulano. I vitigni Kéknyelű sono stati danneggiati da parassiti nel 1980 e i vini sono oggi ricercati e non facili da trovare al di fuori delle vinerie di Csongrád. Szürkebarát è una varietà di pinot grigio introdotto in Ungheria da monaci cistercensi francesi del XIV secolo. Al gusto è completamente diverso dal corrispondente francese.
  • Eger — La regione è rinomata per la produzione di vini ricavati da vitigni Leányka e Királyleányka coltivati anche in Austria e Romania. I bianchi provengono da vitigni Olaszrizling e Chardonnay. Anche l'Egri Bikavér (sangue di toro di Eger) ricavato da uve miste quali Blu Frankonia e Kadarka è molto apprezzato a livello nazionale. Un indirizzo dove trovare vini pregiati a prezzi non eccessivi è l'azienda di Eger messa su da Tibor Gal, enologo ungherese di fama internazionale, deceduto nel 2005 all'età di 46 anni in un incidente stradale in Sud Africa.
  • Somló — Fertile regione dai suoli tufacei e basaltici di origine vulcanica, particolarmente propizi alla viticultura. È situata nell'ovest del paese, a nord del lago Balaton. I vitigni coltivati sono l'olaszrizling, l'hárslevelű e il furmint da cui si ricavano vini bianchi ad alta aciditá. Le uve hárslevelű sono caratterizzate da chicchi grandi e da bucce spesse per cui mal si prestano al processo di fermentazione, non venendo facilmente attaccate dalla muffa Botrytis cinerea. Il vino derivato è comunque molto apprezzato dagli Ungheresi ed ha un tasso di acidità minore rispetto agli altri due.
  • Szekszárd — Il più famoso dei vini prodotti nella regione è szekszárdi bikavér (sangue di toro di Szekszárd), un vino corposo colore rubino con un contenuto di tannino medio-alto e ad alta gradazione alcolica.
  • Tokaj — Dai vigneti di Tocaj nel nord dell'Ungheria si ricavano vini famosi a livello internazionale. È l'unica regione vinicola al mondo dichiarata patrimonio dell'umanità. Il più celebre dei vini tokaji è il Tokaji Aszú (passito) ricavato dal vitigno Furmint. L'uva hárslevelü è invece utilizzata per la produzione di vini secchi, in genere meno acidi e dal gusto più intenso di quelli prodotti con il furmint. Altro vino famoso è lo szamorodni prodotto sia nella versione secca (száraz) che dolce (édes). Per legge i vini Tokaj devono essere lasciati per almeno tre anni in botti non colme, espediente che vale a conferire al vino caratteristiche simili allo sherry. I migliori risultati si ottengono con invecchiamento di 6 anni e più. Le botti sono lasciate a riposare in cantine scavate nella roccia ed estese per ben 13 km.
  • Villány — Vini rossi robusti, corposi e spesso speziati, prodotti dalle aziende di questo e altri villaggi intorno Pécs. I vitigni più diffusi sono Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, i più rinomati e il Blu portoghese (Kékoportó), da cui si ricava un vino leggero.


Infrastrutture turistiche

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Eventi e feste

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Kurultáj del 2014
  • Grande Kurultáj (Nagy-Kurultáj). Ingresso gratuito. Raduno equestre in costume che si tiene ogni due anni a Bugac, località a 74 km da Seghedino. Vi partecipano cavalieri provenienti da 27 nazioni e tribù dell'Asia Centrale e della federazione russa, oltre a Bulgaria, Mongolia, Turchia. L'obiettivo dell'evento è rafforzare i legami storici tra l'Ungheria e le popolazioni asiatiche di tradizione nomade. Il festival si è svolto per la prima volta nel 2007 a Saga, in Kazakistan. Il primo Kurulság in Ungheria risale al 2008 e l'ultimo si è svolto a Bugac il 12-14 agosto 2016. Il prossimo evento è atteso per il 2018.
    Durante i tre giorni del festival i cavalieri sfilano nelle armature tipiche dei loro paesi fatte di corazze in metallo pesante (bronzo per lo più) ed elmi di foggia elaborata del IX-XII secolo. Sono previste anche gare equestri come il Köböre (Kökpar – Buszkasi) in cui i cavalieri si contendono la carcassa di un animale e tiri con l'arco. Richiamano maggiormente l'attenzione del pubblico i duelli a cavallo e la riproduzione (improvvisata) di combattimenti di gruppo.
    Accompagnano il festival danze folkloristiche e suonatori di tamburo sciamani. Mostre di artigianato ed esposizioni di oggetti provenienti da vari musei sono allestite in due yurte del diametro di 20 m. I partecipanti muniti di tenda possono campeggiare gratis nel camping messo a disposizione dall'ente preposto alla manifestazione.

Festività nazionali

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1° gennaio Capodanno
15 marzo Festa nazionale della rivoluzione (del 1848)
marzo/aprile Lunedì di Pasqua e Lunedì di Pentecoste
1° maggio Festa del lavoro
20 agosto Festa della Costituzione e di re Santo Stefano (fondatore dello Stato)
23 ottobre Festa della Repubblica
1° Novembre Ognissanti
25-26 dicembre Natale


Sicurezza

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Numeri di emergenza:

  • 112 per richiedere il servizio di autoambulanza dal cellulare
  • 104 per richiedere il servizio di autoambulanza da un telefono fisso
  • 105 per chiamare i vigili del fuoco da un telefono fisso
  • 107 pronto intervento polizia da telefono fisso.

Da tener presente che gli operatori che parlano inglese sono pochi e può passare qualche tempo prima che lo si trovi.

Situazione sanitaria

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Le norme antipandemiche stabilite dal governo ungherese per l'ingresso di visitatori stranieri possono essere consultate a questo link (in inglese).

Assistenza sanitaria europea

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Tessera sanitaria italiana (fronte)
Tessera sanitaria europea (retro)

In quanto cittadini dell'Unione europea (UE), se vi ammalate inaspettatamente durante un soggiorno temporaneo di vacanza, studio o lavoro in un altro paese dell'UE, avete diritto alle stesse cure mediche disponibili in ogni paese UE. È sempre necessario portare con sé la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) che costituisce la prova fisica del fatto che si è assicurati in un paese dell'UE. Tuttavia se non avete la tessera con voi o non siete in grado di usarla (come nei casi di assistenza privata), avete sempre diritto alle cure, ma siete obbligati a pagare subito le spese salvo poi chiedere il rimborso al vostro rientro.

I paesi in cui è prevista la copertura sanitaria sono tutti quelli aderenti all'Unione europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), quelli dello Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein, e Norvegia), la Svizzera e alcuni territori d'oltremare.

Si ricorda che l'assistenza sanitaria non include eventuali operazioni di salvataggio e rimpatrio per cui sarà utile stipulare un'assicurazione di viaggio specifica e l'assistenza sanitaria presso strutture private.

Rispettare le usanze

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La croce frecciata, simbolo del partito filonazista ungherese (1944-1945)

Gli Ungheresi sono un popolo tradizionale e conservatore come e ancor più, dei vicini Austriaci. Sono molto orgogliosi del loro paese e della loro storia e ancora oggi considerano il trattato di Trianon (1920) come un'ingiustizia. Dovrete trattare con molto tatto discussioni sulla storia e sulla politica ungherese eventualmente aperte dal vostro interlocutore perché il suo punto di vista non coincide con il vostro. Argomenti sensibili sono oltre al trattato di Trianon che mutilò l'Ungheria di gran parte dei suoi territori, la rivoluzione del 1956 che non ottenne l'appoggio degli Occidentali. Altre cose cui dovrete fare attenzione sono:

  • Abbigliarsi, anche solo per celia, con simboli dei passati regimi comunista e nazionalsocialista come la falce e il martello o la svastica o la croce frecciata illustrata a fianco è proibito dalla legge e i contravventori vanno incontro a sanzioni penali. Evitate dunque di comprarli ai mercati delle pulci o dai rigattieri dove si trovano in abbondanza.
  • Il termine gitano (Cigány) può risultare offensivo per gli zingari ungheresi. Questi preferiscono essere etichettati come Popoli romaní.
  • Il parlare ad alta voce nei luoghi pubblici è considerato maleducazione.



Come restare in contatto

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Telefonia

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Roaming europeo

Dal 15 giugno 2017 è stato introdotto il cosiddetto "roaming europeo" che consente a tutti i possessori di SIM appartenente ad una delle nazioni europee aderenti di mantenere le stesse condizioni tariffarie del paese di provenienza.

Le telefonate, gli SMS e la navigazione Internet sono valide in tutti i paesi europei senza alcun sovrapprezzo, salvo che esso non sia stato autorizzato dalle autorità nazionali (tipicamente operatori minori) o si superi la soglia (che si innalza di anno in anno) dei GB di dati non sovrapprezzabili; per utilizzare il servizio è sufficiente attivare l'opzione roaming del proprio cellulare.

Gli Stati aderenti sono: quelli dell'Unione europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), quelli dello Spazio economico europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e alcuni territori d'oltremare (Martinica, Gibilterra, Guadalupa, Saint Martin, Guyana Francese, La Riunione, Mayotte, Isole Canarie).

I telefoni pubblici funzionano sia con le schede che con le monete.



Altri progetti

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Stati d'Europa

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Stati de facto indipendenti: bandiera Abcasia[2] · bandiera Artsakh[1] · bandiera Cipro del Nord[1] · Doneck · bandiera Kosovo · Lugansk · bandiera Ossezia del Sud[2] · bandiera Transnistria

Dipendenze danesi: bandiera Fær Øer

Dipendenze britanniche: Regno UnitoRegno Unito (bandiera) Akrotiri e Dhekelia[1] · bandiera Gibilterra · bandiera Guernsey · bandiera Jersey · bandiera Isola di Man

Stati marginalmente europei: bandiera Kazakistan[3] (Atyrau, Kazakistan Occidentale) · bandiera Turchia[3] (Tracia orientale)

  1. 1 2 3 4 5 Stato o dipendenza fisicamente asiatico ma generalmente considerato europeo sotto il profilo antropico
  2. 1 2 3 4 Stato con territorio del tutto o in parte in Asia secondo le diverse convenzioni geografiche
  3. 1 2 3 Stato con la maggior parte del proprio territorio in Asia
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