Stemperando ulteriormente le brucianti sonorità hardcore punk degli esordi per abbracciare un approccio alternativo eclettico e intricato, Aura segna una tappa fondamentale nell’ascesa dei CMX all’olimpo del rock finlandese. L’eco del prog rimbalza tra complessi intrecci chitarristici e bruschi cambi di tempo, mentre il canto tenebroso di A. W. Yrjänä intona oscure litanie gotiche e si confronta con fastose architetture orchestrali, pareti di distorsioni caustiche e rari innesti acustici.