Exile On Main Street (2010 Remaster)

Exile On Main Street (2010 Remaster)

Più che le canzoni o l’esecuzione, il punto focale di Exile on Main St. era l’atmosfera. Nelle sue note si possono sentire le giovani divinità sudare nel seminterrato di una villa francese affacciata sul Mediterraneo, tra fiumi di droga, conoscenti e seguaci, mangiando aragoste nel pomeriggio e lavorando tutta la notte. La band non era mai riuscita a tradurre tanto fedelmente il proprio mito in musica. Exile si rivelò tuttavia anche la cosa più vicina all’avanguardia prodotta fino a quel momento dai Rolling Stones, un album i cui errori (il mix confuso, le parti interpretate in stanze separate) contribuirono a creare un’aura che qualcosa di più “corretto” avrebbe eliminato. Per una ‘Tumbling Dice’ o una ‘Torn and Frayed’ (due degli episodi più lineari del disco), c’erano una ‘I Just Want to See His Face’ o una ‘Let It Loose’, più facili da considerare suggestioni indefinite che non pensieri dai contorni nitidi. Il blues, che un tempo era il mezzo usato dalla band per condensare desideri e avversità di natura terrena, ora assumeva una forma misteriosa e arcana. Erano gli stessi Stones a incarnare la confusione che in precedenza avevano solo descritto.

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